Gli eventi meteorologici e climatici estremi fanno aumentare i bisogni umanitari in Madagascar e nel mondo

Nel 2020, il clima estremo ha contribuito alla maggior parte delle crisi alimentari mondiali ed è stato la causa principale dell'insicurezza alimentare acuta in 15 Paesi

[28 Febbraio 2022]

Il ciclone tropicale Emnati, che il 23 febbraio ha colpito il Madagascar è stata la quarta tempesta tropicale in 4 settimane a devastare uno dei Paesi africani più soggetti a questio tipo di eventi meteorologici estremi e le sue conseguenze, che minacciano la sicurezza alimentare di centinaia di n migliaia di persone, sono un esempio di come il cambiamento climatico acuirà rapidamente i bisogni umanitari se non affronteremo la crisi climatica.

A lanciare l’allarme alla vigilia del nuovo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) è stato il World Food Programme (WFP) che spiega: «Abbattendosi su comunità vulnerabili già al punto di rottura, il ciclone Emnati è destinato ad aumentare la fame anche nel sud del Madagascar, che sta vacillando dopo anni di grave siccità, un’altra manifestazione della vulnerabilità del Paese agli estremi climatici. Data l’aridità del terreno in queste aree, ora ci sono preoccupazioni per quanto riguarda il rischio di inondazioni improvvise».

I cicloni Emnati, Dumako, Batsirai e Ana hanno devastato il Madagascar, causando danni diffusi ai terreni agricoli, comprese le risaie a poche settimane dal raccolto. E il riso è l’elemento base della popolazione malgascia. Anche i raccolti redditizzi, come chiodi di garofano, caffè e pepe sono stati gravemente colpiti.  Il WFP sottolinea che «In un Paese in cui la maggior parte delle persone si guadagna da vivere con l’agricoltura, si stima che, in alcune aree delle regioni colpite, il 90% dei raccolti potrebbe essere distrutto. Le tempeste consecutive hanno avuto un impatto sulle forniture dei mercati con il potenziale di far salire a spirale i prezzi dei generi alimentari e l’insicurezza alimentare nei prossimi mesi».  Intanto, un altro sistema tropicale che si sta formando nell’Oceano Indiano sudoccidentale.

Secondo Brian Lander, vicedirettore per le emergenze del WFP, «Quello che stiamo vedendo in Madagascar sono gli impatti climatici estremi: una serie di tempeste e una siccità prolungata che colpisce centinaia di migliaia di persone. Mentre il WFP fornisce cibo essenziale all’indomani delle tempeste, dobbiamo essere altrettanto veloci nel pensare a come queste comunità si adatteranno a questa nuova realtà».

Come ha fatto per alleviare gli impatti delle altre recenti tempeste, il WFP si è mobilitato o per sostenere con cibo, assistenza in denaro e supporto IT e logistico, la risposta del governo del Madagascar agli effetti di Emnati, dando la priorità alle famiglie sfollate nei luoghi peggiori. L’United Nations Humanitarian Air Service (UNHAS) gestito dal WFP sta facendo voli di valutazione dei danni e un ponte aereo tra la capitale, Antananarivo e le  aree difficili da raggiungere per gli operatori umanitari e le loro attrezzature.

Lander  conclude: «Mentre il WFP è in una corsa contro il tempo per assistere le persone colpite, il nostro lavoro di adattamento climatico a lungo termine aiuta le comunità a prepararsi, rispondere e riprendersi da shock e stress climatici. Ad esempio, l’anno scorso, la gestione integrata del rischio del WFP nei distretti di Ambovombe e Amboasary ha raggiunto 3.500 piccoli agricoltori con assicurazioni, risparmi e formazione su pratiche agricole climate-adapted. Nel 2021, il programma ha visto un pagamento di 350.000 dollari durante la stagione delle piogge e un pagamento di 157.500 dollari durante la stagione. Questi programmi devono essere ampliati, soprattutto per le comunità in prima linea nella crisi climatica. In tutto il mondo, la crisi climatica continua a guidare la fame globale. Nel 2020, il clima estremo ha contribuito alla maggior parte delle crisi alimentari mondiali ed è stato la causa principale dell’insicurezza alimentare acuta in 15 Paesi. Le soluzioni efficaci e scalabili del WFP, specialmente in ambienti fragili, aiutano le comunità vulnerabili ad adattarsi alla dura realtà della crisi climatica e a preservare i progressi in termini di sviluppo».