Il Bonus verde come strumento di sviluppo sostenibile

Verde urbano, anche il condominio diventa un’arma contro smog e cambiamenti climatici

La vegetazione urbana può abbattere fino al 3% di CO2 emessa dal traffico delle automobili, e gli alberi sono in grado di ridurre la temperatura dell’ambiente da 1 a 3 gradi centigradi

[28 Maggio 2019]

In Italia il 70% della popolazione vive in condominio: ben 15 milioni di famiglie, che abitano in 1 milione e 200 mila palazzi condominiali, il 10% degli edifici totali presenti sul territorio nazionale. Un patrimonio importante, oltre che in termini numerici, anche dal punto di vista economico e con ricadute significative per l’ambiente; eppure è ancora oggi poco considerata l’importanza del verde di pertinenza dei condomini, un capitale naturale che – se riqualificato e incentivato – potrebbe portare importanti benefici all’ambiente e una maggiore vivibilità delle città.

In particolare, come spiegano da Assofloro, si è calcolato che la vegetazione urbana può abbattere fino al 3% di CO2 emessa dal traffico delle automobili. Gli alberi possono inoltre ridurre la temperatura dell’ambiente da 1 a 3 gradi centigradi, determinando un risparmio energetico per il raffreddamento e riscaldamento degli edifici fino al 30-40%. E ancora, la vegetazione urbana rimuove dall’atmosfera fino a 161 kg l’anno di PM10. La riqualificazione del verde condominiale può giocare quindi un ruolo fondamentale, ed iniziative come il Bonus verde, che ha lo scopo di incentivarla, vanno in questa direzione.

Il convegno Il verde in condominio – gestione, regole, buone pratiche e l’opportunità del bonus verde che si è tenuto nei giorni scorsi all’Università di Firenze ha offerto una preziosa occasione per fare il punto della situazione. «Quando si parla di verde – sottolinea Nada Forbici, Presidente Assofloro Lombardia – non bisogna pensare solo ai fiori dei balconi e agli allestimenti delle rotatorie ma all’insieme del verde pubblico e privato presente nelle città, che costituisce la “foresta urbana”, importante dal punto di vista ambientale, economico e per la salute. Fino ad oggi il paradosso era che a fronte di una crescente attenzione per il verde, non solo in termini estetici ma soprattutto per i benefici ecosistemici, come il contrasto ai cambiamenti climatici e alla situazione drammatica dell’aria che respiriamo, a chiunque era consentito di “metterci le mani”».

È dunque molto importante spiegare adesso che il verde cittadino privato non è più “di serie B”, come un tempo, ma entra insieme a quello pubblico, a far parte della cosiddetta “foresta urbana”, cioè l’insieme di tutti gli alberi e le aree verdi all’interno della città, un sistema di che comprende parchi, giardini, alberature stradali, in grado di fornire importanti servizi ecosistemici e che costituisce una vera e propria rete verde che collega  le città con le campagne circostanti rivestendo pertanto l’importante ruolo di corridoi ecologici.

«Promuovere e  diffondere la conoscenza dei benefici del verde urbano, proporre buone pratiche per la sua gestione, promuovere la rigenerazione verde della città attraverso la collaborazione tra il pubblico e il privato costituisce una vera alleanza tra cittadini, istituzioni, imprese, per combattere il cambiamento climatico e rendere più vivibili e belle le nostre città. E risponde anche alle istanze rappresentate oggi dalla “generazione Greta Thunberg”. Iniziative possibili – sottolinea Ermete Realacci, presidente di Symbola – grazie al credito di imposta per il verde urbano per abitazioni private e condomini, il cosiddetto”bonus verde”. Una misura importante per la qualità della vita, che aiuta a contrastare lo smog e a rendere più belle le nostre città che ho sostenuto con forza da presidente della VIII Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici di Montecitorio nella passata XVII legislatura».

La riqualificazione del verde condominiale può giocare quindi un ruolo fondamentale, ed iniziative come il Bonus Verde, che ha lo scopo di incentivarla, vanno in questa direzione. È importante sottolineare che il costo sostenuto per opere di riqualificazione del verde, che prevedano un aumento della massa di vegetazione, può essere portato in detrazione per il 36%, su un valore massimo di spesa di 5.000 euro (iva compresa) per ciascuna unità abitativa.

Per fare un esempio, un condominio composto da 10 appartamenti potrebbe avere una capacità di spesa pari a 50.000 euro, somma oggetto di detrazione fiscale per tutti i condomini, secondo i termini e le percentuali previste dalla legge. Un’ottima opportunità che può essere sfruttata esclusivamente da soggetti privati e condomini, e che rappresenta un interessante elemento di sviluppo della filiera del verde.

«Dal punto di vista economico – ricorda infine Silvia Burchielli, presidente di Anaci Toscana – il bonus verde permette al condominio di usufruire dell’IVA agevolata (10%), perché prestazione che ha per oggetto il recupero del patrimonio edilizio in condominio, oltre che una detrazione fiscale del 36% sull’importo speso, incluse le spese progettuali. L’amministratore di condominio riveste quindi un ruolo centrale in questo progetto, quale gestore del verde condominiale a tutela del bene dei cittadini e dei propri amministrati».