Giornata mondiale del suolo, in Toscana l’86% dei Comuni è a rischio idrogeologico

Coldiretti: «Micidiale mix dei cambiamenti climatici e della sottrazione di terra fertile, capace di assorbire l’acqua»

[5 Dicembre 2022]

In occasione della Giornata mondiale del suolo, in Toscana c’è poco da festeggiare: come ricordano per l’occasione dalla Coldiretti – la più ampia associazione di rappresentanza per gli agricoltori –, nella nostra regione ci sono 234 comuni su 273 (86%) in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni.

Indagando sulle cause, dalla Coldiretti parlano di «micidiale mix dei cambiamenti climatici e della sottrazione di terra fertile capace di assorbire l’acqua».

Riguardo alla prima delle due problematiche, è utile osservare che secondo il Lamma, ovvero il consorzio pubblico nato dalla Regione Toscana e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), la tendenza della crisi climatica sul territorio regionale conferma un +1,2°C solo negli ultimi cinquant’anni.

Per quanto riguarda invece il consumo di suolo, gli ettari destinati ad uso agricolo si sono ulteriormente ridotti tra il 2012 ed il 2020 nella nostra regione di circa 600 ettari così come le superfici naturali per circa 2.600 ettari mentre, al contrario, hanno continuato ad espandersi le aree urbane con un incremento di 3.270 ettari secondo l’Ispra, per un totale di suolo consumato di 141 mila ettari, pari al 6,17% dell’intera superficie regionale.

«Occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo attesa da quasi un decennio e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio – commenta Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – Valutiamo positivamente la scelta del Governo di investire nella manovra sul “Fondo per il contrasto al consumo di suolo”, finanziato con 10 milioni di euro nel 2023, 20 milioni nel 2024, 30 milioni di euro nel 2025 e 50 milioni di euro all’anno nel biennio 2026-2027 previsto dalla manovra. Ma sono anche necessari interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini per l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e usarla quando serve in modo da gestire gli effetti dei cambiamenti climatici e aumentare la capacità produttiva del Paese».