Il cambiamento climatico è stato la probabile causa dell’estinzione delle prime specie umane

Studio a guida italiana: le condizioni climatiche estreme hanno spinto all’estinzione 6 specie di Homo. Dal passato un avvertimento per il nostro futuro

[16 Ottobre 2020]

Perché delle 6 o più diverse specie dei primi esseri umani, tutti appartenenti al genere Homo, solo noi Homo sapiens siamo riusciti a sopravvivere?. La risposta potrebbe averla data lo studio“Past Extinctions of Homo Species Coincided with Increased Vulnerability to Climatic Change”, appena pubblicato su One Earth da un team internazionale di ricercatori guidato da Pasquale Raia del Dipartimento di scienze della Terra, dell’ambiente e delle risorse dell’università di Napoli Federico II, che, mettendo insieme i modelli climatici e la documentazione fossile e la ricerca di indizi su quel che ha portato a tutte le precedenti estinzioni dei nostri antichi antenati suggerisce che la causa principale potrebbe essere molto preoccupante per il nostro futuro: il cambiamento climatico, cioè l’incapacità di quegli  uomini di adattarsi alle temperature troppo fredde o troppo calde.

Raia spiega su Cell Press che «I nostri risultati mostrano che, nonostante le innovazioni tecnologiche tra cui l’uso del fuoco e raffinati strumenti di pietra, la formazione di reti sociali complesse e – nel caso dei Neanderthal – anche la produzione di punte di lancia incollate, vestiti su misura e una buona quantità dello scambio culturale e genetico con l’Homo sapiens, le specie Homo del passato non potevano sopravvivere a un intenso cambiamento climatico. Ci hanno provato; hanno raggiunto i luoghi più caldi a portata di mano quando il clima si è fatto freddo, ma alla fine non è stato abbastanza».

Per fare luce sulle estinzioni delle specie Homo che hanno preceduto la nostra – tra le quali tra cui H. habilis, H. ergaster, H. erectus, H. heidelbergensis, H. neanderthalensis e H. sapiens – i ricercatori si hanno utilizzato un emulatore ad alta risoluzione del clima del passato, che fornisce dati su temperatura, precipitazioni ed altro negli ultimi 5 milioni di anni. Per modellare l’evoluzione della nicchia climatica delle specie Homo nel tempo, i ricercatori hanno anche esaminato un ampio database di fossili che comprende oltre 2.750 documenti archeologici. «L’obiettivo – spiegano – era quello di capire le preferenze climatiche di quei primi esseri umani e come reagivano ai cambiamenti climatici».

Dallo studio emergono prove concrete che, poco prima di estinguersi, tre specie di Homo – H. erectus, H. heidelbergensis e H. neanderthalensis – avevano perso una parte significativa della loro nicchia climatica e che questa riduzione ha coinciso con cambiamenti bruschi e sfavorevoli nel clima globale. Nel caso dei Neanderthal, le cose furono probabilmente peggiorate dalla concorrenza con l’Homo sapiens.

Raia evidenzia che «Siamo rimasti sorpresi dalla regolarità degli effetti del cambiamento climatico. Era chiarissimo, per le specie estinte e solo per loro, che le condizioni climatiche erano semplicemente troppo estreme appena prima dell’estinzione e solo in quel particolare momento».

Raia fa notare che «C’è incertezza nella ricostruzione paleoclimatica, nell’identificazione di resti fossili a livello di specie e nell’invecchiamento dei siti fossili. Ma le intuizioni principali sono valide sotto tutti i presupposti. I risultati potrebbero servire come una sorta di avvertimento per gli esseri umani odierno  mentre affrontiamo cambiamenti climatici senza precedenti».

Lo scienziato italiano conclude: «E’ stato preoccupante scoprire che i nostri antenati, che non erano meno impressionanti in termini di capacità mentale rispetto a qualsiasi altra specie sulla Terra, non potevano resistere ai cambiamenti climatici. E lo abbiamo scoperto proprio quando la nostra specie sta segando il ramo sul quale siamo seduti causando il cambiamento climatico. Personalmente lo prendo come un fragoroso messaggio di avvertimento. Il cambiamento climatico ha reso l’Homo vulnerabile e sfortunato in passato, e starebbe solo succedendo di nuovo».

Certo, noi siamo molto più tecnologicamente progrediti dei nostri antenati e conosciamo le soluzioni per salvarci, ma a quanto pare non basta a innescare un istinto di sopravvivenza di specie.