Guterres: «I diritti umani inevitabili e potenti». Contro guerra, discriminazioni, ineguaglianze e ingiustizie

La triplice emergenza planetaria del cambiamento climatico e il fallimento morale del sistema finanziario

[1 Marzo 2022]

Pubblichiamo integralmente l’intervento di apertura del segretario generale dell’Onu António Guterres alla 49esima Regular Session dell’Human Rights Council

 

I diritti umani sono sotto attacco, ovunque.

Le autocrazie sono in ascesa.

Populismo, nativismo, razzismo ed estremismo stanno minando le società.

La pandemia di Covid-19, le disuguaglianze e la crisi climatica stanno schiacciando i diritti sociali ed economici di interi continenti e regioni.

Le divisioni si stanno approfondendo. Il sospetto e l’interesse personale sono in aumento.

Siamo qui oggi per parlare di soluzioni.

Soluzioni che sono ancorate ai nostri diritti umani e libertà fondamentali e duraturi. Soluzioni radicate nei diritti politici, civili, economici, sociali e culturali indivisibili e interconnessi che sono inerenti e intrinseci all’essere umano.

I diritti umani non possono essere confiscati dai dittatori o cancellati dalla povertà. Né sono un lusso che può essere lasciato per dopo. Sono inevitabili e potenti. Ovunque, la gente lo sa intuitivamente.

E gli autocrati, in particolare, sanno che i diritti umani rappresentano la più grande minaccia al loro governo.

Ecco perché non si fermano davanti a nulla per negare, respingere e distrarre le persone, mentre calpestano i diritti e le libertà fondamentali.

Chiudere una celebre organizzazione per i diritti umani, con una storia orgogliosa e legami globali, non è il segno di uno Stato forte. È il segno di uno Stato che teme il potere dei diritti umani. Rapire attiviste per i diritti delle donne e picchiare le donne per strada sono le azioni di un patriarcato soffocante che teme per la sua sopravvivenza. Opprimere e controllare le minoranze, negando loro la libertà di parlare nella propria lingua e di praticare la propria religione in pace, dimostra la debolezza di uno Stato, non la sua forza.

Le persone sono programmate per rivendicare i propri diritti e le proprie libertà.

Ogni marcia contro l’oppressione, ogni movimento di liberazione, ogni protesta contro l’ingiustizia è un’affermazione dei diritti umani. Ecco perché le Nazioni Unite lavorano ogni giorno, ovunque, per difendere e promuovere i diritti umani per tutti.

Il mese scorso ho presentato le mie priorità all’Assemblea Generale sotto forma di cinque allarmi: Covid-19, finanza globale, azione climatica, illegalità nel cyberspazio e pace e sicurezza. Le soluzioni a queste crisi sono tutte radicate nei diritti umani.

Primo, COVID-19.

La pandemia è una chiara dimostrazione dell’universalità e dell’indivisibilità di tutti i diritti umani: civili, politici, sociali, economici e culturali. I più vulnerabili e gli emarginati continuano a soffrire maggiormente. I Paesi ad alto reddito hanno somministrato 13 volte più dosi per persona rispetto ai Paesi a basso reddito. La disuguaglianza vaccinale dimostra un totale disprezzo per i diritti umani di interi Paesi e regioni. I diritti sanitari sono diritti umani. I vaccini sviluppati con denaro pubblico devono essere utilizzati in modo equo per il bene pubblico.

Esorto tutti i governi, le aziende farmaceutiche e i partner a fornire urgente sostegno politico e finanziario alla strategia globale dell’Organizzazione mondiale della sanità per vaccinare il 70% delle persone in tutti i Paesi.  E li esorto ad agire ora sulle deroghe ai brevetti e sui trasferimenti di tecnologia.

Nel frattempo, la pandemia continua a minare ovunque i diritti economici e sociali delle persone, spingendo centinaia di milioni di persone nella fame e nella povertà. E’ stata anche utilizzata come copertura per una pandemia di violazioni dei diritti civili e politici, dalla sorveglianza di massa alla discriminazione e ai limiti alla libertà di espressione.

Possiamo affrontare al meglio queste violazioni dei diritti umani incentrando la nostra risposta sui diritti stessi, un approccio esposto nel mio invito all’azione sui diritti umani, l’Agenda 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).

Abbiamo bisogno di soluzioni basate sui diritti e di uno sviluppo inclusivo e sostenibile, radicato nei diritti e nelle opportunità per tutti.

Secondo, la ripresa ineguale dalla pandemia ha rivelato il fallimento morale del nostro sistema finanziario globale.

Quel sistema non è riuscito a proteggere i diritti di milioni di persone nel Sud del mondo.

La pandemia ha prosciugato le economie in via di sviluppo. Molti affrontano default del debito. Pochi potranno investire in una ripresa forte e sostenibile.

L’istruzione è una crisi nella crisi. Anni senza scuola potrebbero interessare centinaia di milioni di bambini per tutta la vita.

Le soluzioni a queste ingiustizie autolesioniste risiedono nei diritti umani. Un New Global Deal, che garantisca che potere, ricchezza e opportunità siano condivise in modo più ampio ed equo, è un imperativo dei diritti umani. Questo deve includere una revisione del sistema finanziario globale, in modo che i Paesi in via di sviluppo possano investire negli SDG. Un contratto sociale rinnovato, basato su diritti e opportunità per tutti, è essenziale per combattere la povertà e la fame, investire nell’istruzione e nell’apprendimento permanente e ricostruire la fiducia e la coesione sociale.

I diritti delle donne e delle ragazze devono essere in primo piano. La ripresa è un’opportunità per investimenti mirati nell’istruzione, nel lavoro, nella formazione e nel lavoro dignitoso delle donne, per recuperare il terreno perso durante la pandemia.

Terzo, la crisi climatica è una crisi dei diritti umani.

La triplice emergenza planetaria del cambiamento climatico, dell’inquinamento e della perdita della natura rappresenta una minaccia per tutti i diritti umani. Il rapporto sull’adattamento dell’Intergovernmental Panel on Climate Change è un’altra campana a morto per il mondo che conosciamo.

Inondazioni, siccità e innalzamento del livello del mare porteranno a catastrofi umanitarie, carenza di cibo e migrazione ancora maggiori. Fino a un quinto del pianeta potrebbe essere troppo caldo per la sopravvivenza degli esseri umani.

Sia chiaro: alcuni paesi stanno calpestando i diritti del resto del mondo. Alcune companies stanno raccogliendo ricchi frutti, ignorando i diritti dei più poveri e vulnerabili.

Giovani, donne e ragazze, piccoli Stati insulari e comunità indigene stanno guidando la lotta. Stiamo con loro.

Accolgo con favore il riconoscimento da parte di questo Consiglio del diritto a un ambiente sano, uno strumento importante per la responsabilità e la giustizia climatica.

Molte delle proposte nella mia relazione sulla nostra agenda comune offrono opportunità essenziali per promuovere questo diritto.

L’Accordo di Parigi è intrinsecamente legato ai diritti umani. Il suo limite di 1,5 gradi di riscaldamento è essenziale per prevenire sofferenze umane su una scala di gran lunga superiore ai peggiori crimini contro l’umanità.

Quarto, per i diritti umani la tecnologia digitale è il selvaggio West.

Da un enorme digital divide per 2,9 miliardi di persone, alla chiusura di Internet, alle campagne di disinformazione e alla proliferazione di spyware, la tecnologia digitale è spesso discriminatoria e dannosa per i diritti umani.

La censura e gli attacchi online sono diventati normali, in particolare contro minoranze etniche e religiose, membri della comunità LGBTIQ+, giovani, comunità indigene e attiviste per i diritti delle donne.

L’intelligenza artificiale consente agli algoritmi di discriminare ed escludere. La scienza e la ragione sono sotto assedio mentre le bugie e le teorie del complotto si diffondono a macchia d’olio.

La guerra informatica e lo sviluppo di armi abilitate all’intelligenza artificiale rappresentano una minaccia senza precedenti per i diritti umani.

Internet deve essere trattato come un bene pubblico globale. Dovrebbe giovare a tutti, ovunque.

Abbiamo bisogno di una piazza pubblica digitale che sia inclusiva e sicura per tutti; di piattaforme di social media che supportino i diritti umani e le libertà.

Sebbene i guardrail siano essenziali, non devono mai essere utilizzati per chiudere un dibattito legittimo.

Ecco perché i quadri normativi devono essere ancorati ai diritti umani e concordati attraverso consultazioni inclusive. Questo è l’approccio adottato nella mia proposta di Codice di condotta globale per promuovere l’integrità nell’informazione pubblica e nella mia proposta di Global Digital Compact.

Quinto, l’espansione della violenza e dei conflitti nel mondo nega i diritti umani di milioni di persone. 

L’escalation delle operazioni militari da parte della Federazione Russa in Ucraina sta portando a un’escalation delle violazioni dei diritti umani.

Conosciamo l’inevitabile risultato della guerra: vittime civili; donne, bambini e uomini costretti ad abbandonare le loro case: fame, povertà e enorme dissesto economico.

Il conflitto è la totale negazione dei diritti umani su tutta la linea.

La libertà di espressione è sotto attacco con notizie di giornalisti e attivisti arrestati.

Ho costantemente chiesto la fine dell’offensiva e il ritorno sulla via del dialogo e della diplomazia.

Nel frattempo, la nostra Missione di monitoraggio dei diritti umani in Ucraina continua il suo lavoro e le nostre agenzie umanitarie intensificheranno le loro operazioni.

Dobbiamo mostrare a tutte le persone in Ucraina che siamo al loro fianco nel momento del bisogno.

I civili coinvolti in conflitti subiscono non solo le violazioni dei loro diritti alla sicurezza e protezione, ma spesso i loro diritti al cibo, all’acqua potabile, all’assistenza sanitaria, all’istruzione e al lavoro.

La triste ironia è che questi conflitti sono essi stessi spesso radicati nella negazione dei diritti umani, dalla discriminazione contro le minoranze alle enormi disuguaglianze e ingiustizie.

La protezione delle minoranze e la promozione dei loro diritti economici, sociali, culturali, civili e politici sono tra i più importanti strumenti di prevenzione dei conflitti che abbiamo.

La diversità definisce la ricchezza della civiltà umana.

In tutto il mondo, abbiamo bisogno di un’attenzione molto più forte e più sostenuta sui diritti delle minoranze.

Esorto le autorità dei Paesi, dal Myanmar all’Afghanistan, all’Etiopia e oltre, a rafforzare la protezione delle minoranze e a rispettare gli uguali diritti di tutto il loro popolo, durante e dopo la guerra.

Rifugiati e migranti sono un gruppo che ha bisogno di una protezione speciale.

Più di 5.200 persone sono morte sulle rotte migratorie nel 2021.

Politiche ostili in materia di asilo e migrazione, e la retorica xenofoba che spesso le accompagna, minacciano la vita di migranti e rifugiati e rendono ipocriti coloro che pretendono di dare l’esempio sui diritti umani.

Efficaci politiche migratorie devono basarsi sulla cooperazione tra gli Stati e sul pieno rispetto dei diritti e della dignità di tutti.

Voglio esprimere ancora una volta il mio forte sostegno al lavoro dell’ High Commissioner for Human Rights, per la sua azione per proteggere e rafforzare i diritti umani ovunque.

Sono tornato di recente da una visita in Cina, dove ho espresso la mia aspettativa che le discussioni in corso consentiranno una visita credibile dell’Alto Commissario in Cina, compresa la regione autonoma dello Xinjiang.

Le minoranze. Ovunque, devono poter conservare e celebrare la propria identità culturale e religiosa, contribuendo nel contempo alla società nel suo insieme.

Il movimento per i diritti umani è un’affermazione della nostra umanità fondamentale.

Ringrazio tutti coloro che lavorano per l’Human Rights Council  e la mia gratitudine e rispetto si estendono ben oltre questa bellissima sala.

La maggior parte del lavoro sui diritti umani si svolge in uffici angusti, aule giudiziarie e redazioni, centri di detenzione e carceri.

Succede ovunque le persone lavorino per promuovere l’accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione, all’alloggio, alla sicurezza alimentare, all’acqua e ai servizi igienici, per le persone più vulnerabili del mondo.

Gli attivisti ambientali, molti dei quali donne e giovani, sono in prima linea nel lavoro sui diritti umani.

Attraverso la routine quotidiana di advocacy, monitoraggio e indagine, i difensori dei diritti umani, inclusi giornalisti e avvocati, stanno difendendo la nostra comune umanità, spesso con grande rischio personale.

Insieme, stanno aiutando a costruire un mondo di dignità e uguaglianza per tutti.