Un milione di piantumazioni l’anno? Salviamo gli alberi dalla propaganda elettorale
Garcea (Treedom): «Ci auguriamo che la campagna elettorale risparmi gli alberi dal divenire oggetto di annunci ad effetto e promesse fatte solo per stupire»
[25 Luglio 2022]
Dopo le dentiere gratis di qualche campagna elettorale fa, stavolta Silvio Berlusconi promette di regalare alberi. Per la precisione, di «mettere a dimora ogni anno almeno un milione di alberi su tutto il territorio nazionale», in un Paese dove le foreste sono raddoppiate negli ultimi 70 anni e dove le nuove piantumazioni ricomprese nel Pnrr superano già la promessa del sempiterno leader di Forza Italia.
«Ci auguriamo che la campagna elettorale risparmi gli alberi dal divenire oggetto di annunci ad effetto e promesse fatte solo per stupire. La salvaguardia dell’ambiente dovrebbe essere un tema da trattare con la serietà che merita un tema centrale nell’agenda internazionale», commenta Federico Garcea, ceo di Treedom, la piattaforma con sede a Firenze che permette di piantare e regalare alberi a distanza e seguire online la loro storia (3 milioni di alberi piantati nel mondo in 11 anni).
«Capiamo che la campagna elettorale appena iniziata spinga molti a lanciarsi con annunci e promesse – argomenta Garcea – e capiamo che in una estate che segna record di siccità e ondate di calore, cavalcare la difesa dell’ambiente sia una tentazione forte per politici in cerca di consensi. Piantare alberi però, non si fa lanciando 100 semi in un campo e correndo a dire che si son piantati 100 alberi. Piantare alberi richiede studio, programmazione, lavoro, serietà, altrimenti si rischia di fare più danni che altro. Piantare alberi si fa scegliendo l’albero giusto, nel luogo giusto per il giusto scopo, come facciamo da dodici anni. Ad oggi, inoltre, sono state disattese le promesse sostenute al G20, tenutosi a Roma in questo novembre 2021, sulla proposta di piantare, a livello mondiale, 1000 miliardi di alberi entro il 2030, per contrastare la crisi climatica».
Anziché affastellare promesse senza senso, sarebbe dunque più utile iniziare a mantenere quelle già in campo. E per le foreste italiane, che fare? Iniziare a gestirle con competenza, come suggerisce oggi ad esempio il decalogo messo in fila dalla Società italiana di selvicoltura e ecologia forestale (Sisef).