Cambiamento climatico in Africa: aumento di insicurezza alimentare, povertà e migrazioni. E se non si interviene sarà peggio (VIDEO)

Wmo: «Lo scioglimento degli iconici ghiacciai africani simboleggia i cambiamenti al sistema Terra»

[20 Ottobre 2021]

Secondo il nuovo rapporto “The State of the Climate in Africa 2020”, pubblicato dalla World meteorological organization (WMO) insieme ad African Union Commission, Economic Commission for Africa (ECA) Africa Climate Policy Centre (ACPC), organizzazioni scientifiche africane e internazionali e altre agenzie Onu. «Il cambiamento dei modelli di precipitazioni, l’aumento delle temperature e le condizioni meteorologiche più estreme hanno contribuito all’aumento dell’insicurezza alimentare, della povertà e degli sfollamenti in Africa nel 2020, aggravando la crisi socio-economica e sanitaria innescata dalla pandemia di Covid-19».

Il mega-rapporto sullo stato del clima in Africa è un’istantanea dei trend e degli impatti dei cambiamenti climatici, tra i quali l’innalzamento del livello del mare e lo scioglimento degli iconici  ghiacciai del continente ed evidenzia «La vulnerabilità sproporzionata dell’Africa» e dimostra che «I potenziali benefici degli investimenti nell’adattamento climatico, nei servizi meteorologici e climatici e nei sistemi di allarme rapido superano di gran lunga i costi».

Nella prefazione del rapporto, il segretario generale della WMO, Petteri Taalas,  scrive: «Durante il 2020, gli indicatori climatici in Africa sono stati caratterizzati da un continuo riscaldamento delle temperature, accelerazione dell’innalzamento del livello del mare, eventi meteorologici e climatici estremi, come inondazioni, frane e siccità, e dagli impatti devastanti associati. Il rapido restringimento degli ultimi ghiacciai rimasti in l’Africa orientale, che si prevede si scioglieranno completamente nel prossimo futuro, segnala la minaccia di un cambiamento imminente e irreversibile per il sistema terrestre. Insieme alla ripresa dal Covid-19, il miglioramento della resilienza climatica è un’esigenza urgente e continua. Gli investimenti sono particolarmente necessari nello sviluppo delle capacità e nel trasferimento tecnologico, nonché nel miglioramento dei sistemi di allerta precoce dei Paesi, compresi i sistemi di osservazione meteorologica, idrica e climatica».

Il rapporto è accompagnato da una story map che ne evidenzia i messaggi chiave, sarà uno dei documenti in discussione alla 26esima Conferenza delle parti sul clima di Glasgow (COP26 Unfcccc) e si aggiunge alle prove scientifiche sull’urgenza di ridurre le emissioni globali di gas serra, aumentare il livello di ambizione climatica e i  finanziamenti per l’adattamento.

Josefa Leonel Correia Sacko, commissariaper l’economia rurale e l’agricoltura della Commissione dell’Unione africana, ha ricordato che «L’Africa sta assistendo a una maggiore variabilità meteorologica e climatica, che porta a disastri e sconvolgimenti dei sistemi economici, ecologici e sociali. Si stima che, se non verranno messe in atto adeguate misure di risposta, entro il 2030 fino a 118 milioni di persone estremamente povere (cioè che vivono con meno di 1,90 dollari/giorno) saranno esposte alla siccità, alle inondazioni e al caldo estremo in Africa. Questo comporterà ulteriori oneri per gli sforzi di riduzione della povertà e ostacolerà in modo significativo la crescita della prosperità. Nell’Africa subsahariana, i cambiamenti climatici potrebbero ridurre ulteriormente il prodotto interno lordo (PIL) fino al 3% entro il 2050. Questo rappresenta una seria sfida per le azioni di adattamento e resilienza al clima perché non stanno peggiorando solo le condizioni fisiche, ma anche il numero delle persone colpite è in aumento».

La Wmo mette in fila i messaggi chiave contenuti in “The State of the Climate in Africa 2020”:

Temperature: La tendenza al riscaldamento trentennale per il periodo  1991-2020 è stata superiore a quella del periodo 1961-1990 in tutte le subregioni africane e significativamente superiore al trend per il 1931-1960. L’Africa si è riscaldata più velocemente della temperatura media globale sulla terra e sull’oceano messi insieme. A seconda del dataset utilizzato, il 2020 si è classificato tra il terzo e l’ottavo anno più caldo mai registrato per l’Africa.

Innalzamento del livello del mare: I tassi di innalzamento del livello del mare lungo le coste tropicali e dell’Atlantico meridionale e la costa dell’Oceano Indiano sono superiori al tasso medio globale, rispettivamente di circa 3,6 mm/anno e 4,1 mm/anno. Il livello del mare lungo le coste del Mediterraneo sta aumentando a un tasso inferiore di circa 2,9 mm/anno rispetto alla media globale.

Ghiacciai: Attualmente, solo tre montagne in Africa sono coperte da ghiacciai: il massiccio del Monte Kenya (Kenya), i Monti Rwenzori (Uganda) e il Monte Kilimanjaro (Repubblica Unita di Tanzania). Sebbene questi ghiacciai siano troppo piccoli per fungere da importanti riserve idriche, sono di notevole importanza turistica e scientifica. I loro tassi di ritiro attuali sono superiori alla media globale. Se continua così, questo porterà alla totale deglaciazione entro il 2040. Si prevede che il monte Kenya sarà deglaciato un decennio prima, il che lo renderà una delle prime intere catene montuose a perdere i suoi ghiacciai a causa del cambiamento climatico indotto dall’uomo.

Precipitazioni: Precipitazioni superiori al normale, accompagnate da inondazioni, hanno prevalso nel Sahel, nella Rift Valley, nel bacino centrale del Nilo e nell’Africa nord-orientale, nel bacino del Kalahari e nel corso inferiore del fiume Congo. Le condizioni di siccità hanno prevalso nella costa settentrionale del Golfo di Guinea e nell’Africa nord-occidentale e lungo la parte sud-orientale del continente. La siccità in Madagascar ha innescato una crisi umanitaria.

Eventi ad alto impatto: si sono verificate estese inondazioni in molte parti dell’Africa orientale. I paesi che hanno riportato perdite di vite o spostamenti significativi di popolazioni inclusi Sudan, Sud Sudan, Etiopia, Somalia, Kenya, Uganda, Ciad, Nigeria (che ha anche sperimentato la siccità nella parte meridionale), Niger, Benin, Togo, Senegal, Costa d’avorio, Camerun e Burkina Faso. Molti laghi e fiumi hanno raggiunto livelli record, tra cui il Lago Vittoria (a maggio) e il fiume Niger a Niamey e il Nilo Azzurro a Khartoum (a settembre).

Insicurezza alimentare: Gli effetti combinati di conflitti prolungati, instabilità politica, variabilità climatica, epidemie di parassiti e crisi economiche, esacerbati dagli impatti della pandemia di coronavirus (Covid-19), sono stati i fattori chiave di un aumento significativo dell’insicurezza alimentare. Un’invasione di locuste del deserto di proporzioni storiche, iniziata nel 2019, ha continuato ad avere un forte impatto nell’est e nel Corno d’Africa nel 2020. Nell’Africa subsahariana, l’insicurezza alimentare aumenta di 5-20 punti percentuali a ogni inondazione o siccità. Il deterioramento associato della salute e della frequenza scolastica dei bambini può peggiorare il reddito a lungo termine e le disuguaglianze di genere. Nel 2020 si è registrato un aumento di quasi il 40% della popolazione colpita dall’insicurezza alimentare rispetto all’anno precedente.

Sfollamenti: Si stima che circa il 12% di tutti i nuovi sfollamenti di popolazione a livello mondiale si siano verificati nella regione orientale e del Corno d’Africa, con oltre 1,2 milioni di nuovi sfollamenti dovuti a disastri e quasi 500.000 nuovi sfollamenti dovuti a conflitti. Inondazioni e tempeste hanno contribuito maggiormente agli sfollamenti interni dovuti a disastri, seguiti dalla siccità.

Investimenti: Nell’Africa sub-sahariana, per evitare costi ancora più elevati di ulteriori soccorsi in caso di catastrofe, i costi di adattamento sono stimati a 30 – 50 miliardi di dollari (2-3% del prodotto interno lordo regionale (PIL) per ogni anno nel prossimo decennio. Lo sviluppo resiliente al clima in Africa richiede investimenti in infrastrutture idrometeorologiche e sistemi di allerta precoce per prepararsi all’escalation di eventi pericolosi ad alto impatto.

Allerta precoce: Indagini del Fondo monetario internazionale (FMI) tra le famiglie in Etiopia, Malawi, Mali, Niger e Repubblica Unita di Tanzania hanno rilevato, tra gli altri fattori, che l’ampliamento dell’accesso ai sistemi di allerta precoce e alle informazioni sui prezzi alimentari e sulle condizioni meteorologiche ( anche con semplici messaggi di testo o vocali per informare gli agricoltori su quando piantare, irrigare o fertilizzare, consentendo un’agricoltura rispettosa del clima) ha il potenziale per ridurre la possibilità di insicurezza alimentare di 30 punti percentuali.

Adattamento: La rapida attuazione delle strategie di adattamento africane stimolerà lo sviluppo economico e genererà più posti di lavoro a sostegno della ripresa economica dalla pandemia di Covid-19. Il perseguimento delle priorità comuni individuate dal piano d’azione per la ripresa verde dell’Unione africana faciliterebbe il raggiungimento della ripresa sostenibile e verde del continente dalla pandemia, consentendo al contempo un’azione efficace per il clima.

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  • The State of the Climate in Africa 2020 - English - October 2021