In aumento l’intensità del ciclo idrologico atmosferico nell’Oceano Antartico

Studio internazionale sull'impatto del cambiamento climatico sul ciclo idrologico

[24 Maggio 2023]

Lo studio “Isotopic evidence for an intensified hydrological cycle in the Indian sector of the Southern Ocean”, pubblicato su Nature Communications da un team internazionale di ricercatori  guidato da Camille Akhoudas e Christian Stranne della Institutionen för geologiska vetenskaper della Stockholms Universitet , ha  utilizzato una serie temporale trentennale per analizzare come è cambiata la salinità superficiale nell’Oceano Antartico. Studiando i cambiamenti nelle proprietà delle superfici oceaniche, i ricercatori sono stati in grado di risalire ai processi alla base dei cambiamenti di salinità.

I ricercatori svedesi, francesi, tedeschi e statunitensi hann così dimostrato che «La diminuzione della salinità osservata nel settore indiano dell’Oceano Antartico è principalmente dovuta a un’intensificazione del ciclo idrologico, con una minore contributo dello scioglimento delle calotte polari».

Alla Stockholms Universitet ricordano che «L’acqua è essenziale per la vita e il sistema climatico, poiché collega l’atmosfera, la terra e l’oceano, influenzando i fenomeni meteorologici e climatici. L’oceano globale detiene il 97% delle acque superficiali della Terra e la distribuzione dei flussi di acqua dolce influisce sulla circolazione oceanica globale, con l’Oceano Antartico che svolge un ruolo vitale come principale serbatoio di calore e anidride carbonica. Sebbene si creda che il ciclo dell’acqua si intensifichi man mano che la Terra si riscalda, confermarlo attraverso le osservazioni è stato impegnativo».

Le precedenti spiegazioni per i cambiamenti nella salinità, in particolare il rinfrescamento delle acque superficiali nell’Oceano Antartico, erano incentrate sull’aumento dell’apporto di acqua di fusione glaciale e sui cambiamenti nella produzione e nel trasporto del ghiaccio marino antartico. «Tuttavia – dicono i ricercatori – queste spiegazioni hanno dei limiti, poiché la prima non tiene conto del rinfrescamento nelle acque oceaniche aperte lontano dalla costa e la seconda è molto variabile tra le diverse regioni. Pertanto, in questo studio, abbiamo cercato di indagare il potenziale contributo del flusso atmosferico di acqua dolce ai cambiamenti osservati nella salinità. Sebbene il cambiamento della salinità dell’oceano sia un eccellente indicatore dei cambiamenti del flusso di acqua dolce su vaste aree, da solo non può essere utilizzato per quantificare con precisione questi cambiamenti. Inoltre, determinare le tendenze nell’acqua dolce guidata dalle precipitazioni nette è difficile a causa delle incoerenze tra i prodotti di rianalisi atmosferica e della mancanza di dati affidabili nell’Oceano Antartico».

Per risolvere questi problemi, i ricercatori hanno attuato un approccio indipendente per stimare le variazioni nette delle precipitazioni partendo dalle proprietà superficiali dell’oceano (salinità e isotopo dell’ossigeno) e dalle stime del flusso superficiale del ghiaccio marino e dell’acqua di disgelo glaciale per il periodo dal 1993 al 2021. Secondo gli scienziati, «Questo approccio fornisce un semplice ma potente mezzo per spiegare i cambiamenti osservati nella salinità superficiale, combinando i cambiamenti nelle precipitazioni nette, nel ghiaccio marino e negli input di acqua di disgelo glaciale».

Lo studio rivela così che «Tra il 1993 e il 2021, l’intensità del ciclo idrologico atmosferico è aumentata del 6% nell’Oceano Antartico, spiegando i cambiamenti osservati nella salinità dell’oceano superficiale nel settore indiano. I risultati sono in linea con gli studi precedenti, fornendo ulteriori prove del fatto che il cambiamento climatico amplifica il ciclo idrologico».

Una scoperta ha grandi implicazioni per il clima futuro: «Con un aumento di 2° C delle temperature globali (il limite superiore dell’obiettivo dell’Accordo di Parigi), si prevede che il ciclo dell’acqua si amplificherà del 4 – 8% – evidenziano gli scienziati – portando a un modello di salinità dell’oceano più pronunciato, dove “il dolce diventa più dolce e il salato diventa più salato”. Inoltre, è probabile che il previsto declino del ghiaccio marino e la perdita della calotta glaciale antartica svolgano un ruolo significativo nel cambiare l’overturning circulation dell’Oceano Antartico».

La Akhoudas e Stranne concludono: «Lo studio rappresenta un significativo passo avanti in questo campo, con stime più precise delle variazioni nette delle precipitazioni che forniscono una base migliore per il confronto con le simulazioni dei modelli climatici. Inoltre, l’uso simultaneo della salinità a lungo termine e degli isotopi dell’ossigeno dell’acqua di mare fornisce una misura cruciale dell’impatto del cambiamento climatico sul ciclo idrologico e aiuta a distinguere il segnale».