Il cambiamento climatico potrebbe innescare inondazioni nel Turkana, il lago desertico più grande del mondo

Il Turkana non si dividerà in due, ma le inondazioni potrebbero essere un rischio ancora maggiore per i 15 milioni di persone che vivono sulle sue rive

[21 Luglio 2021]

Per anni sembrava che il lago Turkana, che si estende in un’area arida del nord del Kenya, si stesse prosciugando: i suoi principali affluenti sono stati sbarrati da dighe e in molti temevano che il livello dell’acqua sarebbe calato di ben due terzi, provocando la nascita di due laghi distinti e molto più piccoli.

Il lago Turkana, il più grande lago desertico del mondo, fa parte del bacino dell’Omo-Turkana, che si estende in quattro Paesi: Etiopia, Kenya, Sud Sudan e Uganda. Nel bacino vivono molte piante e animali rari.

Dal 1988, l’Etiopia ha costruito una serie di dighe idroelettriche sul suo principale affluente, il fiume Omo, facendo temere la scomparsa del lago Turkana per mancanza di afflusso d’acqua.

Il rapporto “Wath Future for Lake Turkana?” pubblicato nel dicembre 2013 dall’African Studies Centre dell’università di Oxford prevedeva un «disastro tipo Mar d’Aral africano» e che alla fine sarebbe rimasto solo il 10% del Turkana originale.

Ma il nuovo studio “Support to Sustainable Development in Lake Turkana and its River Basins” dell’United nations environment programme (Unep) prevede per il Turkana un futuro molto più umido, ma forse ancora più pericoloso, per i 15 milioni di persone che vivono sulle sue rive.

Infatti, secondo lo studio, «Nei prossimi 20 anni, i cambiamenti climatici potrebbero probabilmente portare a piogge più intense sugli affluenti fluviali del lago Turkana, che aumenterebbero i livelli dell’acqua nel lago stesso e aumenterebbero la probabilità di gravi inondazioni». Per questo l’Unep ha esortato i governi del Kenya e dell’Etiopia di prepararsi a «Un futuro in cui inondazioni un tempo rare, come quelle che hanno colpito la regione nel 2019 e nel 2020, si verificheranno regolarmente».

Il nuovo rapporto sul Lago Turkana fa parte del progetto “Support for Effective Cooperation and Coordination of the Cross-border Initiatives in Southwest Ethiopia-Northwest Kenya, Marsabit-Borana and Dawa, and Kenya-Somalia-Ethiopia (SECCCI)”, finanziato da European Union Emergency Trust Fund for Africa, United Nations Development Programme (UNDP) e Unep e implementato da UNDP, Unep e Intergovernmental Authority on Development. Nell’ambito del progetto triennale, terminato nel febbraio 2021, l’Unep  ha aiutato l’Etiopia e il Kenya a lavorare insieme per gestire meglio le loro  risorse idriche e ha sostenuto gli ecosistemi delle zone di confine attraverso il monitoraggio ambientale e la promozione della cooperazione transfrontaliera.

Frank Turyatunga, vice capo dell’ufficio Africa dell’Unep, fa notare che «Molte persone pensano che il cambiamento climatico sia un problema per il futuro. Ma come dimostra il lago Turkana, sta avvenendo ora e sta già costringendo le persone ad adattarsi alle nuove condizioni».

Utilizzando sofisticati modelli per le risorse idriche e analisi di scenari sui cambiamenti climatici, il nuovo rapporto dell’Unep ha scoperto che «Fino a 8 insediamenti umani intorno al lago potrebbero essere inondati periodicamente da inondazioni».  I ricercatori avvertono che «Sebbene le inondazioni gravi e improvvise siano state rare, le proiezioni sui cambiamenti climatici prevedono che, se non vengono messe in atto misure di adattamento, queste diventeranno più regolari e colpiscano più persone».

Il rapporto chiede una migliore cooperazione internazionale e misure di adattamento, tra cui la riforestazione, l’agroforestazione e il divieto di costruire nelle aree a rischio di inondazioni.

Tito Ochieng, direttore per l’acqua nella contea kenyana del Turkana in Kenya, rivela che «Negli ultimi due anni, l’innalzamento del livello dell’acqua nel lago Turkana ha danneggiato i pascoli, inondato gli edifici e costretto le persone ad abbandonare le loro case. Ma in Kenya c’è ancora una mentalità secondo la quale i livelli delle acque dei laghi sono in costante calo, il che rende difficile la pianificazione».

Lo studio ha anche trovato le prove dell’innalzamento del livello dell’acqua negli 8 laghi che fiancheggiano la Rift Valley in  Kenya ed evidenzia che «Le gravi inondazioni in quei laghi nel 2019 e nel 2020 hanno danneggiato case e infrastrutture e, secondo quanto riferito, hanno anche portato a un picco di attacchi mortali di coccodrilli».

L’Africa si distingue come il continente più, e in modo sproporzionato, vulnerabile ai cambiamenti climatici e l’Unep evidenzia che «Questa vulnerabilità è determinata dai bassi livelli di crescita socioeconomica prevalenti nel continente. Mentre il cambiamento climatico è globale, i poveri sono sproporzionatamente vulnerabili ai suoi effetti».

Il lavoro dell’Unep sul cambiamento climatico in Africa aiuta i Paesi ad attuare i loro Nationally Determined Contributions grantendo allo stesso tempo la sicurezza alimentare, creando reddito e opportunità per i giovani e l’espansione economica.