Wwf: la prima causa di perdita di natura in Europa è l’agricoltura

Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura: dai voce alla natura, aderisci all’appello per un’agricoltura sostenibile

[12 Ottobre 2020]

Come ha ricordato solo pochi giorni fa il rapportodel Wwf “Invertire la rotta: il potere delle “diete amiche del Pianeta”, «Al livello globale la perdita di natura è in gran parte legata ai regimi alimentari e scelte di consumo» e in Italia »la minaccia principale per la biodiversità è l’agricoltura, a causa dell’uso di sostanze chimiche di sintesi, della semplificazione degli agroecosistemi e dell’abbandono delle pratiche tradizionali».
Secondo il Wwf i pesticidi sono tra i principali imputati: «II loro danno sulla biodiversità, così come quello che riguarda la nostra salute, ha anche un forte impatto economico». Lo studio “Environmental and Economic Costs of the Application of Pesticides”, pubblicato nel 2014 su Integrated Pest Management Reviews dagli entomologi David Pimentel e Michael Burgess della Cornell University, valutava in 284 milioni di dollari l’anno solo il danno diretto legato alla scomparsa delle api e degli altri insetti impollinatori. Il Wwf dice che «Lo sterminio di altri insetti e dei parassiti predatori naturali degli insetti e degli organismi dannosi costa, invece, complessivamente, 520 milioni di dollari l’anno, considerando anche la spesa del ricorso aggiuntivo a trattamenti fitosanitari. E ancora: 1,5 miliardi di dollari l’anno vanno in fumo per le perdite nei raccolti legate all’accresciuta resistenza ai pesticidi, compresi i costi aggiuntivi connessi al maggior impiego di fitofarmaci. Gli insetticidi influenzano direttamente la biodiversità e inoltre, colpendo i principali impollinatori, hanno effetti indiretti sulla biodiversità delle specie vegetali».

Un altro studio ormai diventato famoso, “More than 75 percent decline over 27 years in total flying insect biomass in protected areas” pubblicato su Plos One e condotto in Germania , in 63 riserve naturali lungo un arco di 27 anni, ha misurato la biomassa degli insetti alati, fondamentali per l’impollinazione e ha evidenziato un declino complessivo del 76%, con picchi fino all’82% nella stagione medio-estiva quando la loro presenza è maggiore. IL Wwf fa notare che «L’analisi rileva come tale declino, indipendente dalla tipologia di habitat, non possa essere spiegato da cambiamenti meteorologici, né dalla distruzione dell’habitat». Gli autori concludono che «L’intensificazione delle pratiche agricole insostenibili, incluso l’utilizzo di pesticidi, è la causa più probabile di tale collasso della biomassa degli insetti».

In occasione della sua Food Week e in vista della Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre, il Wwf sottolinea che «Cambiare il sistema agricolo è possibile con due azioni principali: puntare sull’agricoltura biologica per arrivare al 2030 in Italia con almeno il 40% della superficie agricola totale (SAU,  Superficie Agricola Utilizzata), oggi siamo solo al 15,8% , tutelando così la biodiversità e la salute umana; ridurre i sussidi perversi elargiti dall’Unione europea trasformandoli in contributi virtuosi in grado di promuovere una vera transizione ecologica della nostra agricoltura. In questo modo sarebbe possibile passare dalle operazioni unicamente di greenwashing – dove  la sostenibilità è dichiarata ma non praticata nei campi – ad un’agricoltura sana per l’uomo e per il Pianeta».
La Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura, che riunisce oltre 70 Associazioni ambientaliste, protezioniste e dell’agricoltura boiologica italiane – nazionali e locali – ha presentato insieme alle coalizioni di altri Paesi europei, le proprie proposte ai Ministri e gruppi parlamentari per una PAC più sostenibile per l’ambiente, la società e le aziende agricole e ricorda che «Il Parlamento e il Consiglio Europeo voteranno sul futuro della politica agricola comune nella settimana 19-22 ottobre. Dimostriamo loro che vogliamo un cambiamento radicale di questa politica! Abbiamo solo tre settimane di tempo per condizionare le scelte dei decisori politici».

Per #CambiamoAgricoltura, «L’attuale riforma della politica agricola dell’Ue (PAC – Politica Agricola Comune) deve fornire risposte alle sfide ecologiche, sociali ed economiche che dobbiamo affrontare. Una nuova PAC dovrà affrontare la crisi climatica, invertire la rapida perdita di biodiversità, garantire un consumo e una produzione sani e sostenibili. Deve fornire occupazione rurale di qualità e mezzi di sussistenza dignitosi ai nostri agricoltori e alle comunità rurali, proteggendoli dai pesticidi nocivi. Gli agricoltori, a livello globale, sono tra i primi a subire l’impatto del degrado climatico, del collasso della biodiversità e del degrado del suolo».

La Coalizione chiede a tutti di mobilitarsi per una PAC diversa e sottolinea che «Da oggi, grazie alla rete di BirdLife, abbiamo un nuovo strumento per far sentire la nostra voce ai Parlamentari Europei per chiedere una PAC diversa e sostenibile, registra un messaggio vocale e #CambiamoAgricoltura invialo ai Parlamentari Europei in occasione del voto plenario previsto per la terza settimana di ottobre». Il messaggio non deve durare più di 2 minuti, ma più è breve più sarà chiaro ed incisivo. »Tutti i messaggi verranno raccolti e inviati ai Parlamentari Europei per far sentire la voce dei cittadini Europei – spiega Cambiamo Agricoltura – Registrate il vostro messaggio e chiedete ai vostri sostenitori e amici di fare altrettanto».

Poi c’è l’azione fotografica: «Incrocia un cucchiaio da minestra e una forchetta o una pala e un forcone e scatta una foto per dimostrare che siete stufi dell’attuale politica agricola comune! Raccogliamo quante più foto possibili per mostrare ai nostri governi e ai responsabili delle decisioni dell’UE che siamo in molti ad esigere politiche che sostengano gli agricoltori in fase di transizione per pratiche adatte al futuro, proteggano la biodiversità e il clima, promuovano il benessere degli animali e forniscano cibo sano a tutti! Puoi far parte del movimento ora!  Hai bisogno di: un cucchiaio grande e una forchetta grande (ad esempio posate per insalata, cucchiai da minestra, o una versione più grande, per esempio un rastrello e una pala)
il tuo telefono amici, famiglia o solo te stesso per scattare la foto. Invia la tua foto a info@goodfoodgoodfarming.eu e cambiamoagricoltura@gmail.com. Condividila sui Social media: usa #GoodFoodFoodGoodFarming nei tuoi post, tweet, dove possibile taggaci su twitter @GFGFActionDays»