Il fumo degli incendi in Australia ha coperto un’area superiore a quella di tutta la Russia e un terzo dell’Europa

La superficie bruciata è invece pari a quella di tutta l’Austria. Copernicus, nel corso dei roghi sono state emesse oltre 400 megatonnellate di CO2

[8 Gennaio 2020]

La stagione degli incendi in Australia è ancora ben lontana dal concludersi, e i roghi particolarmente intensi che stanno devastando il Paese sono «collegati alle condizioni di caldo e siccità che consentono agli incendi di diffondersi rapidamente», come spiegano da Copernicus (il programma scientifico di punta dell’Ue per l’osservazione della Terra).

Il ruolo dei piromani, che è salito alla ribalta della cronaca nelle ultime ore, rimane dunque marginale rispetto al contributo della crisi climatica in corso: la polizia del Nuovo Galles del sud – uno degli Stati australiani maggiormente colpiti dalle fiamme – ha infatti comunicato di aver avviato finora azioni legali contro 183 persone per 205 reati connessi agli incendi boschivi, ma “solo” 24 di loro sono accusati di dolo e ad oggi non ci sono prove che le loro azioni siano effettivamente legate alla diffusione dei maxi-roghi in corso.

È il drammatico paradosso di un Paese come l’Australia, primo esportatore di carbone al mondo e guidato da un premier negazionista, che oggi è devastato da incendi particolarmente aggressivi a causa dei cambiamenti climatici. All’inizio di gennaio erano andati a fuoco quasi sei milioni di ettari, equivalenti a un’area più grande della Croazia, mentre le stime più aggiornate oscillano attorno agli 8 milioni di ettari, una superficie pari all’intera Austria. Ma le conseguenze dei roghi sono già molto più ampie.

«Oltre a distruggere territori e infrastrutture, gli incendi hanno anche un enorme impatto sulla qualità dell’aria», sottolineano al proposito da Copernicus: i roghi hanno rigettato in atmosfera oltre 400 milioni di tonnellate di CO2 – contribuendo così a loro volta all’incremento dei cambiamenti climatici – e il fumo sollevato durante gli incendi ha coperto un’area superiore ai 20 milioni di kmq, quanto basta per coprire l’intera Russia e un terzo dell’Europa.