Incendi boschivi: i resti di vegetazione carbonizzata aiutano a ridurre le emissioni complessive

Il carbonio pirogeno potrebbe ridurre l’impatto climatico degli incendi

[9 Settembre 2019]

Gli incendi nell’Artico  – i più vasti mai registrati nell’area – e in Amazzonia e le enormi quantità di CO2 che stanno emettendo stanno causando forti preoccupazioni. Decenni di osservazioni satellitari dimostrano che, mediamente, in un anno gli incendi in tutto il mondo bruciano un’area enorme equivalente alla superficie dell’India e che emettono più anidride carbonica nell’atmosfera rispetto al trasporti globali su strada, ferrovia, navi e aerei.

Man mano che nelle aree bruciate la vegetazione ricresce riassorbe la CO2 dall’atmosfera attraverso la fotosintesi, cosa che fa parte del normale ciclo del recupero dagli incendi che può richiedere meno di un anno per le praterie o decenni per le foreste. Ma in casi particolari, come le torbiere artiche o tropicali, per un completo recupero potrebbero volerci secoli e forse millenni.

Questo riassorbimento da parte della vegetazione è importante perché il carbonio non stoccato resta  nell’atmosfera e contribuisce al cambiamento climatico. Gli incendi dovuti alla deforestazione contribuiscono in modo particolare ai cambiamenti climatici in quanto comportano una dispersione a lungo termine – senza “recupero” –  di carbonio nell’atmosfera.

Ora lo studio “Global fire emissions buffered by the production of pyrogenic carbon” pubblicato suNature Geoscience da un team di ricercatori della Swansea University e della la Vrije Universiteit di Amsterdam

ha quantificato l’importante ruolo che il carbone creato dagli incendi boschivi – il carbonio pirogeno – svolge nel contribuire a compensare le emissioni di carbonio.

Il principale autore dello studio, Matthew Jones del Geography department del College of science, della Swansea University, ha sottolineato che «La CO2 emessa durante gli incendiviene di solito stoccata nuovamente quando la vegetazione ricresce e, una volta che si è verificato il pieno recupero della biomassa, i ricercatori generalmente considerano gli incendi come eventi carbon-neutral. Tuttavia, in un incendio parte della vegetazione non viene consumata dalla combustione, ma trasformata in carbone. Questo materiale ricco di carbonio può essere immagazzinato nei suoli e negli oceani per periodi molto lunghi. Abbiamo messo insieme studi sul campo, dati satellitari e modelli per quantificare meglio la quantità di carbonio che viene stccata dagli incendi su scala globale».

Secondo lo studio, oltre a emettere CO2 nell’atmosfera e a modificare pesantemente il territorio, gli incendi trasferiscono anche una frazione significativa del carbonio vegetale interessato al legname e ad altri materiali carbonizzati. I ricercatori dicono che «Questo carbonio pirogeno deve essere considerato nei modelli globali di emissione di incendi».

Jones, che è ora all’Università dell’East Anglia, ha aggiunto: «I nostri risultati dimostrano che, a livello globale, la produzione di carbonio pirogeno è equivalente al 12% delle emissioni di CO2 dagli incendi e può essere considerata un significativo buffer per gli incendi paesaggistici emissioni. Il riscaldamento climatico dovrebbe aumentare la prevalenza degli incendi in molte regioni, in particolare nelle foreste. Ciò può comportare un aumento complessivo delle emissioni di CO2 nell’atmosfera causate dagli incendi, che nella maggior parte dei casi saranno recuperate dalla ricrescita della vegetazione nei decenni futuri. “Tuttavia, la produzione di carbonio pirogeno rimuove essenzialmente un po’ di carbonio dall’atmosfera per secoli, o forse anche per millenni. Questo porta delle buone notizie, sebbene l’aumento delle emissioni di CO2 causate dall’attività umana, inclusi la deforestazione e alcuni incendi nelle torbiere, continuino a rappresentare una grave minaccia per il clima globale».

Inoltre resta da rispondere a domande cruciali, come quella se in futuro, un clima più caldo e più soggetto alla siccità influenzerà le aree bruciate. Ad esempio, in estate ci saranno più incendi nelle torbiere artiche, o quale percentuale di emissioni di CO2 verrà riassorbita dalla ricrescita della vegetazione?

Ma gli scienziati britannici e olandesi sono convinti che «Questa nuova ricerca dimostra che la produzione di carbonio pirogeno dovrebbe essere considerata come un prodotto significativo degli incendi e un elemento importante del ciclo globale del carbonio».