Un’alga aliena sta invadendo i torrenti della Valle d’Aosta
La Didymosphenia geminata non rappresenta un rischio per la salute umana, ma per le comunità animali e vegetali degli ecosistemi acquatici sì
[1 Settembre 2022]
L’Arpa Valle d’Aosta sta monitorando la diffusione della Didymosphenia geminata, un’alga – o meglio una diatomea – aliena e invasiva, potenzialmente pericolosa per gli ecosistemi acquatici per le improvvise fioriture con le quali è in grado di ricoprire completamente la superficie dei corsi d’acqua.
Ad oggi non sappiamo quali siano le cause scatenanti degli improvvisi bloom (fioriture algali), ma sempre più studi affermano che la massiccia proliferazione di Didymosphenia sia correlata ad una bassa concentrazione di nutrienti (in particolare il fosforo), elevata luminosità e bassa velocità della corrente e profondità dell’acqua. Inoltre, per alcuni autori la recente espansione di questa diatomea può essere messa in relazione anche alla diffusione delle opere di regimazione dei corsi d’acqua.
Alla luce delle conoscenze attuali, lo sviluppo della Didymosphenia geminata non appare però legato a particolari condizioni chimico-fisiche delle acque superficiali; la sua presenza non è quindi sintomo di un’alterazione della qualità delle acque.
Soprattutto, le sue fioriture massicce non rappresentano un rischio per la salute umana, in quanto l’alga non produce tossine, ma sono in grado di danneggiare persistentemente le comunità animali e vegetali degli ecosistemi acquatici.
Questi ammassi diffusi, infatti, rendono inospitale il substrato fluviale per gli organismi macrobentonici, cioè quegli organismi che vivono in stretto contatto con il fondo del corso d’acqua, e per gli organismi vegetali, ai quali viene sottratta la luce necessaria per la sintesi clorofilliana.
Nel nostro Paese quest’alga aliena era è presente in numerosi corsi d’acqua in Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana. Ma in Valle d’Aosta, fino a quest’anno era solo stata rilevata in laboratorio al microscopio ottico come “presente” in numerosi siti di campionamento. Una presenza molto esigua, tranne in un caso nel 2013. Le cose però stanno cambiando, e l’Arpa ne segue attentamente l’evoluzione. Chiedendo anche l’aiuto dei cittadini.
Dato che non è possibile prevedere il periodo di sviluppo dei suddetti bloom algali e non è neppure certo il ripresentarsi di tale fenomeno, sarebbe infatti utile, ai fini di un monitoraggio di indagine della specie e della sua potenziale pericolosità, fornire segnalazioni all’Arpa – contattabile all’indirizzo email arpa@arpa.vda.it – qualora si ripresenti nuovamente uno sviluppo improvviso di questa alga.
Nel frattempo, bastano pochi accorgimenti per provare a frenarne la diffusione: prima di abbandonare il torrente rimuovere dagli stivali tutti i residui di sedimento e alghe; lavare tutta l’attrezzatura utilizzata e lasciarla in ammollo in una soluzione detergente per almeno un minuto; se la pulizia materiale non è possibile, lasciare asciugare l’attrezzatura e aspettare almeno 48 ore prima di riutilizzarla in un altro corso d’acqua.