Il potente ciclone Fani colpisce India e Bangladesh. 1 milione di evacuati

Preoccupazione per le inondazioni delle aree costiere e per i profughi Rohingya

[3 Maggio 2019]

La World meteorological organization (Wmo) ha annunciato che stamattina una tempesta ciclonica estremamente intensa, Fani, ha preso terra vicino alla città di  Puri, nello Stato indiano dell’Odisha, con venti a 180 – 190 km all’ora. Secondo l’Indian Meteorological Departmen, il ciclone dovrebbe spostarsi verso nord-est, ed indebolirsi mentre percorre lo Stato Indiano del Bengala occidentale e poi il Bangladesh, secondo il Dipartimento meteorologico indiano.

La Disaster management authorities dell’India aveva avviato una massiccia operazione preventiva, evacuando circa un milione di persone e diffondendo informazioni su cosa fare per prepararsi all’arrivo del ciclone, Sono stati organizzati diversi centri di accoglienza e le scuole e gli aeroporti sono chiusi.

India e Bangladesh sanno bene che alcuni dei cicloni tropicali più mortali sono avvenuti nel Golfo del Bengala, come il super ciclone BOB06 che nell’ottobre 1999 provocò più di 10.000 vittime. Nel 2013, grazie a migliori previsioni e agli allarmi preventivi e una migliore gestione coordinata delle catastrofi, le vittime del ciclone Phailin, un ciclone altrettanto intenso di BOB06, fece meno di 50 vittime.

Alla Wmo dicono che «C’è da sperare che la massiccia operazione di mobilitazione di fronte a Fani ridurrà le vittime al minimo». Secondo l’Indian Meteorological Departmen, «Fani all’approdo era meno intenso del ciclone del 1999 o di Phailin, ma è ancora una delle tempeste più intense mai approdate nell’Odisha in 20 anni.  Fani (si pronuncia Foni) il 2 maggio aveva raggiunto un picco  equivalente dalla categoria 4 sulla scala Saffir Simpson, con velocità massime sostenute del vento di 190 – 200 km/h, con raffiche fino a 220 km /h, secondo l’India Meteorological Department dopo l’atterraggio, si indebolirà gradualmente e si prevedeva che arriverà nel Bengala Occidentale come una Grave tempesta ciclonica, con una velocità del vento di 90-100 km/h con raffiche fino a 115 km/h. È molto probabile che si sposterà più a nord-nordest ed arriverà in Bangladesh il 4 maggio come una tempesta ciclonica con una velocità del vento di 60-70 km/h».

Lo stesso Indian Meteorological Departmen ha però lanciato l’allarme per le precipitazioni estremamente pesanti che stanno già colpendo l’Odisha, il nord dell’Andra Pradesh e del Bengala occidentale e altri Stati indiani. Le condizioni del mare venono definite “fenomenali” nell’area centro-occidentale del Golfo Bengala e al largo delle coste dell’Andhra Pradesh settentrionale. I pescatori sono stati avvisati di non uscire in mare.

Si prevedeva che le forti piogge e il mare mosso possano causare allagamenti fino a circa 1,5 metri di altezza nelle pianure di alcuni distretti dell’Odisha e che molte abitazioni saranno danneggiate, così come subiranno ingenti danni le comunicazioni, le infrastrutture dei trasporti e all’agricoltura. Per questo l’ Indian Meteorological Departmen  ha consigliato un’estesa evacuazione dalle zone costiere più vulnerabili, il fermo totale delle attività di pesca e la deviazione o la sospensione del traffico ferroviario e stradale.

Il Bangladesh Meteorological Department  ha detto che Fani cilpirà il Bangladesh sud-occidentale durante la notte del 3-4 maggio e allarmi ciclone sono già stati emessi lungo tutto il percorso che dovrebbe seguire Fani.  I distretti costieri dal Bangladesh tra Satkhira a Chattogram potrebbero essere colpiti da venti fino a 90-110 km/h e da precipitazioni molto intense e le isole costiere finiranno probabilmente inondate da alluvioni da 1,2 a 1,5 metri sopra le normali maree. La situazione non dovrebbe essere così grave nella regione di Cox’s Bazar, anche se forti precipitazioni e forti venti provocheranno probabilmente grossi problemi ai campi profughi delle Nazioni Unite che ospitano i Rohingya costretti a fuggire dal Myanmar a causa delle persecuzioni degli estremisti buddisti e dell’esercito.