Allarme siccità severa in gran parte d’Europa, in Italia il bacino del Po è già in crisi

Copernicus: «Le condizioni di siccità sono legate a una persistente mancanza di precipitazioni da dicembre 2021 nella regione delle Alpi meridionali»

[10 Maggio 2022]

Dopo la sveglia arrivata nei giorni scorsi dai Consorzi di bonifica, che chiedono a gran voce un piano infrastrutturale in grado di raccogliere e gestire meglio le (poche) precipitazioni, ora è direttamente Copernicus a lanciare l’allarme siccità.

Secondo i dati raccolti nel nuovo rapporto elaborato dal programma di punta per l’osservazione della Terra offerto dall’Unione europea, una «grave siccità» ha colpito vaste aree dell’Europa, in particolare i bacini fluviali del Danubio e del Po, mettendo in difficoltà la produzione agricola come quella di energia idroelettrica. E siamo solo a maggio, con tutta l’estate davanti.

«Le condizioni di siccità – spiegano da Copernicus – sono legate a una persistente mancanza di precipitazioni da dicembre 2021 nella regione delle Alpi meridionali». Un trend che ha portato a un volume d’acqua immagazzinato nei bacini per la produzione di energia «molto basso, rendendo difficile l’ottimizzazione della produzione idroelettrica. La minore disponibilità di acqua nell’Europa meridionale rende più difficile e anticipata la concorrenza per gli usi dell’acqua». In particolare, secondo Copernicus i «raccolti invernali in Spagna e in Italia sono in condizioni non ottimali, e lo stress idrico ha già ridotto il potenziale di resa».

Il breve periodo di deboli piogge arrivato ad aprile ha «temporaneamente contribuito a limitare l’inasprimento del deficit nevoso dopo la già scarsa stagione delle nevicate nelle Alpi meridionali», ma siamo ben lungi da un rientro dall’emergenza, dato che il 4 aprile il deficit nevoso rispetto alle condizioni mediane 2009-2021 era -61% per le Alpi italiane.

«Queste condizioni – argomenta Copernicus – causano preoccupazioni per il contributo dello scioglimento della neve nei fiumi in tarda primavera, aumentando la probabilità di siccità idrologica nei prossimi mesi. Si prevedono condizioni più secche del normale per la maggior parte dell’Europa meridionale e sudorientale fino a giugno», coi Consorzi di bonifica italiani che si spingono già a dichiarare come “irreversibile” per l’intero anno in corso la siccità nel nord Italia.

«Spero che il ministero della Transizione ecologica non si limiti a “valutare opportunità di convocare un tavolo collegiale”, ma lo faccia subito e soprattutto definisca il Piano nazionale di adattamento (ai cambiamenti climatici, ndr) e avvii un processo partecipato», commenta nel merito Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed energia del Wwf Italia.

Un appello che dal Mite finora hanno accolto solo molto parzialmente, dato che nei giorni scorsi – per volontà della sottosegretaria Ilaria Fontana – è stato convocato un tavolo tra ministero e rappresentanti delle Autorità di bacino.

«Nel tavolo – informa Fontana – sono stati evidenziati non solo i possibili interventi strutturali e non strutturali legati, ad esempio, all’acquisizione di dati ed informazioni rilevanti ed imprescindibili, quali la necessità di avere dalle Autorità di bacino, dalle regioni e da tutti gli enti coinvolti un vero e proprio “censimento sugli usi della risorsa idrica autorizzati” al fine di poter assumere da parte delle autorità competenti le determinazioni più utili ed efficaci nella quantificazione degli usi a partire ovviamente dall’idropotabile, irriguo ed energetico. Il tavolo si riunirà in modo permanete – conclude la sottosegretaria – nel rispetto delle competenze e in pieno spirito di leale e costruttiva collaborazione».