Tristan da Cunha diventa una delle più grandi aree marine protette del mondo

L’arcipelago abitato più remoto del mondo entra nella Blue Belt britannica: gigantesca no take zone e pesca sostenibile

[17 Novembre 2020]

Tristan da Cunha, 201 Km2, meno dell’Isola d’Elba, un arcipelago che prende il nome dalla sua isola principale –  98 Km2 e l’unica abitata da 246 persone –  è sperso nell’Oceano Atlantico a 2.810 Km da Città del Capo e a 2.172 da Sant’Elena, del cui territorio di oltremare britannico fa parte (insieme ad Ascension) come dipendenza.  Dell’Arcipelago di Tristan da Cunha fanno parte anche  le isole Inaccessible, Nightingale e Gough che sorge dall’Oceano a 350 km a sud est di Tristan da Cunha. Si tratta di uno degli insediamenti umani più remoti. Anche per la mancanza di porti e aeroporti e per raggiungere Tristan da Cunha da Città del Capo ci vogliono 5 – 6 giorni di navigazione, più di quanto impiegò l’Apollo 11 per raggiungere la Luna.

L’isola è nota per avere una popolazione con soli 8 cognomi: Lavarello e Repetto, i discendenti di due naufraghi di Camogli approdati su Tristan da Cunha nel 1982, Swain e Patterson (di origine inglese). Hagan e Rogers (statunitensi), Glass (scozzese) e Green (olandese).

Dal 13 novembre questo piccolo popolo, grazie a una partnership internazionale che sostiene la comunità locale e protegge la natura, ha trasformato il remoto arcipelago in cui vive uno dei più grandi santuari al mondo per la vita selvatica sopra e sotto le onde, dichiarando che quasi 700.000 km2 del suo mare entrerà a far parte della Blue Belt di protezione marina del Regno Unito.

L’Area marina protetta di 687.247 km2, quasi tre volte più grande del Regno Unito, salvaguarderà uno degli ambienti marini più incontaminati del mondo e proteggerà la ricchezza della fauna selvatica che vive a Tristan da Cunha ed è già considerata l gold standard della protezione marina, senza pesca o altre attività estrattive consentite nella no-take zone. Questa decisione fa degli isolani di Tristan i custodi della più grande no-take zone dell’Oceano Atlantico. Un recente studio “A global network of marine protected areas for food”  ha rilevato che vietare la pesca nel 5% o più dell’oceano farebbe aumentare in futuro le catture di pesce globali di almeno il 20%.

L’annuncio dato dal governo locale di Tristan da Cunha, aiuta il Regno Unito a rispettare il suo impegno a  guidare lo sforzo globale per affrontare la crisi della biodiversità e garantire la protezione del 30% degli oceani del mondo entro il 2030. «Il Regno Unito – si legge in una nota –  ha il dovere di proteggere la fauna selvatica che si trova in tutti i suoi Territori e sarà responsabile del monitoraggio e dell’applicazione a lungo termine di questa vasta zona».

Tristan da Cunha ha una lunga storia nella protezione del suo ambiente unico q questa ultima decisione è il risultato di 20 anni di duro lavoro avviato con la .  Royal Society for the Protection of Birds (RSPB) per gettare le basi per la conservazione e sostenere la gestione esemplare di Tristan della sua pesca di aragoste sostenibile, poi il programma quinquennale di sostegno della Blue Belt del governo britannico, seguito da una coalizione internazionale di partner che hanno generosamente sostenuto la fase finale: RSPB, National Geographic, Blue Nature Alliance, Becht Family Charitable Trust, Blue Marine Foundation, Wyss Foundation, Kaltroco e Don Quixote II Foundation per arrivare all’istituzione di una gigantesca area marina protetta.

Il Chief Islander di Tristan da Cunha, James Glass, ha detto: «Siamo lieti di annunciare la nostra Marine Protection Zone, esattamente 25 anni dopo che abbiamo dichiarato l’isola di Gough nel gruppo di Tristan patrimonio mondiale dell’Unesco. La nostra vita su Tristan da Cunha è sempre stata basata sul nostro rapporto con il mare, e continua ad esselo ancora oggi. La comunità di Tristan è profondamente impegnata nella conservazione: a terra, abbiamo già dichiarato lo status di protezione su più della metà del nostro territorio. Ma il mare è la nostra risorsa vitale, per la nostra economia e, in ultima analisi, per la nostra sopravvivenza a lungo termine. Ecco perché proteggiamo completamente il 90% delle nostre acque e siamo orgogliosi di poter svolgere un ruolo chiave nel preservare la salute degli oceani. Il programma Blue Belt, RSPB e molti altri sono stati partner preziosi nell’aiutare Tristan da Cunha a sviluppare la sua strategia di protezione marina. Le nostre relazioni a lungo termine sono state una solida base per questo progetto: contribuire a garantire la biodiversità unica del nostro arcipelago, per la futura popolazione del pianeta».

Secondo Beccy Speight, amministratore delegato della RSPB, «Questa è una storia che era in preparazione da due decenni, a partire dal momento in cui RSPB e il governo di Tristan da Cunha hanno avviato una partnership per la conservazione ed è culminata nella creazione di questa area protetta di importanza mondiale. La nuova Tristan MPZ sarà la più grande area no-take dell’Atlantico; il fiore all’occhiello della protezione marina del Regno Unito come area in cui non sono consentite attività estrattive. Tristan da Cunha è un posto come nessun altro. Le acque che circondano questo remoto territorio d’oltremare del Regno Unito sono tra le più ricche al mondo. Decine di milioni di uccelli marini si librano sopra le onde, pinguini e foche si riversano sulle spiagge, squali minacciati si riproducono al largo e misteriose balene si nutrono nei canyon delle acque profonde. Da oggi possiamo dire che tutto questo è protetto. Nel 2020 l’importanza di avere la natura nelle nostre vite non è mai stata così chiara. Anche se Tristan da Cunha può essere molto lontana, è ancora vicina ai nostri cuori e proteggerla è ancora responsabilità del Regno Unito. Anche più vicino a casa, la crisi che la natura deve affrontare è enorme. Così enorme che il nostro benessere, il nostro futuro economico e la nostra stessa sopravvivenza dipendono dalle scelte che facciamo ora riguardo al mondo naturale. Abbiamo bisogno che i politici emulino la leadership di questa piccola comunità, per aiutarci a costruire il mondo in cui tutti vogliamo vivere. Speriamo che questo fantastico annuncio sia il primo di molti altri che ci aiutino a far rivivere il nostro mondo».

Glass spiega che «Oltre al patrimonio dell’umanità, che ora è esteso a Inaccessible Island, la nostra catena di 4 minuscole isole ospita molte specie uniche. Il petrello dagli occhiali è endemico di Inaccessible, non si riproduce in nessun altro posto sulla terra. L’80% della popolazione mondiale di otarie da pelliccia subantartiche si riproduce nel nostro arcipelago, così come più del 90% della popolazione mondiale di pinguini saltarocce di Moseley. Possono essere avvistate le balene franche australi e i loro piccoli, così come il  tasmaceto  (uno zifio, ndr) raramente avvistato. Le acque di Tristan sono ricche di storia e ospitano la pesca certificata MSC per l’aragosta di Tristan (Jasus tristani) da cui dipende l’economia locale. Grazie a questa pesca sostenibile, la comunità è in gran parte autosufficiente: l’aragosta fornisce oltre l’80% del reddito dell’isola e il nostro stile di vita si basa su di lei».

Ma Tristan non è un’isola prospera e queste decisioni avranno un impatto economico. «Ad esempio –  evidenzia Glass – sebbene riconosca che il divieto della pesca a strascico sarà positivo per la gestione degli stock e per la salute dei fondali oceanici, comporta anche la perdita delle entrate tanto necessarie. Tristan si affida anche a iniziative di pesca per aumentare il traffico da e verso l’isola, poiché per legge ogni nave può trasportare solo 12 passeggeri in entrambe le direzioni, attualmente per soli 8 viaggi all’anno. Ogni viaggio è parzialmente sovvenzionato dall’attività di pesca, quindi frenare la pesca significa frenare il nostro legame con il mondo esterno. L’attuale stipendio medio di Tristan è di circa 275 sterline al mese (al netto di tasse e pensione). Le merci importate nella comunità più remota del mondo possono costare dal 75% al ​​95% in più di quanto costerebbero in Sud Africa o nel Regno Unito. Mentre gli isolani accolgono con favore la MPZ e vogliono fare la loro parte per l’ambiente, stanno lottando per tenere il passo con l’inflazione, figuriamoci per migliorare il loro tenore di vita modesto. Qualsiasi perdita di entrate derivanti dalla pesca sull’isola significa anche una perdita per le finanze pubbliche di Tristan, con meno da spendere in infrastrutture, istruzione, assistenza sanitaria e altri servizi vitali. Quindi accogliamo con favore il supporto che abbiamo ricevuto tramite i donatori, con l’aiuto di RSPB. Speriamo che questo e altri progetti derivanti dall’implementazione della nostra MPZ mitighino parte della perdita e siamo grati a tutte le organizzazioni donatrici.

Con questo annuncio, la Blue Belt arriva in un territorio unico: Tristan da Cunha è il primo partecipante ad aderire al progetto sia con una popolazione permanente che con una pesca commerciale esistente. Non è la stessa cosa della South Georgia, Ascension o di Pitcairn. Il fondamento stesso dell’economia del Tristan, e quindi il sostentamento e il benessere degli isolani, è la pesca commerciale all’aragosta e al coregone di  Tristan. Questo continuerà insieme all’MPZ. Continueremo a lavorare con i team Blue Belt alla Marine Management Organization e al Center for Environment, Fisheries and Aquaculture Science per aggiornare la legislazione e i piani di gestione necessari per gestire la nostra MPZ. Vorrei anche ringraziare il British Antarctic Survey, l’RSPB, il Darwin Plus scheme e le compagnie di pesca Ovenstone Agencies (a Tristan) e Argos (nelle Isole Falkland) per il loro contributo alla raccolta di dati che ha reso possibile questo importante sviluppo

Per Enric Sala, Explorer-in-Residence della National Geographic Society, «E’ una testimonianza della visione della comunità di Tristan da Cunha che quest’anno una delle comunità più piccole del mondo abbia potuto dare il singolo più grande contributo alla conservazione marina globale. Mentre il mondo inizia un decennio di lavoro per proteggere il 30% dell’oceano globale entro il 2030, possiamo tutti guardare a Tristan come a un’ispirazione. Anche il governo del Regno Unito merita un grande plauso per aver completato il suo impegno Blue Belt del 2016 di proteggere almeno 4 milioni di chilometri quadrati di oceano nei suoi territori d’oltremare entro la fine del 2020».

Il ministro dell’ambiente britannico, Lord Goldsmith, ha evidenziato che «Stiamo recuperando la vita dall’oceano a un ritmo spaventoso, quindi questa nuova area marina protetta è davvero un’enorme vittoria per la conservazione e un passo di fondamentale importanza nella protezione della biodiversità e degli ecosistemi del mondo. Gli isolani di Tristan da Cunha e questa coalizione di ONG e fondazioni hanno fatto una cosa straordinaria e meritano davvero gratitudine e lodi. Significa che il nostro fantastico programma Blue Belt ha oltre 4 milioni di km2 di oceano protetto intorno ai territori d’oltremare del Regno Unito. La creazione della Zona di Protezione Marina è stata possibile solo grazie alla lungimirante leadership del Governo Tristan da Cunha e al sostegno di una partnership internazionale. Il lavoro guidato da RSPB sul campo con la comunità locale per consentire il loro processo decisionale visionario, in collaborazione con il programma Blue Belt del governo del Regno Unito, National Geographic Pristine Seas e la coalizione Great British Oceans. Anche il British Antarctic Survey, l’università di Plymouth e il Natural History Museum hanno fornito un supporto scientifico fondamentale al governo di Tristan da Cunha».

Il Chief Islander di Tristan da Cunha, conclude: «Nel 2017 io e mia moglie abbiamo avuto il privilegio di essere ospiti delle Nazioni Unite a New York, dove mio nipote Kieran Glass rappresentava l’isola e l’intera famiglia britannica all’Assemblea generale. Kieran era tra i bambini dei siti del patrimonio mondiale marino dell’Unesco che si sono impegnati a proteggere i loro ambienti oceanici con i leader mondiali. Sono orgoglioso che stiamo onorando la sua promessa. In futuro spero che queste protezioni aiuteranno a migliorare l’ambiente marino di Tristan per affrontare l’impatto del cambiamento climatico e che aiutino utare a salvaguardare le specie e le persone che vivono qui e che dipendono da esse».