Cappato: far pagare le emissioni di CO2 grazie all’Iniziativa di cittadini europei stopglobalwarming

Greta Thunberg incontra la Merkel: «Dobbiamo trattare la crisi climatica come le altre»

Molto più del debito pubblico, è il debito col pianeta a ipotecare il futuro dei giovani.

[20 Agosto 2020]

A due anni esatti dall’inizio degli scioperi scolastici in solitaria contro la crisi climatica portati avanti da Greta Thunberg, che in pochissimo tempo hanno finito per ampliarsi in un movimento – Fridays for future – in grado di portare in piazza milioni di persone in tutto il mondo, la 17enne attivista svedese è stata oggi ricevuta a Berlino dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.

Un incontro di 90 minuti cui hanno partecipato anche altre attiviste del Fridays (Luisa Neubauer, Anuna De Wever e Adélaide Charlier), ponendo al centro del confronto la crisi climatica.

Come spiegato dal portavoce del governo tedesco, i target della politica climatica europea – è la Germania fino al 31 dicembre a presiedere il Consiglio dell’Ue – sono stati i principali temi affrontati: vale a dire la neutralità climatica dell’Ue, che la Commissione ha proposto di raggiungere entro il 2050, e il target intermedio al 2030. Attualmente è in vigore un target di riduzione nelle emissioni di gas serra del 40% rispetto al 1990, ma l’obiettivo è portarlo al -50 o al -55%, una differenza non banale.

«Entrambe le parti – riferiscono dal governo – hanno convenuto che il riscaldamento globale è una sfida globale, e che i paesi industrializzati hanno una grande responsabilità da affrontare. La base per questo è l’attuazione coerente dell’Accordo di Parigi sul clima».

Come sottolineato da Greta Thunberg e dalle altre attiviste sul The Guardian, infatti, «l’Europa ha il dovere di agire. L’Ue e il Regno Unito sono responsabili di emissioni globali cumulative senza precedenti nella misura del 22 per cento, subito dietro agli Stati Uniti. È immorale che i Paesi che hanno contribuito meno al problema debbano soffrirne per primi. Un mese fa, proprio prima del vertice del Consiglio europeo, abbiamo pubblicato una lettera aperta contenente richieste precise indirizzate alle autorità dell’Ue e di tutto il mondo. Da allora, quella lettera è stata firmata da più di 125mila persone, e oggi la consegneremo con le richieste e i nomi di tutti i firmatari alla cancelliera tedesca Angela Merkel».

«Dobbiamo iniziare tutti a trattare la crisi climatica come trattiamo qualsiasi altra crisi – ha aggiunto Thunberg alla fine dell’incontro con la cancelliera – Quello che vogliamo sono i leader, persone che si facciano avanti e osino uscire dalle loro zone di comfort, diano priorità al futuro davanti a noi ora e siano abbastanza coraggiose da pensare a lungo periodo»

Eppure li obiettivi climatici vigenti sono completamente inadeguati per contenere il riscaldamento globale entro i +2°C rispetto all’era pre-industriale, come stabilito dall’Accordo di Parigi sul clima: «Se tutti i paesi dovessero effettivamente portare a termine le riduzioni delle emissioni che si sono prefissati come obiettivi – si legge nella lettera aperta – saremmo comunque diretti a un catastrofico aumento della temperatura globale di almeno 3-4 °C. Le persone al potere oggi hanno praticamente già rinunciato alla possibilità di consegnare un futuro dignitoso alle generazioni a venire». È questo debito col pianeta, molto più che il debito pubblico segnalato da Mario Draghi pochi giorni fa, a ipotecare il futuro dei giovani.

Occorre capirlo in fretta per invertire la rotta finché siamo in tempo, mettendo in campo anche strumenti “nuovi” come il carbon pricing, che non a caso sono stati toccati anche nel corso dell’incontro odierno.

«Bene che le più alte cariche europee ascoltino la voce dei movimenti sul clima», commenta dall’Italia Marco Cappato, che oltre a essere tra i leader dell’Associazione Luca Coscioni è attivo in questi mesi a livello europeo con l’unica iniziativa formale sul tema: l’Iniziativa di cittadini europei, o Ice, stopglobalwarming.eu, promossa dal movimento di cittadini Eumans!, che al raggiungimento del milione di firme obbligherà la Commissione Europea a esprimersi sulla proposta di far pagare le emissioni di CO2, spostando le tasse dalle risorse umane alle risorse ambientali, e incentivare la conversione, oggi possibile, ad energie pulite. Questa soluzione nasce da un’idea di 27 premi Nobel e 5.000 economisti, con il sostegno di 11.000 scienziati.

«Angela Merkel – aggiunge Cappato – dà l’esempio di come la politica istituzionale debba avvicinarsi ed ascoltare la politica che parte dal basso, dagli attivisti e dagli scienziati. A Greta Thunberg e Fridays For Future va il merito di aver coinvolto l’opinione pubblica sull’importanza e l’urgenza della crisi climatica. E’ arrivato ora il momento delle proposte, delle soluzioni concrete per combattere il cambiamento climatico.  La Commissione e il Parlamento europei saranno obbligati a discutere pubblicamente la nostra proposta di “Carbon Pricing” se almeno 1 milione di cittadini europei l’avranno firmata entro il 22 Gennaio 2021. Sarebbe straordinario se Greta Thunberg o il movimento Fridays For Future decidessero di dare sostegno a questa campagna, che può rappresentare un punto di svolta verso un’Europa davvero esempio per il resto del mondo nella lotta al riscaldamento globale».