1.000 miliardi di euro in investimenti per l'azione climatica e la sostenibilità ambientale nel decennio fino al 2030. Oltre il 50% del finanziamento annuale del Gruppo BEI dedicato agli investimenti verdi entro il 2025

Approvata la roadmap 2021-2025 per la Banca climatica del gruppo Bei

Greenpeace e Wwf: roadmap insufficiente, non chiude la porte ai finanziamenti fossili e alle autostrade

[13 Novembre 2020]

La Climate Bank Roadmap (CBR) è giunta alla fine del percorso per il coinvolgimento degli stakeholder che comprendeva due eventi importanti a marzo e giugno e più di 200 comunicazioni scritte alla Banca europea per gli investimenti (BEI) .

L’attuale strategia climatica della BEI era stata annunciata nel 2015 alla conferenza sul clima di Parigi e il  consiglio di amministrazione della BEI ha approvato un aggiornamento della strategia, «per allinearla all’obiettivo della temperatura di 1,5 gradi» che, insieme alla CBR, guiderà le attività della BEI nei prossimi 5 anni. Il presidente della Bei Werner Hoyer ha commentato: «Si tratta di un importante contributo al ruolo di guida dell’Europa verso la decarbonizzazione e verso un’economia verde, resistente e socialmente inclusiva».

Ambroise Fayolle, vicepresidente e responsabile per l’azione climatica e l’ambiente della BEI, ha sottolineato  che «Il 2021-2030 è il decennio critico per mobilitare i trilioni di investimenti necessari per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi e proteggere l’ambiente e la biodiversità. Come richiesto dal Consiglio europeo e dagli Stati membri dell’Ue, sono orgoglioso di annunciare che il Gruppo BEI ha raggiunto un’importante pietra miliare nella sua trasformazione per diventare la vera e propria banca del clima europea. La decisione unanime dei nostri azionisti invia un segnale incoraggiante sulla capacità dell’Europa di portare avanti l’azione climatica e la sostenibilità ambientale. La BEI si basa su un track record molto solido. E’ stata  per anni il principale strumento europeo per finanziare l’azione per il clima e siamo sulla buona strada per mantenere il nostro impegno di investire 100 miliardi di dollari tra il 2016 e il 2020. Ora il Gruppo BEI sarà la prima Banca multilaterale di sviluppo ad essere allineata a Parigi. La Climate Bank Roadmap garantisce che il Gruppo BEI fornirà un contributo decisivo per una ripresa verde dalla crisi del Covid-19, sostenendo gli obiettivi dell’European Green Deal. inclusa una transizione giusta per le regioni che dipendono da industrie ad alta intensità di carbonio e, a livello globale , sostenendo le attività di sviluppo sostenibile attraverso tutti i progetti che finanziamo. La cooperazione è fondamentale e non vediamo l’ora di lavorare con partner in tutto il mondo. Voglio ringraziare i nostri azionisti per la cooperazione costruttiva, i miei colleghi del Gruppo BEI per il loro duro lavoro e le centinaia di stakeholders che hanno partecipato allo sviluppo della tabella di marcia della Climate Bank Roadmap».

Nel novembre 2019, il consiglio di amministrazione della BEI ha approvato una nuova politica di prestito energetico e ha confermato un maggiore impegno della BEI nell’azione climatica e nella sostenibilità ambientale. Entro il 2030, il Gruppo BEI punta a sostenere almeno un trilione di euro in azioni climatiche e in investimenti per la sostenibilità ambientale. Il Gruppo BEI si impegna anche ad «allineare tutte le sue attività agli obiettivi e ai principi dell’accordo di Parigi entro la fine del 2020» e ad «aumentare i suoi finanziamenti annuali per l’azione climatica e la sostenibilità ambientale fino a oltre il 50% dei nostri volumi di affari entro il 2025, rispetto a poco più del 30% di oggi». Nell’ambito della sua nuova politica di prestito energetico, nel novembre 2019 la BEI ha smesso di finanziare nuovi progetti energetici dipendenti dai combustibili fossili.

La Climate Bank Roadmap del Gruppo BEI dice  che così rende operativi gli impegni presi nel 2019 e si concentra su quattro aree chiave:

1) Accelerare la transizione: Climate Bank Roadmap prevede il sostegno nelle aree di interesse delineate nell’European Green Deal, dalla costruzione di una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici fino alla protezione della natura. Un sostegno che verrà utilizzato per rafforzare il dialogo con gli Stati membri dell’Ue, nonché con i Paesi in via di sviluppo ed emergenti, e per modellare lo sviluppo del business e l’innovazione dei prodotti. Il Gruppo BEI è in una buona posizione per sostenere l’intero spettro dell’innovazione tecnologica: dal capitale di avviamento dello sviluppo in una fase iniziale fino al debito senior per le tecnologie mature. Nel 2021, la BEI presenterà un piano di adattamento (a sostegno della futura strategia di adattamento dell’Ue) e una nuova Transport Lending Policy (in risposta alla nuova strategia per un trasporto più intelligente e sostenibile della Commissione europea).

2) Garantire una transizione giusta per tutti: il sostegno alla coesione era uno dei principi fondanti della BEI quando è stata istituita nel 1958. Continua a essere una priorità fondamentale e. quindi. il Gruppo BEI cercherà di garantire che nessuna persona o luogo vengano lasciati indietro lungo il percorso della transizione. Il meccanismo per una transizione giusta è la pietra angolare della risposta dell’Ue a questa sfida. Il gruppo BEI svolgerà un ruolo centrale all’interno del meccanismo, sostenendo a vari livelli ciascuno dei suoi tre pilastri principali. La BEI nel 2021, una volta concordato il meccanismo dell’Ue per una transizione giusta, presenterà un piano dettagliato per una transizione giusta. A livello globale, la BEI sta rafforzando i suoi sforzi su temi chiave che sono al centro dello sviluppo sociale, della sostenibilità ambientale e dell’azione per il clima: uguaglianza di genere e conflitti, fragilità e migrazione.

3) Sostenere le operazioni allineate a Parigi: la CBR mette in  moto il concetto di allineamento agli obiettivi e ai principi dell’Accordo di Parigi per il Gruppo BEI. Sono stati presentati criteri chiari per i settori, interpretati e applicati nel contesto di tutti i prodotti del Gruppo BEI. Esempi di investimenti specifici che il Gruppo BEI non sosterrà più includono progetti che espandono l’attività agricola in aree ad elevato stock di carbonio, espansioni della capacità aeroportuale e nuovi impianti convenzionali ad alta intensità energetica. Inoltre, nel contesto della valutazione delle ragioni economiche per gli investimenti, la Banca utilizzerà un costo ombra del carbonio rivisto e aumentato. Questo costituisce una parte integrante di un test economico rafforzato per i nuovi progetti stradali. Il gruppo BEI presenterà linee guida dettagliate per coprire l’allineamento delle controparti. Ci si aspetta che questo avvenga nel 2021.

4) Costruire coerenza e responsabilità strategiche: l’approccio del Gruppo BEI si baserà su tre aspetti trasversali: (1) politica, per stabilire come le attività legate al clima si inseriscono nel più ampio contesto della finanza sostenibile e della sostenibilità ambientale e sociale complessiva, compreso l’allineamento con la tassonomia dell’Ue; (2) trasparenza, responsabilità e garanzia della qualità; e (3) sostegno istituzionale alle attività del gruppo BEI. Nel 2021, la BEI si consulterà sul quadro per la sostenibilità ambientale e sociale del suo Gruppo BEI e sugli standard ambientali e sociali della BEI.

Secondo le associazioni ambientaliste la versione finale della Climate Bank Roadmap è meno ambiziosa delle proposte presentate dalla BEI nel 2019: il termine per chiudere i finanziamenti ai progetti dell’industria degli idrocarburi slitta di un  anno e altri progetti inquinanti verranno finanziati fino al 2022 e anche i finanziamenti per la costruzione delle autostrade continueranno.

Per Greenpeace European Unit, «Il consiglio di amministrazione della Banca europea per gli investimenti (BEI) ha approvato una roadmap  climatica per il periodo 2021-2025 che non richiede a tutte le compagnie e agli intermediari che ricevono finanziamenti di adottare adeguati piani di decarbonizzazione».

Secondo l’attivista finanziario di Greenpeace Piotr Wojcik,  «La BEI vuole chiamarsi banca europea del clima, ma tiene la porta aperta agli inquinatori. Siamo nel mezzo di un’emergenza climatica, è tempo di investire denaro pubblico per costruire una società equa e verde e creare posti di lavoro a prova di futuro, non per consegnare assegni in bianco a progetti inquinanti come l’espansione delle autostrade, l’agricoltura industriale o altre cose senza piani per decarbonizzare».

Greenpeace Europeanm Unit  dice che «La BEI non è riuscita a richiedere a tutte le imprese ad alto tenore di carbonio e agli intermediari finanziari di adottare obiettivi basati sul tempo, sulla scienza e piani di decarbonizzazione per allinearsi con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi sul clima di limitare il riscaldamento globale a 1,5° C. La rodmap ha anche adottato un “periodo di transizione” fino al 2022 durante il quale non escluderebbe progetti non allineati con l’Accordo sul clima di Parigi, ignorando l’impegno della BEI a farlo entro la fine del 2020. Nonostante l’esclusione dei progetti di espansione della capacità aeroportuale, come chiesto dagli attivist climatici, la BEI lascia la porta aperta a progetti che peggiorano l’emergenza climatica o danneggiano la biodiversità come autostrade, progetti sui gas fossili e allevamenti industriali».

Anche per il Wwf European Policy Office, la roadmap BEI, pur contenendo alcuni elementi positivi ,  è tutt’altro che sufficiente: «In modo allarmante, non esclude progetti di espansione autostradale, anche per Paesi in cui le infrastrutture stradali sono molto ben sviluppate. Inoltre, non fa chiarezza sui requisiti di decarbonizzazione dei suoi clienti, comprese le compagnie ad alto tenore di carbonio. Questo significa che la BEI potrebbe continuare a concedere prestiti ai produttori di combustibili fossili come l’utility del carbone polacca PGE, completamente disallineati con l’accordo di Parigi».
Sébastien Godinot, economista del Wwf European Policy Office, conclude: «Questa roadmap incompleta porterà la BEI solo a metà strada verso la sua destinazione. Sebbene escludere l’espansione dell’aeroporto sia fondamentale, per diventare una “banca del clima” degna di questo nome, la BEI deve anche porre il veto al sostegno delle nuove autostrade e richiedere alle imprese ad alto tenore di carbonio che sostiene di avviare una transizione credibile verso zero emissioni di carbonio».