Al via a Rieti il XII Forum Internazionale dell'informazione ambientale di Greenaccord

Cambiamento climatico, Ipcc: per politiche d’adattamento basterebbe lo 0,06% del Pil mondiale

Laura Boldrini: «Sul clima le istituzioni da sole non bastano»

[18 Novembre 2015]

Intervenendo a Rieti al XII Forum internazionale dell’informazione ambientale “Clima, ultima chiamata” organizzato da Greenaccord, il  vicepresidente uscente dell’Ipcc Jean-Pascal van Ypersele ha detto che «il mix di politiche energetiche, economiche, fiscali, agricole e finanziarie necessarie per adattarsi ai cambiamenti climatici e per mantenere sotto i 2 °C l’aumento globale di temperatura potrebbe incidere per meno dello 0,06% del Pil mondiale. E tale dato non tiene conto dei benefici economici legati alla tutela degli ecosistemi e delle risorse naturali». Un intervento che, a livello economico, rimane obiettivamente a portata di mano. Eppure, continuando a tergiversare non facciamo che aggravare la situazione. Come ha ricordato il vicepresidente del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, «per rimanere sotto i 2°C di aumento, l’atmosfera terrestre è in grado di sostenere uno stock di 2900 miliardi di tonnellate di CO2. Ma abbiamo già consumato due terzi di tale budget. Rimangono circa mille miliardi di tonnellate».

Greenaccord, che organizza a  Rieti (con il supporto del Comune ospitante, il Pontificio Consiglio per la Famiglia, i ministeri dell’Ambiente e degli Esteri e Fondazione Varrone) il Forum internazionale dell’informazione ambientale, tiene a sottolineare che«l’obiettivo è ambizioso ma irrinunciabile. Il rischio che i cambiamenti climatici diventino irreversibili è ormai dietro l’angolo e il mondo scientifico lo dice da tempo. Purtroppo, senza operatori dell’informazione preparati e consapevoli le loro denunce non riescono a superare l’ambito degli addetti ai lavori».  Al Forum internazionale di Rieti prenderanno la parola decine tra climatologi, economisti, fisici, esperti di sostenibilità. Ad ascoltarli, un centinaio di giornalisti specializzati in temi ambientali.

Nel suo messaggio che ha aperto il Forum, la presidente della Camera Laura Boldrini, ha chiesto «un’alleanza tra istituzioni, società civile e mondo dell’informazione per vincere la sfida cruciale contro il clima che cambia». La Boldrini ha detto che «L’azione delle istituzioni in questo ambito deve essere accompagnata da una nuova sensibilità civile, da un modo diverso, e più responsabile, di pensare i nostri stessi stili, a partire dai piccoli gesti della quotidianità di ciascuno di noi. Questa sfida non può essere delegata, ci riguarda tutti. È un impegno che richiede il fondamentale contributo di un’informazione attenta e scrupolosa che sappia orientare le scelte di ciascun individuo, con quel senso di responsabilità e di libertà che solo la conoscenza può rendere pieno ed effettivo».

Ance secondo il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, «il benessere dei territori passa attraverso la buona informazione. Senza di essa, l’opinione pubblica rischia di essere sviata dai problemi che impediscono la crescita non solo economica ma sociale, ambientale e spirituale di una comunità. Per questo è anche compito degli enti locali stimolarla. La decisione di ospitare un Forum di giornalismo ambientale va in tale direzione: a una democrazia sana servono professionisti dell’informazione preparati. Il Comune di Rieti ha da tempo intrapreso una serie importante di iniziative verso una società a minore impatto ambientale: mobilità collettiva, gestione dei rifiuti, piccola agricoltura. Sforzi necessari ma che i vincoli economici non sempre rendono facili da compiere. Purtroppo, molto spesso, ci scontriamo con una serie di regole, a partire dal Patto di stabilità interno, che ostacolano gli investimenti anche degli enti locali virtuosi. Un paradosso inconcepibile, che può essere rimosso solo con una collaborazione sana tra amministratori pubblici e mondo della stampa».

Il dibattito del Forum guarda alla Conferenza delle parti Unfccc di  Parigi dalla quale si attende un risultato coraggioso e impegni vincolanti. Per il presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio, «La prossima COP21 è un’occasione troppo ghiotta per non vagliarla e vogliamo farci trovare pronti ad affrontare quanto verrà vissuto nella capitale francese in termini di contrattazione politica, in termini di definizione scientifica e in termini di comunicazione che è ciò che interessa direttamente il nostro lavoro quotidiano. Attendiamo il vertice parigino con la speranza che questa volta il risultato non sia così scarso e deludente come nelle edizioni precedenti della Conferenza delle Parti».

Una speranza ripresa anche dal Vescovo di Rieti, Domenico Pompili che ha ribadito i forti appelli contenuti nella Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco e ha sottolineato «il ruolo attivo che ci si aspetta dalla comunità dei fedeli. Il tema del surriscaldamento globale è decisivo. Al netto del 5° rapporto IPCC, non c’è dubbio che il clima stia cambiando, velocemente e per effetto dell’agire umano, con conseguenze già da ora devastanti e con impatto grave soprattutto sulle fasce più deboli dell’umanità. L’impegno della famiglia umana contro il climate change è urgente. Dobbiamo operare insieme per mitigare la crescita della temperatura planetaria affinché non superi quei 2°C oltre i quali si aprono scenari catastrofici».