Il Giappone delle catastrofi preso di sorpresa dal diluvio: almeno 169 morti e decine di dispersi

Come per Fukushima, sottovalutata una catastrofe perché non era mai successa prima?

[11 Luglio 2018]

Secondo le ultime cifre fornite dal governo del Giappone, «Il bilancio delle vittime delle inondazioni e frane causate dalle precipitazioni record nella parte occidentale del paese ha raggiunto le 169. La prefettura di Hiroshima è la zona più colpita, con 67 morti segnalati».  Ma le autorità giapponesi avvertono che ci sono ancora 80 dispersi, fortunatamente oggi sono state ritrovate  26 persone disperse nella prefettura di Okayama dove i morti sono stati almeno 54 morti. Sono ancora migliaia le persone ospitate in ricoveri provvisori in 15 prefetture e la situazione è resa ancora più difficile da un’ondata di caldo che soffoca l’intera regione.

Emi Masatani, di Japan Bousaisikai, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di prevenzione delle catastrofi ha spiegato in un’intervista all’agenzia cinese Xinhua che «Il numero elevato delle vittime si spiega in paste con il fatto che, se i giapponesi danno abitualmente una grande importanza alla prevenzione delle catastrofi naturali, a volte prestano troppa poca attenzione alle piogge torrenziali, dato che sono più facili da prevedere».

E’ questa sottovalutazione del rischio rispetto a catastrofi come i terremoti o gli tsunami che avrebbe fatto decirdere a molte persone di restare comunque nelle loro case anche sde le agenzie meteorologiche avevano ordinato l’evacuazione di interi centri abitati. Molte tra le vittime sono proprio coloro che non sono riusciti a fuggire quando è arrivata l’inondazione annunciata e sono cominciate le aree più a rischio sono state inondate dal fango o colpite da frane.

Oggi il primo ministro giapponese Shinzo Abe sarebbe dovuto partire per una visita programmata in Belgio, Francia, Arabia Saudita ed Egitto, ma ha annullato tutto per andare nelle zone più colpite della prefettura di Okayama e ha sorvolato con un elicottero della Forza di Autodifesa le aree devastate delle città di Kurashiki e Takahashi per rendersi meglio conto della sitiazione. A Kurashiki  un fiume è uscito dagli argini inondando una vasta area, Takahashi è stata colpita da grosse frane colpito da frane. Visitando i più di 200 sfollati in una scuola  elementare a Kurashiki, Abe ha promesso che «Il governo farà tutto il possibile per aiutarvi a ricostruire le loro vite».

Il portavoce del governo giapponese, Yoshihide Suga, ha detto che per far fronte alle conseguenze del disastro l’esecutivo stanzierà urgentemente almeno 2 miliardi di  yen (18 milioni di dollari). Ma sembra una goccia nel mare: il ministro dell’agricoltura Ken Saito ha dichiarato che solo i danni subiti dal settore agricolo, in particolare dalle foreste di montagna, dalle risaie e dalle dighe, superano i 7 miliardi di yen (63 milioni di dollari) e l’Agenzia giapponese di gestione degli incendi e delle catastrofi ha evidenziato che  347 abitazioni sono state parzialmente o completamente distrutte dalle piogge torrenziali o dalle colate di fango e frane e che 9.868 case sono state inondate. Inoltte, l’ammontare dei danni dovrebbe ancora aumentare molto, visto che numerose municipalità non sono state ancora in grado di comunicare un bilancio esatto dei danneggiamenti subiti da infrastrutture, abitazioni, attività economiche e persone. Ieri il ministro della salute aveva detto che circa 300.000 abitazioni in 12 prefetture del Giappone occidentale non avevano più accesso all’acqua corrente.

Intanto gli sfollati sono stati sollecitati a prendere precauzioni contro possibili colpi di caldo  e intossicazioni alimentari. L’agenzia meteorologica giapponese afferma che da oggi le temperature dovrebbero superare i 30 gradi Celsius in molte parti del Paese e che i massimi diurni potrebbero superare i 35 gradi nei prossimi 7 giorni.  I funzionari governativi avvertono che «Gli sfollati e le persone che prendono parte al lavoro di ripristino devono mantenersi ben idratati per evitare un colpo di caldo» e invitano a non abbassare la guardia su «ulteriori frane e alluvioni perché la pioggia torrenziale ha allentato il terreno e detriti hanno bloccato i fiumi».

L’Agenzia per i consumatori del Giappone ha lanciato un allarme per l’avvelenamento da cibo, affermando che «I sopravvissuti alle catastrofi si sono ammalati dopo aver mangiato cibo distribuito nei rifugi.  Gli sfollati e i volontari dovrebbero lavarsi le mani prima di mangiare e i pasti dovrebbero essere preparati al momento».

L’impressione è che, come successe per il disastro nucleare di Fukushima Daiichi, le amministrazioni locali e i cittadini giapponesi si rifiutassero di credere che sarebbe arrivata una catastrofe che fino ad allora non sembrava possibile. Ma il Giappone dovrà cominciare a fare davvero i conti con il cambiamento climatico che sta colpendo duramente tutta l’area dell’Asia-Pacifico.