Una banca del genoma per l’orso marsicano: come preservare un patrimonio genetico unico al mondo

È stato elaborato un Manifesto per riaffermare l’urgenza di integrare le politiche di conservazione, inviato all’attenzione delle nostre più alte autorità ambientali

[18 Febbraio 2019]

Lo scorso autunno Bologna ha ospitato un convegno internazionale sul tema “Orso bruno marsicano: una strategia di conservazione integrata”. La giornata di studio, svolta sotto l’alto patrocinio del ministero dell’Ambiente e della tutela del mare, ha riscosso un notevole successo di pubblico tra ricercatori e studenti di facoltà scientifiche, Scienze naturali e Medicina veterinaria in particolare. Di particolare interesse la partecipazione dei ricercatori spagnoli della Università di León, che già dieci anni fa hanno realizzato una banca del seme dell’orso bruno e stanno ora affinando le tecniche di prelievo e conservazione.

Un bagaglio di competenze indispensabile qualora si volesse procedere alla realizzazione di una banca genetica dell’orso marsicano, che appare sempre più inderogabile considerate le minacce di varia natura che incombono sulla residua popolazione appenninica.

Nel pomeriggio doveva tenersi una tavola rotonda alla quale erano stati invitati, tra gli altri, rappresentanti del ministero dell’Ambiente del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, interlocutori privilegiati quando si parla di politiche di gestione del nostro prezioso plantigrado. Purtroppo la loro defezione, comunicata all’ultimo momento, non ha consentito lo svolgimento di questa parte del programma.

Al termine del convegno è stato elaborato un Manifesto per riaffermare l’urgenza di integrare le politiche di conservazione; il documento, che è stato condiviso con il mondo della ricerca, della cultura e della conservazione, ha riscosso numerose e prestigiosissime adesioni, italiane e internazionali.

Solo per citarne alcune: ambientalisti della prima ora come Fulco Pratesi, Franco Pedrotti, Giorgio Nebbia, Grazia Francescato e Francesco Mezzatesta; tra gli zoologi Renato Massa, Sandro Lovari, Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Franco Perco, Massimo Pandolfi e Giorgio Boscagli; dal mondo della conservazione il Parco nazionale delle Foreste casentinesi, Gianluigi Ceruti, Renzo Moschini e il Gruppo di San Rossore, Giuseppe Rossi, Francesco Framarin e Mario Spagnesi; per la cultura Desideria Pasolini dall’Onda, Vittorio Emiliani e Vezio De Lucia; per l’associazionismo la Società emiliana Pro Montibus et Sylvis, la Società dei naturalisti e matematici di Modena, la Società romana di scienze naturali, Verdi ambiente e società onlus (VAS), Wilderness Italia, la Società italiana veterinari per animali esotici, il Gruppo d’intervento giuridico onlus.

Il Manifesto e la lista delle adesioni sono stati inviati all’attenzione delle nostre più alte autorità ambientali: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro per l’Ambiente Sergio Costa con l’augurio di un 2019 all’insegna della protezione del nostro patrimonio naturale .

In questi giorni stiamo diffondendo il relativo comunicato stampa che abbiamo voluto intestare “Orso marsicano = Colosseo” proprio per ribadire la necessità di preservare un patrimonio genetico unico al mondo, così come lo è il nostro patrimonio culturale. L’orso marsicano e il Colosseo ne sono i simboli, paragonabili sulla scala dei valori.

di Corradino Guacci, Società italiana per la storia della fauna “Giuseppe Altobello” per greenreport.it