L'Ue dia prova di leadership aumentando il suo obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030

Gli eurodeputati: G20 e Ue devono rivedere gli obiettivi sui cambiamenti climatici prima della COP27

Urgente una rapida trasformazione del sistema energetico globale. Rispettare l'impegno annuale di finanziamento per il clima di 100 miliardi di dollari

[21 Ottobre 2022]

Con una risoluzione non legislativa approvata per alzata di mano, il Parlamento europeo ha invitato tutti i Paesi a «Rafforzare gli obiettivi climatici per il 2030 prima della COP27, per limitare il riscaldamento globale in linea con l’Accordo di Parigi».

Infatti, l’Europarlamento ha approvato una risoluzione nella quale delinea le sue richieste per la 27esima Conferenza delle parti dell’United Nations framework convention on climate change (COP27 Unfccc) che si terrà in Egitto dal 6 al 18 novembre.  Una delegazione del Parlamento europeo parteciperà alla COP27 dal 14 al 18 novembre. L’Europarlamento è co-legislatore della normativa Ue su energia e clima per attuare l’Accordo di Parigi e per questo dovrà dare la sua approvazione prima che l’Ue possa concludere futuri accordi internazionali sul tema. Il Parlamento europeo sta spingendo per una legislazione Ue più ambiziosa in materia di clima e biodiversità e il 28 novembre 2019 ha dichiarato l’energenza climatica. Nel giugno 2021, ha adottato la legge europea sul clima, che trasforma l’impegno politico dell’European Green Deal per la neutralità climatica dell’Ue entro il 2050 in un obbligo vincolante per l’Unione e i Paesi membri. Sono inoltre in corso negoziati con gli Stati membri sul pacchetto “”Fit for 55 in 2030” per consentire all’Ue di raggiungere gli ambiziosi obiettivi entro il 2030.

Secondo gli eurodeputati «Le crisi del clima e della biodiversità sono tra le sfide più importanti che l’umanità deve affrontare» ed hanno espresso preoccupazione per i risultati dell’”Emissions Gap Report 2021” dell’United Nations environment programme (Unep), secondo il quale «Anche se saranno attuati gli obiettivi climatici nazionali per il 2030, il mondo si avvia verso un aumento della temperatura di 2,7° C, ben al di sopra degli obiettivi dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a meno di 2° C e puntando a 1,5° C».

Secondo la risoluzione approvata, «La guerra della Russia contro l’Ucraina, e le sue conseguenze, rendono ancora più pressante la necessità di trasformare il sistema energetico globale. Il monito è ad agire tempestivamente in questo decennio, anche se molti degli impegni espressi a lungo termine sull’azzeramento delle emissioni nette presentano ambiguità e sono poco trasparenti».

I deputati europei «Sottolineano che l’Ue ridurrà le emissioni di gas serra di oltre il 55% se adotterà le posizioni del Parlamento sul pacchetto “Fit for 55 in 2030” e sul piano RePowerEU» e invitano inoltre l’Ue e tutte le nazioni del G20 a «Dar prova di leadership e a fissare obiettivi di riduzione dei gas serra più ambiziosi prima dell’inizio della COP27. I singoli paesi dovrebbero quindi aggiornare i propri Nationally determined contributions».

La risoluzione evidenzia che l’Ue è il principale contributore di finanziamenti per il clima ed esorta i Paesi Psviluppati a «Mantenere la promessa fatta ai paesi in via di sviluppo e raggiungere l’obiettivo annuale di finanziamento per il clima di 100 miliardi di dollari». Poi, la risoluzione chiede che «I fondi siano già erogati nel 2022 e che tra il 2020 e i 2025 siano spesi in media ogni anno 100 miliardi di dollari».

Gli eurodeputati ricordano inoltre la posizione del Parlamento sul meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) secondo il quale «L’Ue deve fornire un sostegno finanziario almeno equivalente alle entrate generate dalla vendita dei certificati CBAM, per aiutare i Paesi meno sviluppati a decarbonizzare le loro economie».

Infine, il Parlamento europeo ha accolto on favore il dialogo di Glasgow su perdite e danni, che «Dovrebbe focalizzarsi sui finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo, dando chiaramente priorità alle sovvenzioni rispetto ai prestiti, al fine di evitare, ridurre al minimo e affrontare le perdite e i danni legati agli effetti negativi dei cambiamenti climatici».