Cambiamento climatico, l’Onu: bisogna fare un grande balzo verso la carbon neutrality

Guterres: «Altrimenti, la crisi causato dal Covid-19 impallidirà rispetto a ciò che ha in serbo la crisi climatica»

[17 Novembre 2020]

Mentre i Paesi sono al lavoro per sconfiggere la pandemia di Covid-19 e arrivano confortanti notizie sulla realizzazione di nuovi vaccini, intervenendo al terzo Bloomberg New Economy Forum, il segretario generale dell’Onu António Guterres ha detto che l’umanità deve fare presto e bene anche per il riscaldamento globale e che «Il 2021 deve essere l’anno di un grande balzo verso la carbon neutrality. Ogni Paese, città, istituto finanziario e impresa dovrebbe adottare piani per la transizione alle emissioni net zero entro il 2050».

Guterres ha ricordato che «Recentemente l’Unione europea, il Giappone, la Repubblica di Corea, insieme a oltre 110 altri Paesi, hanno annunciato i loro impegni per il raggiungimento dell’obiettivo di carbon neutrality che anche la Cina intende raggiungere prima del 2060.     All’inizio del 2021, è molto probabile che i Paesi che rappresentano oltre il 65% delle emissioni globali di anidride carbonica e oltre il 70% dell’economia mondiale abbiano assunto impegni ambiziosi per la carbon neutrality. Il segnale che questo invia ai mercati, agli investitori istituzionali e ai decisori è chiaro: bisogna dare un prezzo al carbonio. Il tempo dei sussidi ai combustibili fossili è finito. Dobbiamo eliminare gradualmente il carbone. Dobbiamo spostare il carico fiscale dal reddito al carbonio, dai contribuenti agli inquinatori».

Secondo il capo dell’Onu, «La rendicontazione finanziaria sull’esposizione ai rischi climatici dovrebbe essere resa obbligatoria, mentre le autorità devono integrare l’obiettivo della carbon neutrality nelle politiche economiche e fiscali, al fine di trasformare veramente l’industria, l’agricoltura, i trasporti e il settore energetico».

Guterres ha poi sottolineato il valore della partnership tra l’Onu e il settore economico e privato, anche attraverso iniziative come la Global Investors for Sustainable Development Alliance e la Net-Zero Asset Owner Alliance,  «Tuttavia – ha aggiunto – tali coalizioni non possono essere globali senza i Paesi in via di sviluppo, che avranno bisogno di un sostegno significativo».

Il d seretario generale dell’Onu ha riconosciuto che  «Il passaggio alla carbon neutrality non sarà facile.  Abbiamo bisogno di una transizione giusta, con formazione e assistenza per coloro che perderanno il lavoro o saranno colpiti in altri modi. Inoltre, anche se i Paesi lavorano per mitigare le emissioni in futuro, devono affrontare gli impatti attuali».

Guterres ha citato un recente rapporto che ha rivelato che solo un quinto dei finanziamenti per il clima va all’adattamento. Inoltre, solo il 14% dei finanziamenti recenti è andato ai paesi meno sviluppati del mondo e solo il 2% ai piccoli Stati insulari in via di sviluppo, e ha ammonito: «Questo non è solo insufficiente; è pericoloso. L’adattamento non dovrebbe essere la componente dimenticata dell’azione climatica. E finalmente cerchiamo di essere intelligenti: questo richiederà finanziamenti, privati ​​e pubblici, ma questi sono investimenti in un futuro più sicuro, più prospero e sostenibile».

Con l’aggravarsi della pandemia di Covid-19, il segretario generale dell’Onu ha anche parlato degli sforzi dell’Onu per salvare vite umane, controllare la diffusione del virus e alleviare le ricadute economiche e sociali e ha ricordato che «Le Nazioni Unite stanno anche sostenendo un massiccio pacchetto di salvataggio per le persone e i paesi più vulnerabili, oltre a premere per un cessate il fuoco globale tra le altre azioni. Siamo tutti giustamente concentrati sulla risposta alla pandemia. Ma mentre ci sforziamo di superare una crisi, dobbiamo cominciare ad affrontarne un’altra. La pandemia ha dimostrato che possiamo pensare in grande e agire in grande di fronte a un’emergenza. Nelle settimane e nei mesi a venire, dovremo prendere decisioni cruciali. Facciamolo bene».

Il 12 novembre, intervenendo al Virtual Finance in Common Summit, Guterrer aveva detto che «Accordo di Parigi e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) vanno di pari passo. Le decisioni che prendiamo ora determineranno il corso dei prossimi 30 anni e oltre: per raggiungere l’obiettivo degli 1,5° C, le emissioni devono diminuire della metà entro il 2030 e raggiungere le emissioni net zero entro il 2050. Se non riusciamo a raggiungere questi obiettivi, la crisi per le economie, le società e le persone causato dal Covid-19 impallidirà rispetto a ciò che ha in serbo la crisi climatica. Il mondo condivide la responsabilità di raddoppiare i propri sforzi per riprendersi dalla crisi economica e sociale e rimettersi in carreggiata per raggiungere gli SDG e costruire un futuro sostenibile, inclusivo e resiliente. La solidarietà globale è fondamentale per sconfiggere il virus e riprendersi meglio».

Finora, tuttavia, non sono stati presi impegni coraggiosi per finanziare le iniziative per  raggiungere gli obiettivi degli  SDG e Guterres ha osservato che «Le banche pubbliche di sviluppo sono in una posizione unica per svolgere un ruolo di primo piano, fornendo finanziamenti agevolati dove è più necessario e facendo leva sui finanziamenti privati. Questo è essenziale per riavviare le nostre economie e metterle saldamente sulla strada per un futuro sostenibile e carbon neutral».

Per raggiungere questi obiettivi, il Segretario generale dell’Onu ha delineato 5 misure, partendo dall’allineamento dei mandati delle banche pubbliche di sviluppo con gli SDG e gli impegni per la carbon neutrality entro il 2050 e ha evidenziato che bisogna «Investire … in programmi di transizione giusta, che non lasceranno indietro nessuno, compresi i legami con gli SDG, e che incorporeranno il genere e la sostenibilità in tutti gli strumenti», Il secondo punto è dare priorità al finanziamento di misure di soccorso immediato, in particolare per la salute pubblica e sulla sicurezza alimentare: «Gli investimenti delle banche pubbliche di sviluppo hanno dimostrato di portare più finanziamenti privati ​​invece di sostituirli … [e] offrono opportunità per migliorare la governance e i quadri normativi nei Paesi in cui operano, fornendo certezza e portando i capitali tanto necessari».

Come terza cosa, è necessario aumentare drasticamente i finanziamenti pubblici per lo sviluppo per l’adattamento e la resilienza climatica, in particolare per i gruppi più vulnerabili: «Dobbiamo investire massicciamente nella salute pubblica, nella sicurezza alimentare e nell’istruzione per tutti; nell’empowerment delle donne, delle ragazze e dei più vulnerabili; nel sostenere gli investimenti produttivi e l’occupazione; nell’accesso all’energia; e nella promozione dei diritti umani in generale».

Come quarto punto, è importante la trasparenza per garantire che sia la finanza pubblica che quella privata supportino gli SDG e l’Accordo di Parigi. Guterres ha esortato tutti i Paesi a «Lavorare insieme per adottare norme, standard e meccanismi di certificazione per la finanza sostenibile».

Infine, il capo dell’Onu ha sottolineato la necessità di disporre di dati migliori: «Abbiamo bisogno che le banche pubbliche per lo sviluppo investano nei dati e nelle statistiche che rafforzano la capacità dei Paesi in via di sviluppo di prendere le decisioni necessarie e che … condividano apertamente i loro dati con i responsabili delle decisioni per un’azione migliore e coordinata.