Eea Signals 2022: verso la sostenibilità in tempi di molteplici crisi e incertezze

Bruyninckx: «Sono necessari tagli globali delle emissioni e un adattamento senza precedenti per evitare i peggiori impatti della crisi climatica»

[29 Novembre 2022]

Il nuovo rapporto ”EEA Signals 2022 – Staying on course for a sustainable Europe”, pubblicato dall’European Environment Agency(EEA), esamina gli impegni dell’Europa per la sostenibilità e il sistema energetico dal punto di vista di crisi multiple e interconnesse e conferma che «L’Europa e il mondo devono affrontare sfide ambientali e climatiche senza precedenti che richiedono risposte politiche ambiziose, come l’European Green Deal».

Secondo EEA Signals 2022, «L’Europa si sta riprendendo dalla pandemia di Covid-19, ha di fronte una guerra in Ucraina e ed è impegnata a raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell’European Green per la protezione del clima, della natura e della salute delle persone». Il rapporto  fornisce un’istantanea della valutazione e dei dati dell’EEA collegati a questo contesto e che  rendono il sistema energetico europeo più sicuro e sostenibile.

L’editoriale e gli articoli di EEA Signals 2022 esaminano lo stato di avanzamento nel settore energetico che si sta spostando verso più energie rinnovabili, risparmiando energia ed evidenzia i collegamenti con il settore dei trasporti. Jorge Cabrita, responsabile della ricerca di Eurofound, discute il concetto di “transizione giusta” e racconta il lavoro di Eurofound verso quell’obiettivo. Eva Mayerhofer, specialista capo biodiversità e ambiente della  Banca europea per gli investimenti, e Andreas Barkman, principale esperto di finanza sostenibile dell’EEa, raccontano le sfide e le opportunità nell’accelerare la transizione verde dell’Europa attraverso finanziamenti sostenibili.

Nel suo editoriale “Mantenersi sulla rotta di un’Europa sostenibile”, il direttore esecutivo dell’EEA. Hans Bruyninckx, ricorda che «La siccità, le ondate di caldo e gli incendi dell’estate 2022 sono stati un duro promemoria del motivo per cui mitigare il cambiamento climatico è una sfida determinante del 21° secolo. L’impegno dell’Ue a diventare climaticamente neutrale entro il 2050 è l’agenda climatica più ambiziosa al mondo. Raggiungere questo obiettivo è un modello davvero necessario affinché altri Paesi e regioni facciano lo stesso».

Bruyninckx sottolinea che quella che ci aspetta non sarà una passeggiata: «Sono necessari tagli globali delle emissioni e un adattamento senza precedenti per evitare i peggiori impatti della crisi climatica. La scienza dispone di meno cifre esatte sulla perdita di biodiversità, ma ciò che è ampiamente riconosciuto è che lo stato della natura in Europa e nel mondo è altrettanto allarmante quanto l’aumento delle temperature. Anche le crisi del clima e della biodiversità sono collegate in molti modi. Forse la cosa più importante è che entrambe sono in ultima analisi causati da sistemi di produzione e consumo insostenibili, inclusa la quantità e il modo in cui estraiamo e utilizziamo l’energia».

Per Bruyninckx, «L’invasione russa dell’Ucraina non ha cambiato la realtà della crisi climatica o del degrado della natura, ma ha aggiunto un’altra dimensione agli sforzi dell’Europa per rendere il nostro sistema energetico più sostenibile. Ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili è il filo rosso per ridurre le emissioni di gas serra, ed è ormai chiaro che è anche la strada verso una maggiore sicurezza energetica. La Russia sta usando i combustibili fossili, in particolare il gas, per minacciare e testare l’Europa in un modo che non sarebbe possibile in un sistema energetico che si basa principalmente su una forte rete europea di fonti rinnovabili interne interconnesse».

E il capo dell’EEA ribadisce che «Costruire un sistema energetico sostenibile per l’Europa richiede tempo e le decisioni che prendiamo ora definiranno le nostre opzioni per i decenni a venire. Ciò è particolarmente vero per le costose infrastrutture energetiche. Date le circostanze attuali, l’Europa deve reagire rapidamente ma anche nella giusta direzione per evitare il lock-in su soluzioni non compatibili con ciò che vogliamo consegnare alle generazioni future. Risparmiare energia è qualcosa che tutti possiamo fare in questo momento. Abbassare i termostati, isolare le case, utilizzare meno acqua calda, passare a modalità di trasporto più ecologiche: molte di queste ben note azioni sono necessarie in tutta Europa e porteranno vantaggi immediati. L’energia risparmiata sarà sempre l’energia più pulita ed economica, e ci aiuterà per tutto il prossimo inverno, insieme. I Paesi e i cittadini europei hanno mostrato un’enorme solidarietà con l’Ucraina e all’interno dell’Ue. Tale solidarietà, e molto altro, è necessaria nei prossimi mesi, anni e probabilmente decenni. Questo inverno, gli alti costi dell’energia stanno danneggiando molte famiglie europee, specialmente quelle che già faticano a soddisfare i loro bisogni primari. Gli impatti sempre più gravi del cambiamento climatico sono spesso avvertiti soprattutto da coloro che sono già vulnerabili. Questi fardelli devono essere condivisi e sostenuti con solidarietà. Anche a livello globale, i peggiori impatti del cambiamento climatico si faranno sentire soprattutto nelle regioni che hanno contribuito meno al problema e che hanno meno risorse per l’adattamento. E dobbiamo essere giusti verso  le generazioni future. La nozione di giustizia intergenerazionale ci impone di prenderci cura delle opportunità e della sicurezza di coloro che ci seguono».

E l’editoriale di EEA Signals 2022 evidenzia che «Nel bel mezzo di molteplici crisi sarebbe facile perdere la speranza. Ma le grandi sfide di questo secolo sono create dagli umani e possono essere risolte dagli umani. In effetti, le soluzioni esistono già e devono essere utilizzate ora. La nuova tecnologia può accelerare il progresso, ma aspettare non è più un’opzione praticabile. L’inazione è sempre più costosa e immorale. L’urgenza di agire non significa che dobbiamo rinunciare ai fondamenti del modo in cui prendiamo decisioni e fissiamo i nostri obiettivi comuni. L’European Green Deal è la prova che le politiche necessarie possono essere messe in atto attraverso un processo pienamente democratico. Quando ne avranno l’opportunità, i cittadini sosterranno politiche coraggiose, eque e che offrano la prospettiva di un futuro molto più sicuro per tutti. I cittadini dovrebbero essere pienamente coinvolti. Semmai, la complessità delle nostre sfide richiede più impegno, più dialogo e una migliore considerazione delle diverse realtà in cui vivono le persone».

Bruyninckx  conclude: «Quando sono entrato a far parte dell’EEA, quasi 10 anni fa, c’erano obiettivi sul clima e sulla biodiversità principalmente fino al 2020. Negli ultimi anni, l’Europa, con l’European Green Deal, ha decisamente fissato la rotta a lungo termine verso il raggiungimento di un mondo migliore e più equo. e un futuro più sostenibile. Quel che è necessario ora è rimanere su questa strada e andare avanti con una chiara determinazione per realizzare questo programma proteggendo e persino rafforzando il “modello europeo”, che si basa su valori democratici, stato di diritto e un modello sociale che si preoccupa di benessere per tutti».