Covid, virus simili al Sars-Cov-2 scoperti nei pipistrelli nel nord del Laos

Institut Pasteur: supporta l'ipotesi che SARS-CoV-2 possa aver avuto origine in pipistrelli che vivono tra Laos, Vietnam e Cina

[21 Febbraio 2022]

Dopo l’emergere di SARS-CoV-2, sono state studiate molte specie animali per identificare possibili serbatoi e/o ospiti intermedi di questo virus, anche per capire se l’ipotesi di una fuga del Covid-19 dal un labratorio cinese avesse una qualche consistenza scientifica.   Per questo un team dell’Institut Pasteur du Laos e dell’’Université Nationale du Laos ha condotto una ricerca sul campo nel nord del Laos per comprendere meglio l’evoluzione del SARS-CoV-2 e cercare la possibile presenza di coronavirus correlati nell’ambiente naturale, studiando diverse specie di pipistrelli che vivono nelle grotte calcaree.

Ne è venuto fuori lo studio “Bat coronaviruses related to SARS-CoV-2 and infectious for human cells”, pubblicato su Nature  da un folto team di ricercatori guidato dall’Institut Pasteur che «Ha consentito di identificare l’esistenza di virus vicini al SARS-CoV-2 in questi pipistrelli. Questi virus riconoscono le cellule umane con un’efficienza simile al ceppo virale SARS-CoV-2 originale».

Lo studio pubblicato su Nature è la consacrazione dello stesso studio già comparso come anticipazione su Research Square il 17 settembre 2021.

I ricercatori francesi di Institut Pasteur, Université de Paris ed École nationale vétérinaire d’Alfort (EnvA) che hanno realizzato le analisi in laboratorio  ricordano  che «Studi precedenti avevano dimostrato che SARS-CoV-2 probabilmente aveva origine in pipistrelli insettivori data la sua vicinanza genomica a diversi coronavirus di pipistrelli. Finora, nessun coronavirus presente nei pipistrelli aveva un dominio di legame che riconosceva efficacemente il recettore trasportato dalle cellule umane, come quello identificato nel SARS-CoV-2».

I ricercatori dell’Institut Pasteur du Laos e della Faculté des Sciences Environnementales dell’Université Nationale du hanno prelevato campioni dai pipistrelli. I loro colleghi francesi hanno poi sequenziato i genomi dei virus identificati. In particolare, hanno identificato tre virus (BANAL-103, BANAL-236, BANAL-52) che «Hanno somiglianze genomiche con SARS-CoV-2, in particolare in un dominio chiave della proteina spike che consente virus per legarsi alle cellule ospiti».

Attraverso misure di affinità diretta, cristallografia e simulazioni di dinamica molecolare computazionale, i ricercatori hanno dimostrato «Un’affinità simile di questi tre coronavirus di pipistrello e il virus SARS-CoV-2 per il recettore umano ACE2, nonché una capacità di entrare nelle cellule umane tramite questo stesso recettore».  Poi i ricercatori hanno dimostrato che il ceppo BANAL-236 era effettivamente in grado di moltiplicarsi nelle cellule umane.
Gli scienziati hanno anche dimostrato «Questi virus non hanno un sito di scissione della furina, presente in SARS-CoV-2. La furina è una proteasi che scinde la proteina spike e garantisce così la fusione tra la membrana del virus e quella della cellula umana. La furina  consente di scindere la proteina spike per attivarla e quindi consentire ai virus di nuova sintesi nel corpo di infettare più facilmente le loro cellule bersaglio. Questo sito di scissione in particolare favorisce l’ingresso del virus nelle cellule epiteliali respiratorie».

Marc Eloit, a capo del Laboratoire Découverte de pathogènes dell’Institut Pasteur e professore di virologia all’EnvA), conclude: «L’esistenza di questi virus scoperti nel serbatoio degli animali dei pipistrelli supporta l’ipotesi che SARS-CoV-2 possa aver avuto origine in pipistrelli che vivono nelle vaste morfologie carsiche della penisola indocinese condivisa da Laos, Vietnam e Cina. I nostri risultati tendono a dimostrare che altri virus correlati potrebbero rappresentare un rischio per la salute umana. L’identificazione di questi nuovi coronavirus apre nuovi campi di indagine sulle interazioni del virus ospite e potrebbe portare a una migliore comprensione dei fattori che hanno portato all’emergere del virus SARS-CoV-2».