Clima: l’inviata speciale della Germania sarà Jennifer Morgan, leader di Greenpeace International

Una scelta radicale che dimostra la decisione della Germania di accelerare sul clima

[9 Febbraio 2022]

La ministro degli esteri tedesco, la verde Annalena Baerbock, ha nominato la direttrice esecutiva di Greenpeace International, l’americana Jennifer Morgan, come sua inviata speciale per la politica climatica internazionale.

Una scelta radicale e sorprendente, ancor di più se confrontata con quella del governo italiano che ha dovuto subire le critiche degli ambientalisti quando ha, finalmente e con grande ritardo, inviato Speciale italiano per il Cambiamento climatico il  ministro plenipotenziario Alessandro Modiano, un diplomatico esperto e di lungo corso ma che non ha competenza in materia se non quella legata ai negoziati del G20 e quindi molto indiretta. Ora Modiano si troverà al tavolo negoziale con inviati climatici di vecchia e fresca nomina di grande esperienza come John Kerry, primo inviato presidenziale speciale degli Usa per il clima, e ora la Morgan.

La determinazione della Morgan, che dirige Greenpeace International dal 2016, è nota e non ha mai rinunciato alle azioni sul campo, come quando nel si è unita a 40 attivisti di Greenpeace in kayak per bloccare l’ingresso di una raffineria della Shell. E che la scelta di nominare un’ambientalista “radicale” come la Morgan la abbia fatta la Germania, la più grande economia e il più grande emettitore di CO2 d’Europa è un segno dei tempi, così come il fatto che la  Morgan abbia accettato la proposta di lavorare per un governo. .

Il cancelliere socialdemocratico tedesco Olaf Scholz, si è impegnato a formare un “club” di grandi economie che spingono per un’azione più ambiziosa per affrontare il cambiamento climatico e quest’anno la Germania ha la presidenza di turno del G7, un’occasione di politica climatica mancata dalla presidenza italiana – nonostante il pre-summit milanese della COP26 Unfccc e la co-presidenza della Conferenza di Glasgow – ma che a quanto pare Berlino vuole cogliere.

Nessun commento da Greenpeace e dalla Morgan, Ha commentato invece Rachel Kyte, preside della Fletcher School della Tufts University che ha ricoperto incarichi climatici di alto livello per Banca mondiale e Onu: «Beh, è ​​audace, non è tedesca. Penso che significhi che ci sarà qualcuno che guiderà un’azione ambiziosa per il clima al momento del G7 tedesco e che ha comprensione di come diversi Paesi e comunità in tutto il mondo vedono l’enormità del compito che ci attende».

Jennifer Tollmann, del think tank E3G di Berlino che si occupa di cambiamenti climatici, ha dichiarato alla Reuters: «Questa è una donna che è stata al centro dei negoziati per l’Accordo di Parigi. Lei è la migliore risorsa di Scholz per assicurarsi che la sua visione di un club per il clima… porti davvero dei partner a bordo».