Appello della Agenzie Onu alla COP25 di Madrid: subito azione collettiva contro l’emergenza climatica

Espinosa: «La finestra di opportunità si chiude adesso. Non abbiamo tempo da perdere»

[11 Dicembre 2019]

Alla 25esima conferenza delle parti dell’Unfccc in corso a Madrid . e che si chiude tra due giorni – i negoziati stagnano e si ripetono i soliti scontri plateali e le solite schermaglie dietro le quinte tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo guidati dal Cina + G77. Per questo, ieri all’apertura dell’High-Level Segment della COP25 diversi responsabili delle Agenzie Onu hanno lanciato un appello collettivo alla comunità internazionale e ai governi perché affrontino davvero l’emergenza climatica.

Il presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, Tijjani Muhammad-Bande ha ricordato ai delegati della COP25 che «E’ imperativo che produciamo subito dei risultati sostanziali. Le emissioni mondiali di gas serra devono raggiungere il picco rapidamente ed essere immediatamente ridotte in maniera significativa. Dobbiamo subito intraprendere un’azione collettiva. Dobbiamo lavorare in partnership con I leader delle città e le autorità locali, le imprese, le ONG, i gruppi autoctoni e la società civile per prendere delle misure climatiche a livello nazionale e mondiale».

Muhammad-Bande ha fatto notare che «Numerosi Paesi hanno dato prova di leadership durante il Climate Action Summit a settembre a New York impegnandosi ad accrescere i loro sforzi entro il 2020 e a raggiungere la carbon neutrality entro il 2050. Incoraggio tutti gli altri Stati membri a limitarsi al fine di garantire un mondo migliore per tutti».

Poi il presidente dell’Assemblea generale dell’Onu ha messo il dito nella piaga dei finanziamenti climatici, ricordando che «I Paese sviluppati hanno accettato di sostenere di sostenere l’azione climatica nei Paesi in via di sviluppo mobilitando 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020. La data limite si avvicina a grandi passi. MI complimento con coloro che si sono impegnati a favore del finanziamento climatico. Però i fondi restano scarsi. Dobbiamo catalizzare più rapidamente tutti i flussi di finanziamento per rispondere alle crescenti richieste di adattamento e di attenuazione».

Anche la segretaria esecutiva dell’United Nations framework convention on climate change (Unfccc), Patricia Espinosa, ha ricordato che il mondo è in piena emergenza climatica: «Ogni anno, alla COP, ci diciamo che la finestra di opportunità potrebbe ben presto chiudersi. La finestra di opportunità si chiude adesso. Il mio messaggio è il seguente: abbiamo bisogno delle vostre decisioni. Abbiamo bisogno della vostra leadership. Non abbiamo tempo da perdere».

Un obiettivo chiave della COP25 eè quello di aumentare l’ambizione per l’attuazione dell’Accordo di Parigi del 2015 che punta a limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5gradi Celsius al di sopra del livello preindustriale, ma il segretario generale della World meteorological organizatin (Wmo), Petteri Taalas, ha ricordato ai delegati che «I recenti rapporti Wmo sui gas serra e lo stato del clima non costituiscono buone notizie riguardo alla realizzazione degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Il riscaldamento climatico prosegue. La temperatura media mondiale è aumentata di circa 1,1 gradi Celsius dall’era preindustriale e l’oceano di un mezzo grado. L’anno passato, 220 milioni di persone hanno sofferto per le ondate di caldo. Abiamo ricominciato a vedere la fame aumentare. Oggi, più di 800 milioni di persone soffrono di mancanza di cibo. Ci stiamo dirigendo verso un aumento delle temperature da 3 a 5 gradi Celsius entro la fine del secolo. Se utilizziamo tutte le risorse in combustibili s fossili, arriveremo a 8 gradi»

Taalas ha esortato i delegati della COP25 a concentrarsi sulle opportunità commerciali fornite dalle energie rinnovabili e da un’economia low-carbon, piuttosto che sui costi economici a breve termine.

La Wmo e 11 altre organizzazioni internazionali – Adaptation Fund, African Development Bank, Asian Development Bank, European Bank for Reconstruction and Development, Global Environment Facility, Green Climate Fund, Islamic Development Bank, United Nations Development Programme, United Nations Environment Programme, World Bank, World Food Programme – hanno presentato alla COP25 l’Alliance for Hydromet Development, i cui membri si impegnano collettivamente a «Intensificare le azoni che rafforzano la capacità dei Paesi in via di sviluppo a fornire delle previsioni meteorologiche di alta qualità, dei sistemi di allerta precoce, dei servizi idrologici e climatici . Conosciuti con il nome di servizi idrometrici, sottintendono uno sviluppo resiliente, proteggendo vite, beni e mezzi di sussistenza».