Grande Corno d’Africa: prepararsi alla quinta stagione delle piogge senza pioggia

In Etiopia, Kenya e Somalia siamo sull'orlo di un evento senza precedenti, una catastrofe umanitaria

[29 Agosto 2022]

Il Climate Prediction and Applications Centre (ICPAC) dell’Intergovernmental Authority on Development (IGAD) dell’Africa orientale, ha annunciato che «Le previsioni da ottobre a dicembre (OND) 2022 mostrano alte probabilità di condizioni più asciutte della media nella maggior parte delle parti del Greater Horn of Africa. In particolare, le regioni già colpite dalla siccità di Etiopia, Kenya e Somalia dovrebbero ricevere precipitazioni insufficienti fino alla fine dell’anno. E’ probabile che queste cattive condizioni si estendano a parti dell’Eritrea, alla maggior parte dell’Uganda e Tanzania, mentre Gibuti, la regione orientale dell’Afar dell’Etiopia e dal centro al nord-est». Al contrario, il Sud Sudan già messo a dura prova dalle inondazioni, p otrebbe ricevere precipitazioni superiori alla media.

La World meteorological organization (Wmo), che ha rilanciato l’allarme, evidenzia che «Nel Grande Corno d’Africa le temperature sono e dovrebbero rimanere più calde della media nella maggior parte della regione».

Il s direttore dell’ICPAC, Guleid Artan, ha ribadito «L’importanza della stagione ottobre – dicembre nelle parti equatoriali del Grande Corno d’Africa dove contribuisce fino al 70% delle precipitazioni totali annuali, in particolare nel Kenya orientale. Mi addolora essere portatore di cattive notizie, quando milioni di persone nella regione hanno già sofferto per la più lunga siccità degli ultimi 40 anni. Purtroppo, i nostri modelli mostrano, con un alto grado di fiducia, che stiamo entrando nella quinta stagione delle piogge fallita consecutiva nel Corno d’Africa. In Etiopia, Kenya e Somalia siamo sull’orlo di un evento senza precedenti, una catastrofe umanitaria».

Workneh Gebeyehu, segretario esecutivo dell’IGAD ha ricordato che «Un mese

fa, con i nostri partner Fao e WFP, abbiamo detto al mondo che ci si aspettavamo che quest’anno, in 7 Paesi IGAD, 50 milioni di persone dovranno affrontare alti livelli di insicurezza alimentare acuta. Oggi, considerando queste cupe previsioni climatiche, i conflitti nella regione e in Ucraina e le sfide macroeconomiche, rinnovo solennemente il nostro appello ai governi nazionali, ai donatori,

gli attori umanitari e dello sviluppo ad adottare immediatamente una strategia per aiutarci a resistere

al peggio di questa crisi».

Inoltre, l’ICPAC stima che l’inizio della stagione delle piogge sarà probabilmente molto ritardato nelle parti orientali del Greater Horn of Africa, compresa l’Etiopia centro-meridionale e la Somalia  meridionale, il Kenya orientale, gran parte del Burundi e Tanzania. Altre aree di

Somalia settentrionale, Kenya occidentale, Uganda, Sud Sudan orientale, Rwanda  nord della Tanzania avranno un esordio da normale a precoce della stagione delle piogge.

La Wmo evidenzia che «L’eccezionale siccità sottolinea la vulnerabilità della regione del Corno d’Africa ai rischi legati al clima. Si prevede che queste minacce si intensificheranno a causa del cambiamento climatico. Tuttavia, i servizi idrometrologici e di allerta precoce (EWS) hanno il potenziale per ridurre gli impatti negativi». Per migliorare la disponibilità e l’accesso a questi servizi, la Climate Risk and Early Warning Systems Initiative (CREWS) ha lanciato “Greater Horn of Africa – Strengthening early warning and early action systems for meteorological, hydrological and climate extremes.”, un nuovo progetto da 5,2 milioni di dollari che punta a migliorare le capacità degli enti regionali e nazionali di produrre e utilizzare servizi climatici, meteorologici e idrologici, compresi i sistemi di allerta precoce.

La Wmo spiega che «Le attività regionali saranno incentrate sul miglioramento dei servizi regionali per supportare i paesi a fornire EWS efficaci e sul rafforzamento del coordinamento e della cooperazione regionali per EWS e servizi climatici efficaci. Il sostegno ai centri regionali di eccellenza per fornire prodotti e servizi hydromet contribuirà a sua volta al rafforzamento delle capacità dei servizi meteorologici e idrologici nazionali (NMHS). Il progetto fornirà inoltre supporto agli NMHS in tre Paesi (Etiopia, Somalia e Sudan) attraverso l’assistenza tecnica. Qui, il progetto si baserà e sfrutterà i progetti di investimento in corso e in pipeline implementati o finanziati dalla Wmo, dall’United Nations Office for Disaster Risk Reduction e dalla Banca mondiale».

In Etiopia, le attività sosterranno il raggiungimento dell’ultimo miglio: comunità dove è possibile attuare EWS che garantiscano azioni tempestive e sviluppo di servizi di informazione climatica e di allerta precoce orientati alla domanda. In Somalia, le attività si concentreranno sullo sviluppo e la fornitura di servizi idromet pubblici prioritari e sullo sviluppo istituzionale. In Sudan, le attività si concentreranno sul rafforzamento del coinvolgimento della comunità nell’EWS e sul rafforzamento dei servizi di allerta precoce per le inondazioni.