Wwf, Greenpeace e Legambiente a Patuanelli: maggiore impegno per fermare la deforestazione

La nuova normativa Ue per le foreste è un passo avanti ma va migliorata

[4 Febbraio 2022]

Oggi la coalizione europea #Together4Forests – sostenuta in Italia soprattutto da Wwf, Greenpeace e Legambiente – chiede ai ministri dei Paesi membri dell’Ue, che il 17 marzo dovranno esprimersi sulla bozza della normativa europea per arginare la deforestazione, «Un impegno forte per colmare le lacune ancora esistenti».

Le associazioni evidenziano che «Finalmente le aziende che immettono determinati prodotti e materie prime sul mercato comunitario dovranno tracciarne l’origine e dimostrare che non sono collegati alla distruzione o al degrado delle foreste. Si tratta di un importante passo avanti, ma non basta».

A     Roma, volontari e volontarie di Wwf, Greenpeace e Legambiente hanno aperto un grande striscione al Circo Massimo con la scritta: “Sparito in 24 secondi! Ministro Patuanelli ferma la deforestazione”. «Nel mondo, infatti – spiegano gli ambientalisti – ogni due secondi un’area di foresta grande come un campo da calcio viene distrutta: questo significa che un’area dell’estensione del Circo Massimo – uno spazio che può contenere mezzo milione di persone – sparirebbe in soli 24 secondi».

Dalla Svezia alla Romania, la coalizione #Together4Forests è scesa in piazza in 14 Paesi europei per chiedere ai ministri competenti che «La bozza della normativa per la tutela delle foreste pubblicata lo scorso novembre venga integrata con alcuni punti essenziali. La lista di prodotti e materie prime stilata dalla Commissione dovrà comprendere tutti quei prodotti la cui filiera genera distruzione delle foreste come, per esempio, la carne di maiale e di pollo (e non solo quella bovina), la gomma e il mais. Inoltre, è necessario che il divieto di importazione venga esteso anche a prodotti che mettono in pericolo altri ecosistemi di grande importanza per la salvaguardia della biodiversità e del clima del pianeta, come le savane e le zone umide, onde evitare che la pressione dell’agricoltura industriale, invece di diminuire, venga semplicemente spostata dalle foreste verso altri ecosistem»i.

Un altro punto sollevato dagli ambientalisti riguarda il «Rispetto delle normative internazionali per la tutela dei diritti umani, che non viene considerato tra i requisiti per immettere prodotti sul mercato comunitario, lasciando i Popoli Indigeni e le comunità forestali tradizionali esposti ad abusi e violenze». Infine, per #Together4Forests «E’ necessario che la proposta affronti l’impatto degli investimenti del settore finanziario europeo sugli ecosistemi del pianeta».

Nel 2020 oltre 160 ONG e un milione di persone, tra cui 75 mila italiani, hanno firmato una petizione promossa dalla coalizione #Together4Forests per chiedere all’Ue una normativa rigorosa in grado di impedire l’importazione di prodotti legati alla distruzione delle foreste e alla violazione dei diritti umani. Il 17 marzo i ministri dell’Ambiente dei paesi Ue si riuniranno per esaminare la bozza di normativa e discuteranno se accogliere o meno gli emendamenti presentati. Per questo, da oggi sarà attivo sui siti web di Wwf e Legambiente uno strumento che permetterà a chiunque di inviare una email direttamente ai ministri competenti: «Lo scopo – concludono gli ambientalisti – è quello di sottolineare la propria preoccupazione per la distruzione degli ecosistemi naturali di cui la Ue è responsabile e di conseguenza chiedere di sostenere una legge forte e ambiziosa per contrastare efficacemente il problema».