Il governo francese molto preoccupato per l’impatto della siccità su agricoltura e allevamenti

La roadmap della premier francese per far fronte ai rischi di siccità in tutto il Paese

[30 Maggio 2022]

La premier francese Élisabeth Borne è andata a Sandillon, nel Loiret,  regione del Centre-Val de Loire, per incontrare gli agricoltori dove,  come in molti altri dipartimenti, l’impatto della siccità e del cambiamento climatico richiede risposte forti. La primo ministro di Macron ha confermato «La determinazione del governo a prevenire il deterioramento della situazione di siccità, a sostenere finanziariamente gli agricoltori più esposti, nonché a investire e adattare le pratiche agricole tenendo conto delle sfide del cambiamento climatico».

La Borne ha  fornito anche dettagli sulle misure che il governo francese sta mettendo in atto per far fronte ai rischi di siccità: gestire le risorse idriche, i prefetti devono preservare il più possibile le risorse con misure restrittive, se necessarie. 19 dipartimenti sono a rischio. Dei comités sécheresse saranno organizzati a livello prefettizio. L’obiettivo è informare tempestivamente gli stakeholder per riflettere sulle misure da adottare; sono previsti aiuti per gli agricoltori più colpiti, in particolare gli allevatori e i mangimi animali, come l’aiuto eccezionale di 400 milioni di euro messo in atto a seguito delle conseguenze del conflitto in Ucraina;  Lo Borne ha detto che oggi partirà uno sportello per l’allestimento di questi aiuti;  Dove giustificato, sarà attivato il dispositif des calamités agricoles  per i foraggi; Proseguirà il progetto di assicurazione-raccolti e i ministri Bruno Le Maire e Marc Fesneau mirano a impostare il sistema in modo che sia effettivo dal 1 gennaio 2023.

La premier francese  ha anche ricordato la necessità di un «Adeguamento dei metodi di produzione per renderli meno vulnerabili. La “Varenne de l’eau” ha portato a soluzioni concrete che devono essere attuate». Avviata il 28 maggio 2021 e conclusasi l’1 febbraio 2022., la “Varenne agricole de l’eau et du changement climatique” puntava a stabilire una tabella di marcia operativa per affrontare le sfide della gestione dell’acqua e dell’adattamento ai cambiamenti climatici a cui si confronta con l’attività agricola. Il 28 aprile il governo ha incaricato un delegato interministeriale, il prefetto Frédéric Veau  a monitorare le azioni e i lavori intrapresi nell’ambito di questa Varenne. Veau riferirà  ai ministri della Transizione ecologica, dei trasporti e dell’agricoltura e dell’alimentazione.

Dopo la riunione del Comité d’anticipation et de suivi hydrologique, il governo  francese ha pubblicato il 18 maggio una mappa previsionale del rischio siccità per questa estate.

Per quanto riguarda i finanziamenti, la Borne ricordato  le misure già approvate. «Lo svincolo di ulteriori 100 milioni per rafforzare l’azione delle Agenzie Idriche; Altri 100 milioni sono previsti anche nell’ambito di France 2030 per sostenere la trasformazione dei settori agricoli; Il raddoppio a 40 milioni dell’importo dedicato agli impianti di protezione e irrigazione».

Infatti, di fronte al rischio di una pressione sulle risorse idriche nel breve e nel lungo termine, il governo francese ha deciso di aumentare i mezzi delle agenzie idriche aumentando di 100 milioni di euro i loro massimali di spesa, per il 2022 e spiega che «L’obiettivo è anticipare le misure necessarie per preservare le risorse idriche e monitorare i temi dell’acqua potabile, dell’agricoltura e della produzione di energia utilizzando diverse leve: sostenere i settori agricoli nella loro strategia di adattamento ai cambiamenti climatici; migliorare la resilienza dei territori e la gestione delle risorse idriche, attraverso soluzioni basate sulla natura, l’ottimizzazione dei bacini esistenti o la creazione di nuovi bacini, il riutilizzo delle acque reflue trattate, il risparmio idrico; supportare gli enti locali nelle iniziative volte al risparmio idrico e alla prevenzione della carenza di acqua potabile: interventi contro le perdite nelle reti, interconnessioni di sicurezza; migliorare la resilienza degli ambienti naturali per garantire la sostenibilità degli usi, in particolare la disidratazione degli spazi urbani mediante la creazione di infrastrutture naturali, la disconnessione delle acque piovane per le infiltrazioni, la promozione della ricarica delle acque sotterranee e la riduzione dell’inquinamento idrico».