Al via la petizione per spostare gli investimenti dalle fonti fossili alla decarbonizzazione
L’iniziativa all’interno di #ClimateOfChange, la campagna di comunicazione europea cofinanziata dalla Commissione europea pensata per accrescere la consapevolezza sul nesso tra cambiamento climatico e migrazioni
[21 Aprile 2022]
«Le decisioni che prendiamo ora sono infatti quelle che possono garantire un futuro vivibile e sostenibile, e il primo passo è spostare gli investimenti dalle fonti fossili» verso i molteplici fronti della decarbonizzazione: efficienza energetica, elettrificazione e fonti rinnovabili, ad esempio.
Lo dichiara Stefano Piziali, responsabile programmi Italia e Europa di WeWorld, l’organizzazione impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 25 paesi del mondo, che guida #ClimateOfChange, la campagna di comunicazione europea cofinanziata dalla Commissione europea nell’ambito del programma Dear (Development education and awareness raising programme) che mira a sviluppare la consapevolezza dei giovani cittadini e cittadine dell’Ue sul nesso tra cambiamento climatico e migrazioni e coinvolgerli per creare un movimento pronto non solo a cambiare il proprio stile di vita ma anche a sostenere la giustizia climatica globale.
«È per questo che chiediamo a tutti i cittadini europei di firmare la nostra petizione #ClimateOfChange che verrà consegnata durante la Conferenza delle parti, la Cop27, alla presidente della Commissione europea Von Der Leyen per richiedere interventi immediati nelle politiche globali. Tra i 4 punti della petizione anche la richiesta di un coinvolgimento formale dei giovani nella politica: solo in questo modo potrà partire un vero e proprio clima di cambiamento».
E in Italia? «Il Governo italiano deve inoltre approvare con urgenza un decreto sblocca rinnovabili per sostituire le centrali a gas costruite dopo il blackout nazionale del 2003 e per sostituire con energie pulite come per esempio il solare, l’eolico e l’idrogeno verde, i consumi di gas di 36 miliardi di m3 all’anno entro il 2026», conclude Piziali.