È entrato in vigore del protocollo di Göteborg emendato, per l’aria pulita e il clima

I costi di attuazione delle misure di riduzione delle emissioni equivalgono a meno dello 0,01% del PIL Ue

[7 Ottobre 2019]

Oggi entrano in vigore gli emendamenti al protocollo di Göteborg, adottato nel 2012, in 18 paesi in Europa e Nord America: Bulgaria, Canada, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito Usa e Unione europea. Altri Stati membri dell’ United Nations Economic Commission for Europe (UNECE) dovrebbero ratificare il protocollo nei prossimi mesi. Il protocollo di Göteborg emendato, negoziato ai sensi dell’ UNECE Convention on Long-range Transboundary Air Pollution  (Air Convention), stabilisce impegni giuridicamente vincolanti per la riduzione delle emissioni, entro il 2020 e oltre, per i principali inquinanti atmosferici: anidride solforosa (SO2), ossidi di azoto (NOx), ammoniaca (NH3), composti organici volatili (VOC) e particolato fine (PM2.5).

Si tratta quindi dell’adeguamento di un importante strumento per combattere l’inquinamento atmosferico che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanita (Oms), uccide 7 milioni di persone all’anno e che, come sottoline l’UNECE, «E’ di gran lunga il più grande rischio singolo per la salute ambientale del mondo e una delle principali cause di morte per cancro. L’inquinamento atmosferico è anche strettamente collegato ai cambiamenti climatici ed è una delle principali cause di degrado ambientale, minacciando quasi i due terzi degli ecosistemi europei . Ciò rende l’inquinamento atmosferico un ostacolo critico per lo sviluppo sostenibile».

L’Air Convention è stata adottata nel 1979. Successivamente è stata estesa da  otto protocolli  che identificano le misure specifiche che le Parti devono adottare per ridurre le loro emissioni di inquinanti atmosferici. Alla Convenzione aderiscono 51 parti, che vanno dal Nord America a quasi l’intero continente europeo.

Gli emendamenti al Protocol to Abate Acidification, Eutrophication and Ground-level Ozone (Gothenburg Protocol)   sono stati negoziate ai sensi dell’Air Convention e adottati nel 2012. Il protocollo di Göteborg originale del 1999, che stabiliva limiti di emissioni dal 2010-2020, è stato il primo accordo a occuparsi di più inquinanti atmosferici e dellle loro fonti, come gli impianti di combustione, produzione di elettricità, agricoltura, autoi e camion.

Il protocollo è stato fondamentale per gli obiettivi che si è posta la Convenzione, che comprendono l’ estensione dell’aspettativa di vita media in Europa di un anno dal 1990.

Il protocollo emendato sostiene già l’azione per l’aria pulita in numerosi Paesi. L?UNECE ricorda che «Per gli Stati membri dell’Ue, gli impegni di riduzione per il 2020 e il 2030 ai sensi della direttiva riveduta sui limiti nazionali di emissione del 2016 (direttiva NEC ), unitamente ai meccanismi di segnalazione utilizzati per monitorare i progressi dei paesi, si basano sul protocollo di Göteborg emendato».

La segretaria esecutiva dell’UNECE. Olga Algayerova, ha sottolineato ce «L’Air Convention, che quest’anno celebra i 40 anni di riuscita cooperazione per combattere l’inquinamento atmosferico, rimane l’unica soluzione di politica regionale del suo genere in qualsiasi parte del mondo. L’UNECE, insieme alle Parti della Convenzione, continuerà a promuovere la ratifica e l’attuazione del protocollo di Göteborg emendato da parte di altri Paesi della regione, in particolare nell’Europa orientale e sudorientale, nel Caucaso e nell’Asia centrale, nonché la cooperazione con altre regioni«.

La presidente dell’Air Convention, Anna Engleryd, ha aggiunto che «L’entrata in vigore del protocollo di Göteborg emendato dimostra i continui impegni delle parti a perseguire costanti riduzioni delle emissioni. Il crescente interesse internazionale dimostra che i nostri risultati sono attentamente monitorati in altre regioni, in particolare in Asia. L’entrata in vigore apre anche le porte ai negoziati per andare ancora oltre nella lotta per l’aria pulita».

Il protocollo emendato è il primo accordo vincolante in assoluto per la riduzione delle emissioni di PM2.5, che rappresentano una delle maggiori preoccupazioni per la maggior parte delle città del mondo.  Questi obblighi rappresentano riduzioni significative rispetto ai livelli di PM2,5 del 2005, ad esempio: il 46% per Cipro; 37% per i Paesi Bassi; 36% per la Slovacchia; 35% per la Grecia; 33% per la Danimarca; 30% per Finlandia e Regno Unito; e il 22% per l’intera Unione Europea. Con la ratifica del protocollo emendato, le Parti si impegnano a ridurre le emissioni per tutte le sostanze comprese nel protocollo Göteborg.

Secondo l’UNECE, «Le stime hanno dimostrato che i costi di attuazione delle misure di riduzione delle emissioni del protocollo emendato sarebbero equivalenti a meno dello 0,01% del PIL per l’Ue. Dato che i costi dell’assistenza sanitaria e dei giorni di lavoro persi a causa dell’inquinamento atmosferico sono stimati tra il 2,5% e il 7% del PIL all’anno nell’Europa occidentale e fino al 20% o più del PIL all’anno per 10 Paesi della regione paneuropea, questo rende l’accordo una soluzione politica altamente conveniente. Poiché i combustibili fossili sono la principale causa sia dell’inquinamento atmosferico mortale sia dei cambiamenti climatici, misure efficaci per ridurre le emissioni possono migliorare contemporaneamente la qualità dell’aria e rafforzare l’azione per il clima».

Il protocollo emendato riguarda i potenti gas a effetto serra noti come “forzanti climatici di breve durata”, che contribuiscono al riscaldamento globale attraverso, tra l’altro, un maggiore assorbimento della radiazione solare e segna un importante passo in questo senso includendo specificamente il (o fuliggine) come componente del PM2.5. Il black carbon intrappola 680 volte più calore rispetto alla CO2. L’accordo include anche impegni di riduzione delle emissioni per l’ozono a livello del suolo (O3) i precursori degli ossidi di azoto e i composti organici volatili.

L’UNECE evidenzia che «Combattendo queste sostanze che incidono negativamente sul clima e sulla qualità dell’aria, il protocollo di Göteborg è un esempio di come le politiche sull’inquinamento atmosferico e sui cambiamenti climatici possano essere affrontate in modo integrato».