Swiss Re: 42 miliardi di dollari di danni assicurati per catastrofi naturali nella prima metà del 2021

Sono i danni più alti del primo semestre dopo il 2011. Finora 4.500 persone hanno perso la vita o sono risultate disperse in eventi catastrofici

[13 Agosto 2021]

Secondo le stime preliminari dello Swiss Re Institute, «un profondo congelamento invernale, grandinate e incendi hanno contribuito a perdite di catastrofi naturali per 40 miliardi di dollari nella prima metà del 2021». Si tratta di una cifra ben al di sopra della precedente media decennale di 33 miliardi di dollari e il secondo più alto registrato per la prima metà dell’anno dopo quello del 2011, quando si verificarono grandi terremoti in Giappone (e la tragedia nucleare di Fukushima Daiichi) e in Nuova Zelanda che portarono il totale dei primi 6 mesi di quell’anno a 104 miliardi di dollari.

Lo Swiss Re Institute  precisa che «I disastri causati dall’uomo hanno provocato un’altra perdita assicurata stimata di 2 miliardi di dollari nella prima metà di quest’anno, meno del solito e probabilmente questo riflette le restrizioni per il Covid-19 che restano».

Martin Bertogg, Head of Cat Perils di Swiss Re, ha sottolineato che «Gli effetti del cambiamento climatico si stanno manifestando nelle temperature più calde, nell’innalzamento del livello del mare, nei modelli di precipitazioni più irregolari e in condizioni meteorologiche più estreme. Insieme al rapido sviluppo urbano e all’accumulo di ricchezza in aree soggette a disastri, i pericoli secondari, come tempeste invernali, grandine, inondazioni o incendi, portano a perdite di catastrofi sempre più elevate. L’esperienza finora acquisita nel 2021 sottolinea i crescenti rischi di questi pericoli, esponendo comunità sempre più grandi a eventi climatici estremi. Ad esempio, la tempesta invernale Uri ha raggiunto la magnitudo delle perdite che possono causare i picchi di pericolo come gli uragani. Per mantenere ed espandere il proprio contributo alla resilienza finanziaria, il settore assicurativo deve migliorare le sue capacità di valutazione del rischio per questi pericoli meno monitorati».

Nella prima metà del 202, le perdite economiche globali dovute a eventi catastrofici sono stimate in 77 miliardi di dollari, una cifra inferiore alla media degli ultimi 10  anni (108 miliardi di dollari). Ma Swiss Re Institute  avverte che «Il dato delle perdite economiche aumenterà man mano che nei prossimi mesi si darà conto di ulteriori perdite. Anche il primo semestre dell’anno non è rappresentativo dei dati dell’intero anno, perché il terzo trimestre è storicamente il più soggetto a perdite in termini di catastrofi naturali».

Delle perdite economiche totali stimate nella prima metà del 2021, 74 miliardi di dollari sono stati causati da catastrofi naturali, mentre le catastrofi provocate dall’uomo hanno innescato altri 3 miliardi di dollari. Nel primo semestre di quest’anno quasi 4.500 persone hanno perso la vita o sono risultate disperse in eventi catastrofici.

E gli  eventi meteorologici estremi spingono al rialzo le perdite da catastrofi naturali A febbraio negli Usa, durante un  periodo di freddo estremo unito a forti nevicate e accumulo di ghiaccio (la tempesta invernale Uri) ha comportato perdite assicurate stimate in 15 miliardi di dollari, le più alte mai registrato per questo tipo di evento negli Usa e circa il 38% di tutte le perdite assicurate stimate da catastrofi naturali nella prima metà idi quest’anno. A giugno, l’Europa è stata colpita da una serie di temporali, grandinate e tornado che hanno provocato forti danni a case e veicoli in Germania, Belgio, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Svizzera. Swiss Re stima le perdite assicurate derivanti da questa tempesta convettiva in 4,5 miliardi di dollari.

A fine giugno il caldo estremo ha battuto tutti i record di temperatura nel Canada occidentale e negli Stati Uniti nord-occidentali, con temperature che hanno raggiunto più di 45° C per giorni consecutivi. Il caldo, insieme a una prolungata siccità, ha contribuito allo scoppio di mega-incendi che si sono diffusi a sud verso la California.

A luglio, ormai già nella seconda metà dell’anno, ha visto gravissime inondazioni in Europa e Cina, con distruzione di proprietà e perdite di vite umane. Secondo la Gesamtverband der Versicherungswirtschaft, nella Germania nord-occidentale e nei Paesi confinanti  le inondazioni avrebbero causato perdite assicurate sostanziose, stimate in 4,5 – 5,5 miliardi di euro  nella sola Germania. Per la China Banking and Insurance Regulatory Commission In Cina, le gravi inondazioni nella provincia dell’Henan hanno portato a richieste di risarcimento assicurate stimate in 11 miliardi di yan (1,7 miliardi di dollari),. In agosto, gli incendi favoriti dal caldo estremo hanno alimentato giganteschi incendi in Turchia, Grecia e Italia che dice Swiss Re «Dovrebbero portare a ulteriori perdite economiche e assicurate».

Jérôme Jean Haegeli, Capo economista del gruppo Swiss Re, conclude: «Il cambiamento climatico è uno dei maggiori rischi che la società e l’economia globale devono affrontare. La recente analisi dell’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’Onu conferma le aspettative di condizioni meteorologiche più estreme in futuro e l’urgenza di agire per limitare il riscaldamento globale. Lavorando con il settore pubblico, il settore delle assicurazioni svolge un ruolo chiave nel contribuire a rafforzare la resilienza delle comunità, evitando lo sviluppo in aree ad alto rischio, effettuando investimenti di adattamento, mantenendo l’assicurabilità delle risorse e restringendo i gap di protezione».