Cop27: piano Onu da 3,1 miliardi di dollari per realizzare sistemi di allerta precoce per tutti entro il 2027

Ormai i disastri legati al clima causano più profughi e migranti delle guerre

[8 Novembre 2022]

Alla 27esima Conferenza delle parti dell’United Nations climate change conference (CO27 Unfccc) in corso a a Sharm el-Sheik, in Egitto, il segretario generale dell’Onu.  António Guterres ha rivelato i dettagli del suo “Executive Action Plan for the Early Warnings for All Initiative che punta a garantire che tutti gli esseri umani siano protetti da sistemi di allerta precoce entro i prossimi 5 anni.

Il piano prevede nuovi investimenti iniziali mirati di 3,1 miliardi di dollari tra il 2023 e il 2027, equivalenti a un costo di soli 50 centesimi a persona all’anno e Guterres lo ha presentato durante un incontro tra leader di governi, agenzie Onu e finanziarie, compagnie “Big Tech” e imprese private. Una presentazione che è stata l’occasione per ricordare che «Gli ultimi 8 anni sono stati i più caldi mai registrati. La distruzione climatica sta già aumentando drasticamente l’entità dei disastri naturali. Le attuali politiche climatiche condanneranno il mondo a un disastroso aumento della temperatura di 2,8 gradi entro la fine del secolo. Il nostro obiettivo collettivo è limitare tale aumento a 1,5 gradi. Ma le emissioni di gas serra sono ancora in aumento. Il clima è già cambiato radicalmente. Metà dell’umanità è nella zona di pericolo. Le comunità vulnerabili negli hotspot climatici vengono prese di mira da disastri climatici a cascata senza alcun mezzo di allerta preventiva. Le persone in Africa, Asia meridionale, America meridionale e centrale e gli abitanti dei piccoli Stati insulari hanno una probabilità 15 volte maggiore di morire a causa di disastri climatici. Questi disastri costringono a spostarsi 3  volte più persone della guerra. E la situazione sta peggiorando».

Guterres ha fatto nuovamente notare a leader politici e imprenditori che «Coloro che hanno contribuito meno alla crisi climatica sono i più a rischio e i meno protetti. Ecco perché, nel marzo di quest’anno, ho annunciato l’obiettivo di garantire che ogni persona sulla Terra sia protetta da sistemi di allerta precoce entro 5 anni. La copertura universale di allerta precoce può salvare vite umane e offrire enormi vantaggi finanziari. Solo 24 ore di preavviso di un evento pericoloso imminente possono ridurre i danni del 30%. Eppure, in tutto il mondo, le comunità vulnerabili non hanno modo di sapere che sta arrivando un clima pericoloso. Né hanno i mezzi per agire per salvare vite umane e proteggere i mezzi di sussistenza. La metà del mondo non dispone di sistemi di allerta precoce multi-rischio. Ancora meno hanno misure di resilienza climatica e piani locali di preparazione alle catastrofi. I Paesi con una copertura di allerta precoce limitata hanno una mortalità per catastrofi 8 volte superiore rispetto ai Paesi con una copertura elevata. Il piano d’azione lanciato oggi delinea la via da seguire per correggere questo torto e proteggere vite e mezzi di sussistenza».

Il capo dell’Onu ha spiegato che «Il sistema delle Nazioni Unite, i governi e i partner lavoreranno insieme, attraverso percorsi di azione politica, scientifica, tecnica e finanziaria per raggiungere l’obiettivo entro 5 anni. Con un investimento iniziale di circa 3,1 miliardi di dollari, saremo in grado di colmare le lacune tra i quattro pilastri chiave dei sistemi di allerta precoce: Comprendere il rischio di catastrofi. Monitoraggio e previsione. Comunicazione rapida. E capacità di preparazione e risposta. Per garantire un’attuazione efficace di questo piano, ho chiesto alla World meteorological organization e all’United Nations office for disaster risk reduction di co-guidare un Advisory Board. Il Board  fornirà una guida strategica ai Paesi con sistemi di allerta precoce esistenti e aiuterà a creare sistemi nei Paesi vulnerabili per ridurre perdite e danni. Riferirà annualmente sui progressi. Ringrazio le numerose agenzie e partner dell’Onu che hanno lavorato a stretto contatto su questo Executive Action Plan e tutti coloro che vorranno esporre le loro critiche per la sua attuazione. Esorto tutti i governi, le istituzioni finanziarie e la società civile a sostenere questo sforzo per accelerare il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e dell’Accordo di Parigi».

Il piano presentato da Guterre è già supportato da una dichiarazione congiunta firmata da 50 Paesi e la World meteorological organization (Wmo) ha evidenziato che «La cifra di 3,1 miliardi di dollari rappresenta una piccola frazione – circa il 6% – dei 50 miliardi di dollari richiesti in finanziamenti per l’adattamento. La necessità di sistemi di allerta precoce è urgente perché il numero di disastri registrati è aumentato di 5  volte, in parte a causa del cambiamento climatico indotto dall’uomo e di condizioni meteorologiche più estreme (…) Quando si tratta di adattamento ai cambiamenti climatici, i sistemi di allerta precoce sono ampiamente considerati il ​​”frutto a basso impatto, perché sono un modo relativamente economico ed efficace per proteggere le persone e i beni». Inoltre, la Global Commission on Adaptation ha rilevato che «Spendere solo 800 milioni di dollari per questi sistemi nei Paesi in via di sviluppo eviterebbe perdite da 3 a 16 miliardi di dollari all’anno».

Il Segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, ha aggiunto che «Tali progressi sono possibili solo con la scienza moderna, reti di osservazione sistematiche sostenute, scambio internazionale quotidiano di dati di qualità, accesso a prodotti di allerta precoce di alta qualità, traduzione delle previsioni in impatti e progressi nelle telecomunicazioni».

Il ministro degli esteri egiziano e presidente della COP27, Sameh Hassan Shoukry, concorda: «La scienza c’è e mostra chiaramente l’urgenza con cui dobbiamo agire per aiutare coloro che necessitano di sostegno ad adattarsi agli impatti negativi dei cambiamenti climatici. Il lancio di questo Executive Action Plan è un contributo importante per l’adattamento e la resilienza, in particolare in Africa, dove il 60% delle persone non è coperto da sistemi di allerta precoce». Non a caso, il presidente del Mozambico, Filipe Jacinto Nyusi, e diversi primi ministri e ministri africani e di altri Paesi in via di sviluppo sono intervenuti alla tavola rotonda di alto livello per lanciare l’Early Warnings for All action e sottolineare il diffuso sostegno politico all’iniziativa.

Anche Brad Smith, vice chair  e presidente di Microsoft, ha sottolineando «Il ruolo fondamentale che la tecnologia può svolgere nel garantire che gli allarmi precoci raggiungano l’ultimo miglio. Questa iniziativa delle Nazioni Unite salverà vite consentendo alle persone di adattarsi ai cambiamenti climatici e di rispondere agli allarmi precoci prima che si verifichino disastri. Oggi abbiamo l’Intelligenza artificiale e gli strumenti per i dati. Mettiamoli al lavoro per prevedere e avvertire della prossima crisi».

Mami Mizutori, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per la riduzione del rischio di catastrofi e capo dell’United Nations office for disaster risk reduction, ha concluso: «L’iniziativa Early Warnings for All offre ai Paesi l’opportunità di aumentare significativamente la loro comprensione del rischio, che è la base di tutti gli sforzi di costruzione della resilienza. Per queste e altre ragioni, l’attuazione di questo piano d’azione è fondamentale per salvare vite umane. Il segretario generale Guterres ci ha fornito la visione e la Wmo ci ha fornito il “come”. Ora, spetta a tutti noi trasformare questo in realtà».