Cnr, a Ischia mai così tanta pioggia negli ultimi vent’anni. Wwf: «Tragedia annunciata»

Tra crisi climatica ed abusivismo edilizio, l’ennesimo disastro che si è abbattuto sull’isola non ha niente di “naturale”

[28 Novembre 2022]

Con 8 vittime finora accertate e 4 dispersi, a Ischia il dissesto idrogeologico è tornato a concretizzarsi nell’ennesimo disastro che di “naturale” però ha ben poco, essendo legato a doppio filo con la crisi climatica – alimentata dalle emissioni antropiche di gas serra – e con l’abusivismo edilizio.

Come riporta infatti il Cnr, i pluviometri posti nelle vicinanze di Casamicciola Terme mostrano piogge cumulate a 6 ore (tra le 00:00 del 25/11 e le 06 del 26/11) forniscono un valore di 126 mm: negli ultimi 20 anni (periodo per il quale abbiamo accesso ai dati dei pluviometri) questo dato non era mai stato raggiunto nel periodo osservato, e rappresenta un indice di gravità della pioggia.

Si tratta di una conseguenza diretta della crisi climatica in corso? È molto difficile poter dare una risposta univoca a questa domanda, perché non è semplice riportare un singolo evento meteo estremo alle sue cause; quel che sappiamo con certezza però è che i cambiamenti climatici si accompagnano ad un aumento nell’intensità e nella frequenza di eventi meteo estremi, e questo basta.

Allo stesso tempo, la letteratura mostra numerosi eventi franosi con danni sia al territorio che alle case, alle terme e anche alle persone, avvenuti nel corso dei decenni sempre a Ischia, proprio nella zona di Casamicciola Terme.

Nel merito, il Cnr ricorda le frane che hanno causato perdita di vite umane, tra cui nel 1910, durante un evento molto intenso, alluvioni con elevato trasposto solido, crolli e numerosi dissesti diffusi causarono 11 morti. In anni più recenti una vittima si è registrata nel 1987, quando un crollo di roccia distrusse un ristorante, e infine nel 2009, sempre nel mese di novembre, una colata di fango e detrito ha travolto e ucciso una ragazza quattordicenne.

Non è un caso che simili tragedie si ripetano sempre negli stessi luoghi, e molto ha a che fare con l’abusivismo edilizio: «Ad Ischia – riportano da Legambiente – sono circa 600 le case abusive colpite da ordinanza definitiva di abbattimento sull’isola maggiore dello splendido arcipelago partenopeo. Arriva a 27.000, invece, il numero delle pratiche di condono presentate in occasione delle tre leggi nazionali: di queste risultano negli uffici tecnici di Forio 8530 istanze, 3506 a Casamicciola e 1910 a Lacco Ameno. E dopo il Decreto Genova del 2018, contenente un condono per la ricostruzione post terremoto di Ischia, il numero di fabbricati danneggiati che hanno fatto richiesta di sanatoria sono ad oggi circa 1000».

Sulla base delle perimetrazioni del Piano di assetto idrogeologico, solo nel Comune di Casamicciola circa 1.200 persone vivono nelle aree con pericolosità di frana elevata e 800 in aree con pericolosità molto elevata.

«Quella di Ischia è una tragedia annunciata che ha cause e responsabilità precise. Suona come una grande ipocrisia piangere le vittime di questi giorni, quando si continua a costruire dove non si dovrebbe, si continua a strizzare l’occhio a possibili condoni edilizi e non si approva in tempi rapidissimi una legge sul consumo di suolo», commentano dal Wwf: «Oggi siamo costretti, per l’ennesima volta, a piangere morti che si sarebbero potute evitare. Ma alla solidarietà nei confronti delle loro famiglie si aggiunge la rabbia e la richiesta di accertare le responsabilità anche politiche che sono alla base di questa tragedia. E proprio per questa ragione il  Wwf chiede che, anche quale monito rispetto alle decine di migliaia di abusi edilizi in aree a rischio ancor oggi non abbattuti, nel pieno rispetto delle vittime della tragedia di Ischia e con grande solidarietà per la popolazione colpita, l’ipotesi di danno erariale sia presa in considerazione per gli interventi che devono essere necessariamente assunti. È infatti evidente che in presenza di precipitazioni cospicue, che con il cambiamento climatico ormai stanno diventando la regola e non l’eccezione, la presenza di immobili e opere abusive, che continuano ad esistere a causa dell’inerzia o addirittura della tolleranza della Pubblica amministrazione se non dei governi, rappresentano un moltiplicatore di rischio oltre che un intollerabile oltraggio alle vittime».

Senza contare l’ignavia che ancora frena l’approvazione della legge sul consumo di suolo, di cui si discute inutilmente da un decennio, e che gli ambientalisti del Panda tornano oggi a chiedere di approvare in tempi rapidi.