È in corso una «siccità estrema» lungo il bacino del mare Adriatico

Anbi: «Necessario prendere atto che i cambiamenti climatici stanno creando le premesse per permanenti situazioni di deficit idrico»

[15 Luglio 2021]

Oltre al sud Italia, le regioni che si affacciano sull’Adriatico sono ormai da tempo in prima fila sul fronte della crisi climatica, e l’Osservatorio europeo sulla siccità – mettendo a fuoco i parametri dei primi dieci giorni di luglio – mostra chiaramente che «le condizioni di siccità anche estrema ed aridità, che si registrano nei territori prospicenti in Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Montenegro sono tra le più gravi in Europa».

A metterlo in evidenza sono anche i dati raccolti dall’ultimo Osservatorio Anbi sulle risorse idriche: la situazione nelle Marche ad esempio è drammatica, se non piove molti agricoltori senza irrigazione perderanno i raccolti; in alcune località dell’Abruzzo a maggio era già caduto l’80% di pioggia in meno mentre a giugno non ha piovuto del tutto; sul bacino del fiume Biferno, in Molise, negli ultimi 3 mesi invece piovuto il 73% di meno, mentre nella zona di Campobasso si registra -70%.

«È necessario prendere atto che i cambiamenti climatici stanno creando le premesse per permanenti situazioni di deficit idrico, cui si può rispondere solo con il trasferimento della risorsa acqua da un territorio all’altro e la sua distribuzione alle campagne attraverso un’efficiente rete d’irrigazione – commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi di bonifica (Anbi) – Tale situazione è aggravata dall’aumentata pressione antropica sulle coste e rischia di pregiudicare non solo l’economia agricola, ma anche quella turistica. Per questo, il nostro Piano per l’efficientamento della rete idraulica prevede 729 progetti cantierabili e plurifunzionali, capaci di attivare quasi 12.000 posti di lavoro, grazie ad un investimento di circa 2 miliardi e 365 milioni di euro».