Cambiamenti climatici, i leader socialisti e democratici europei per la COP21 di Parigi

I 21 punti della Dichiarazione di Parigi dei progressisti europei: «E’ adesso che dobbiamo agire per il clima»

[26 Ottobre 2015]

Il summit Progressives 4 climate che si è tenuto a Parigi il 21 e il 22 ottobre ha segnato l’inizio  della mobilitazione dei socialisti e democratici europei (quindi anche del Partito Democratico italiano) per la 21esima Conferenza delle parti Unfccc (COP21) che prenderà il via proprio nella capitale francese tra poco più di un mese.

I leader socialdemocratici hanno firmato la “Déclaration de Paris des leaders progressistes pour la COP21”  contenente 21 proposte  che, dicono i socialisti francesi, «Mira a fare della COP21 un incontro all’altezza degli impegni storici sui quali si baserà. Ecco il test integrale della “Déclaration de Paris” dei progressisti:

Come leader socialisti e democratici europei, chiediamo con insistenza che un accordo ambizioso, dinamico e giuridicamente obbligatorio sia concluso alla COP21, in vista di garantire a tutte e tutti dei mezzi di sussistenza sostenibili. La crisi climatica indotta dall’uomo rappresenta una delle più grandi minacce per le nostre società, per la salute e i sistemi ecologici nel mondo intero. La Conferenza delle nazione Unite sui cambiamenti climatici di Parigi (COP21), organizzato a dicembre dalla Francia, ci offre un’occasione unica di risolvere i pericoli legati ai cambiamenti climatici. Noi coopereremo strettamente con il governo francese diretto dal Parti Socialiste nei suoi sforzi per mettere l’azione internazionale contro il cambiamenti climatici su una traiettoria sostenibile, per fare di questa Conferenza una svolta storica e per fare nuovamente dell’Unione europea un leader credibile sul terreno delle azioni in campo climatico.

E’ urgente agire. In Europa, la popolazione è già, e sempre più, esposta alle conseguenze del riscaldamento climatico. Le popolazioni vulnerabili  – I bambini, I poveri e le persone anziane –soffrono di più per i cambiamenti climatici. Nell’emisfero Sud, gli abitanti pagano un forte prezzo  per gli effetti dei cambiamenti climatici, mentre sono quelli che hanno contribuito di meno al riscaldamento dell’atmosfera. Per noi, Socialisti e Democratici europei, la nostra lotta comune contro i cambiamenti climatici va di pari passo con la nostra lotta continua contro le ingiustizie sociali in Europa e nel mondo.  Ci impegniamo ad affrontare sia la cisi ambientale che le ineguaglianze sociali, organizzando una transizione giusta verso un nuovo modello economico sostenibile e decarbonizzato. Questo permetterà  di migliorare la salute ed il benessere dei nostri cittadini. Favoriremo anche tutte le possibilità di creazione di posti di lavoro verdi. Ci riusciremo, perché si tratta di una questione di giustizia intergenerazionale. Ogni ritardo nelle nostre azioni si rivelerà socialmente, economicamente ed ecologicamente più costoso per le generazioni future. Ecco perché ci esprimiamo anche con forza a favore  dell’adozione prima del 2020 delle misure di attenuazione dei rischi climatici e dell’adattamento ad essi. Insieme, abbiamo una visione per un mondo ecologicamente e socialmente più sostenibile. Oggi, 21 ottobre 2015, noi Socialisti e Democratici europei ci rivolgiamo alla COP21 con le 21 proposte progressiste seguenti, al fine che l’azione climatica internazionale sia messa su un percorso efficace, che l’Europa diventi un leader credibile in materia di azioni climatiche su scala planetaria e perché le ingiustizie causate dalla crisi climatica siano eliminate.

21 PROPOSTE PROGRESSISTE PER LA COP21

Noi chiediamo:

Accord de Paris: vincolante, universale e dinamico

  1. Un accordo internazionale universale e vincolante che entrerà in vigore una volta che sarà stato adottato dai Paesi che rappresentano una larga maggioranza delle emissioni globali di gas serra e al più tardi nel 2020.
  2. Un accordo sul clima dinamico che include dei meccanismi di valutazione ogni cinque anni, combinati con un meccanismo solido di rafforzamento continuo degli impegni nazionali e collettivi.
  3. Che l’adattamento ai cambiamenti climatici, le perdite e i danni subiti costituiscano un elemento del nuovo accordo.
  4. Che tutti i Paesi si impegnino in rapporto all’obiettivo collettivo di riduzione delle emissioni di gas serra nella forchetta superiore del 40-70% entro il 2050, come raccomandato dall’IPCC. Tutti I Paesi dovrebbero sottoscrivere l’obiettivo di contenere il riscaldamento climatico globale sotto i 2 gradi Celsius e di cominciare senza indugio a eliminare progressivamente le sovvenzioni ai combustibili fossili.
  5. Che l’Accordo di Parigi segni un cambiamento globale dell’atteggiamento nella società. Unione europea: leader internazionale sul clima, per esempio.
  6. Che l’UE sia un modello e si proponga come leader alla COP21 parlando una sola voce.
  7. Che tutte le politiche e tutti i quadri normativi nazionali e dell’Ue siano allineati sugli obiettivi del cambiamento climatico. Ci sforziamo anche ad allineare su questi obiettivi le politiche internazionali, i quadri normativi internazionali e le istituzioni internazionali.
  8. Che l’Ue aumenti il suo obiettivo di riduzione dei gas serra dopo la COP21 oltre I livelli attuali del 40% entro il 2030 rispetto al 1990, così come i suoi obiettivi in termini di energia rinnovabile e di efficienza energetica.
  9. La creazione di un’Unione europea dell’energia che favorisca la transizione rapida ed equa verso un’economia decarbonizzata fondata su fonti di energia rinnovabile, l’efficienza energetica e la riduzione del consumo di energia, così come la fine delle sovvenzioni alle energie fossili. Noi vogliamo che l’Ue vada Avanti sul cammino di un’economia circolare e sostenibile.
  10. Una riforma ambiziosa del sistema europeo di scambio di quote di emissioni ed un sistema europeo di tassazione del carbonio, in vista di una tariffazione adeguata dello stesso. Questa riforma deve essere accompagnata con degli strumenti basati sul mercato (norme, regole e regolamentazioni pubbliche, politiche industriali adeguate, investimenti pubblici e incentivi).
  11. Che gli Stati membri dell’Ue ratifichino rapidamente il secondo periodo di impegno del protocollo di Kyoto.
  12. Che l’Ue dimostri, attraverso le sue politiche che la protezione del clima, la crescita economica sostenibile, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo sociale vanno di ari passo, a livello locale, regionale, nazionale e mondiale.

Finanziamento climatico: promozione di un investimento globale a favore di economie resilienti a bassa intensità di carbonio

  1. Che l’Ue e I suoi Stati membri si mettano d’accordo su una roadmap che metteranno in opera in vista di aumentare a livello internazionale i finanziamenti climatici prevedibili, nuovi e supplementari. La roadmap dovrebbe includere la quota parte annuale di 100 miliardi di dollari dell’Ue entro il 2020 nel quadro del Green Climate Fund, ma anche per il periodo prima del 2020, mobilitando le risorse sia private che pubbliche.
  2. Che la Banche per lo sviluppo sviluppino delle roadmap in materia di investimenti climatici, che escludano il sostegno finanziario ai combustibili fossili. Un meccanismo di tassa internazionale sulle transazioni finanziarie può anche finanziare le azioni climatiche e lo sviluppo sostenibile.
  3. Che tutti introducano dei meccanismi di pricing del carbonio in maniera giusta.
  4. Dei regolamenti finanziari per promuovere la trasparenza e un obiettivo di riorientamento di almeno il 10% dei flussi di investimento degli operatori finanziari verso dei progetti di green economy.

Cooperazione Nord-Sud: una solidarietà a livello mondiale per proteggere le popolazioni dai rischi climatici

  1. Una politica di cooperazione per lo sviluppo dell’Ue che riconosca i rischi che rappresentano i cambiamenti climatici per lo sviluppo e l’eradicazione della povertà e che aiuti i Paesi in via di sviluppo a prevenire questi pericoli. Promuoveremo l’applicazione dell’insieme degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Anche lo status legale dei rifugiati climatici e il loro diritto alla protezione devono essere discussi nel quadro della Convenzione di Ginevra.
  2. Una maggiore solidarietà finanziaria e tecnologica.
  3. Una politica di cooperazione allo sviluppo dell’Ue che include degli approcci basati sul trattamento equo dei generi, partecipativo e basato sui diritti di ognuno.

Partecipazione delle parti interessate. Impegno dei partner dell’azione climatica al di là dei soli governi

  1. Un piano di investimenti per sostenere le città e le regioni nei loro sforzi in vista di rendere le collettività più sostenibili e capaci di resistere ai cambiamenti climatici e per sostenere le iniziative, come il Patto dei Sindaci.
  2. Che tutte le parti interessate svolgano pienamente il loro ruolo nella lotta contro I cambiamenti climatici, nella riduzione dei rischi di catastrofi legate al clima e nel processo di riesame degli impegni in materia di attenuazione dei rischi climatici e di adattamento ad essi.

Noi, Socialisti e Democratici europei, siamo pronti a svolgere il nostro ruolo al fine di pervenire ad un accordo globale che garantisca una ripartizione equa degli sforzi per proteggere il pianeta dai pericoli del riscaldamento globale.

E’ adesso che dobbiamo agire per il clima.

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