Croce Rossa: i costi umanitari dei cambiamenti climatici

Rocca: risultati che confermano l’impatto che il cambiamento climatico sta avendo e avrà sui più vulnerabili

[23 Settembre 2019]

Secondo il rapporto “The cost of doing nothing”, presentato a New York dall’ International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies (Ifrc – Croce Rossa e mezzaluna Rossa) – in vista del dell’United Nations Climate Action Summit che inizia oggi – «Il numero annuo delle persone bisognose di assistenza umanitaria a causa di catastrofi climatiche potrebbe raddoppiare entro il 2050».

Il rapporto stima che «A causa di tempeste, siccità e inondazioni, il totale delle persone colpite potrebbe superare i 200 milioni all’anno, rispetto ai 108 milioni di oggi. Tale realtà, comporterebbe un enorme impegno finanziario, con costi umanitari legati al clima che saliranno a 20 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, nello scenario più pessimistico».

Ma, contrariamente a questo scenario pessimistico, il rapporto dimostra anche che, se vengono prese subito misure di adattamento climatico appropriate, queste cifre potrebbero anche stabilizzarsi e persino calare. «Investendo nell’adattamento climatico e nella riduzione del rischio di catastrofi – rafforzando la resilienza nelle comunità, nei Paesi e nelle regioni a rischio – e migliorando l’allerta precoce e l’azione umanitaria preventiva, il mondo può evitare un futuro caratterizzato dall’aumento della sofferenza e dall’aumento dei costi della risposta».

The cost of doing nothing” si basa sul lavoro e sulla metodologia del rapporto sulle onde d’urto della Banca Mondiale e attinge ai dati delle Nazioni Unite, al database internazionale sui disastri EM-DAT e alle statistiche sui disastri dell’Ifrc e dimostra che siamo di fronte a una scelta netta: «Attraverso azioni che privilegiano lo sviluppo inclusivo e rispettoso del clima, il numero di persone che necessitano di assistenza umanitaria internazionale potrebbe arrivare a 68 milioni entro il 2030 e, addirittura a 10 milioni, entro il 2050, con una diminuzione del 90% rispetto ad oggi. E’ il momento di agire».

Il presidente della Croce Rossa italiana e dell’Ifrc, Francesco Rocca, conclude: «Questi risultati confermano l’impatto che il cambiamento climatico sta avendo e continuerà ad avere sulle popolazioni più vulnerabili del mondo. Il report dimostra anche i problemi che l’aumento delle catastrofi legate al clima potrebbe causare ed evidenzia i costi chiari e spaventosi del 2non fare nulla”. Ma, soprattutto, ribadisce che invece c’è la possibilità di fare qualcosa. Dobbiamo agire con urgenza, investendo nell’adattamento climatico e nella riduzione del rischio delle catastrofi, anche attraverso gli sforzi per migliorare l’allerta tempestiva e le azioni umanitarie preventive: soltanto così il mondo potrà evitare un futuro segnato dall’aumento della sofferenza e dei costi della risposta umanitaria».