World Rhino Day, l’epidemia di Covid-19 mette a rischio la salvaguardia dei rinoceronti

Ma in Malawi sono nati 13 rinoceronti neri grazie a un progetto di reintroduzione del Wwf

[22 Settembre 2020]

Oggi è il  World Rhino Day, la Giornata mondiale del rinoceronte e Sa ve the Rhino ricorda che in quest’anno segnato dalla pandemia di Covid-19. «In Africa e in Asia, dove vivono i magnifici rinoceronti, i nostri partner per la conservazione di solito traggono il loro reddito da due fonti principali: da tutti noi, individualmente e talvolta attraverso le nostre imprese e governi, e anche dalle tante persone che viaggiano per vedere fauna selvatica; molti dei nostri partner per la conservazione sono anche nel settore del turismo! Ma quest’anno, come mai in nessun altro, quell’attività è appena stata chiusa. Un’industria che ha portato avanti tutti i tipi di interruzioni locali è stata improvvisamente bloccata: le stanze degli ospiti sono vuote, i veicoli da safari sono inattivi, le entrate sono scomparse. In questa crisi improvvisa c’è il pericolo concreto che molti dei successi della conservazione degli ultimi anni possano andare perduti: le cose potrebbero facilmente andare peggio. La frase “dipende da noi” è stata usata molto recentemente. Sir David Attenborough l’ha utilizzata alla fine del suo recente programma della BBC “Extinction – the fact”, evidenziando l’attuale terrificante tasso di distruzione degli habitat e di perdita di biodiversità. Oggi, una comunità di ambientalisti, compresi i nostri buoni amici della Oxford Martin School dell’Università di Oxford, sta lanciando ”Pledge for our Future” con il quale  le persone di tutto il mondo possono impegnarsi personalmente a ripristinare il loro rapporto con la natura e incoraggiare i loro amici, aziende e governi a fare lo stesso».

Però ci è voluta una pandemia perché accadesse quello che dal 2007 sembrava ormai un miracolo irraggiungibile: nell’aprile di quest’anno, la zona di protezione del Parco Nazionale Kruger ha registrato zero casi di bracconaggio a carico dei rinoceronti della riserva mentre nella prima metà del 2020, in tutto il resto del Sudafrica sono stati colpiti 166 esemplari a fronte dei 319 dello scorso anno. E’ solo una fotografia parziale dell’impatto che il COVID-19 ha prodotto in favore di una specie che nell’ultima decade ha visto uccisi almeno 10mila dei suoi esemplari ma conferma la diretta correlazione che intercorre tra bracconaggio illegale ad opera dell’uomo e la sopravvivenza degli esemplari.
Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo, che da anni sostiene Save the Rhino, evidenzia che «Nel periodo di lockdown globale  la presenza delle forze armate e i numerosi posti di blocco per le strade africane hanno funzionato da deterrente per i bracconieri, che hanno trovato sbarrate anche le vie del traffico illegale verso Cina e Vietnam – la più grande piazza per il corno di rinoceronte – a causa del blocco dei flussi turistici. Questo tuttavia porta con sé un problema indiretto, causato dall’assenza di quell’ecoturismo in grado di supportare parchi e riserve che tutelano la specie”.
Una “tempesta perfetta, dunque, apparentemente in grado di produrre un risultato irraggiungibile a tutti i governi del Pianeta sin da quando nel 2009, si iniziò a registrare un incremento di rinoceronti massacrati con 201 animali persi, che poi portò all’annus horribilis del 2015 con 1.349 uccisioni. Per quello che riguarda l’Africa, quest’anno si registra dunque un aumento di 130 rinoceronti neri, che porta il totale a 5.630 e ancora un declino di rinoceronti bianchi, che si aggira intorno alle 18mila unità. Notizie di speranza vengono anche dalle tre sottospecie asiatiche: in Assam, si sono registrati nel ’20 solo due casi di bracconaggio a carico dei 3.600 rinoceronti indiani rimasti (che a differenza di quelli africani, sono dotati di un solo corno), il rinoceronte di Java passa da 68 a 72 esemplari mentre il rinoceronte di Sumatra prosegue il suo declino con meno di 80 esemplari viventi. E’ questo dunque il momento per i Governi di tutti i Paesi di cogliere l’occasione e affermare con forza ancora maggiore che quando si parla di conservazione della fauna selvatica, si tratta di una priorità».

E il Wwf coglie l’occasione del World Rhino Day per festeggiare «la nascita di almeno 13 piccoli rinoceronti nati grazie al progetto dedicato alla reintroduzione, mediante traslocazione, dei rinoceronti neri in territori come il Sudafrica e il Malawi, da cui erano già scomparsi o stanno scomparendo. Due dei nuovi nati nel 2020 sono di seconda generazione, e questo significa che le loro nonne erano tra gli individui che, con l’aiuto del Wwf, sono stati trasferiti per creare nuove popolazioni e dare un futuro alla specie».

Riportare il rinoceronte nero in Sudafrica e Malawi era una sfida difficile, iniziata 20 anni fa grazie alla collaborazione tra Wwf e  l’ONG sudafricana KZN Wildlife. Jacques Flamand, responsabile del progetto per il Wwf, spiega che «Il nostro obiettivo è quello di salvare i rinoceronti dall’estinzione aumentando i territori protetti e il numero di popolazioni. Il viaggio che abbiamo iniziato è stato lungo e pieno di difficoltà, ma anche ricco di risultati straordinari, come quello che festeggiamo oggi. Insieme a noi hanno lavorato diversi partner e possiamo dire che è stato un vero lavoro di squadra. Complessivamente lavoriamo con 13 siti partner che ospitano complessivamente circa 270 rinoceronti neri».

Nel novembre 2019, il progetto per la reintroduzione del rinoceronte nero ha realizzato traslocazione transnazionale:«Un gruppo di rinoceronti (fra cui le due madri che hanno dato alla luce i piccoli quest’anno)  – spiega il Wwf – è stato spostato dal Sudafrica in Malawi, nel Parco Nazionale di Liwonde. L’operazione è stata realizzata con successo dal Wwf Sudafrica in collaborazione con African Parks (NGO sudafricana), Ezemvelo KZN Wildlife (e il Dipartimento dei Parchi nazionali e della fauna selvatica del Malawi. Questa azione è stato più grande “viaggio” aereo di cui sono stati protagonisti i rinoceronti neri. Gli animali, infatti, sono stati trasportati in aereo dall’aeroporto internazionale King Shaka a Durban fino all’aeroporto internazionale di Lilongwe, dove ad attenderli c’era un mezzo che li ha accompagnati fino alla loro nuova casa. Lì i rinoceronti si sono acclimatati e ambientati bene, e ora due femmine si sono già riprodotte».
Isabella Pratesi, direttrice conservazione del Wwf Italia, sottolinea che  «Quando parliamo di lavoro di squadra, come quello dedicato a salvare i rinoceronti neri dall’estinzione non dobbiamo mai dimenticarci di chi rende queste azioni possibili, ovvero i tanti donatori che sostengono e finanziano i progetti sul campo. Sono loro che ci danno la forza e la possibilità di raccontare storie di successo come questa. Un successo per i rinoceronti, ma soprattutto per noi e per il pianeta.
Grazie anche al Wwf in natura oggi ci sono 5.500 rinoceronti neri, cifra che testimonia un importante aumento: solo 25 anni fa si contavano meno di 2 500 individui. I progetti di traslocazione che portano i rinoceronti in aree protette da cui erano scomparsi o stanno scomparendo, creando di fatto nuove popolazioni, sono cruciali per dare un futuro a questi straordinari animali».
Si può aiutare il Wwf a portare avanti questi ed altri importanti progetti a tutela del rinoceronte su wwf.it/sostienirinoceronte.

Videogallery

  • World Rhino Day 2013 [The Compilation Video]!