Survival: in Perù un nuovo progetto di legge genocida potrebbe spazzare via le tribù incontattate

Le organizzazioni indigene peruviane: fermare un progetto di legge incostituzionale e il furto di terre e risorse

[28 Febbraio 2023]

Secondo Survival International descrive come «Un palese furto di terra da parte dell’industria del petrolio e del gas, e dei suoi alleati» il nuovo progetto di legge attualmente in discussione al Congresso peruviano  e denuncia che «Potrebbe spazzare via le tribù incontattate del Paese».

L’ONG internazionale che difende i popoli autoctoni rilancia l’allarme di organizzazioni indigene ed esperti, che hanno definito quello promosso dalla maggioranza di destra golpista peruviana «Un progetto di legge genocida per le conseguenze catastrofiche che avrebbe se dovesse essere approvato».

Survival sottolinea che «Il Progetto di legge 3518 è stato presentato da alcuni deputati che hanno legami con grandi compagnie del petrolio e del gas. Sembra che a sostenere la proposta ci sia anche la controversa compagnia petrolifera anglo-francese Perenco, che già opera nelle terre dei popoli incontattati nel Perù settentrionale».

Survival evidenzia che «Se il PL 3518 venisse approvato: i 25 popoli incontattati e di recente contatto che sono stati ufficialmente riconosciuti dal Paese potrebbero perdere, in un colpo solo, questo riconoscimento e con esso tutti i loro diritti in quanto popoli indigeni;  le Riserve Indigene già istituite per questi popoli potrebbero essere revocate; le loro terre potrebbero essere aperte ulteriormente all’estrazione di petrolio e gas, al taglio del legno e alle attività minerarie; sarebbe bloccata la creazione di nuove riserve, estremamente necessarie per quei popoli incontattati i cui territori ad oggi non sono ancora stati protetti».

Sembra la riedizione della politica anti-indios dell’ex presidente neofascista brasiliano Jair Bolsonari o che Ignacio Lula da Silva sta smantellando pezzo per pezzo e che aveva portato al quasi genocidio degli Yanomami.

L’Asociación Interétnica de Desarrollo de la Selva Peruana (AIDESEP), che frappresenta 9 organizzazioni regionali. 109 federazioni e 2.439 comunità indigene òperuviane, e la Plataforma para la Protección de los Pueblos Indígenas en Aislamiento y en Contacto Inicial (Plataforma PIACI – formata da r ORAU, ORPIO, FENAMAD, COMARU y CORPIAA) denunciano che  «Approfittando della grave crisi politica e sociale , alcuni attori statali e privati chiedono di approvare il Proyecto de Ley N° 3518/2022-CR, che promuove il genocidio dei Pueblos Indígenas en Aislamiento y Contacto Inicial (PIACI). Il suddetto progetto di legge.  presentato l’11 novembre 2022 dal fujimorista (destra) Jorge Morante, rappresenta un pericolo per l’esistenza dei nostri fratelli PIACI e genererebbe il loro sterminio dando ai governi regionali il potere di revocare o estinguere le Reservas Indígenas esistenti e di evitarne la creazione di nuove  e consentirebbe loro di annullare il riconoscimento ufficiale delle popolazioni indigene in isolamento e contatto iniziale».

Per questo, le organizzazioni indigene del Perù dicono: «1. Respingiamo con forza il Proyecto de Ley N° 3518/2022-CR,   Inoltre, dichiariamo che questa iniziativa legislativa è incostituzionale poiché mira a una regressione nell’esercizio dei diritti umani e viola i principi del decentramento e la Legge organica del potere esecutivo. 2.  Allertiamo le nostre organizzazioni di base e l’opinione pubblica in generale sulla campagna di diffusione di false informazioni intrapresa da alcune compagnie e gruppi, che indica che la creazione di Riserve Indigene a favore del PIACI toglierà territori ad altre popolazioni indigene. E’ totalmente falso! Come è noto, le normative nazionali e internazionali esistenti garantiscono i diritti territoriali delle popolazioni indigene limitrofe e consentono loro di continuare le loro attività tradizionali e di sussistenza all’interno delle Riserve Indigene create a favore del PIACI. 3. Denunciamo che dietro queste campagne diffamatorie e di falsa informazione, che cercano solo di ingannare e istigare la popolazione attraverso la disinformazione sul PIACI e sulla creazione delle Riserve Indigene, ci sono gruppi con forti interessi economici nello sfruttamento delle risorse naturali dei territori indigeni e nel perpetuare la distruzione dell’Amazzonia. 4. Sottolineiamo che, fino ad oggi, lo Stato peruviano ha formalmente riconosciuto l’esistenza di 25 Popoli Indigeni in Isolamento e Primo Contatto, attraverso i rispettivi decreti supremi, dopo lunghi processi di preparazione di studi tecnico-scientifici, che includono prove inconfutabili e che sono stati sottoposto all’esame e al voto della Commissione Multisettoriale PIACI. E, proprio a Loreto, la Regione e le amministrazioni comunali locali sono componenti di questa commissione e partecipano con voce e voto. Si segnala che, fino all’anno 2022, la Giunta Regionale di Loreto ha votato a favore dell’approvazione dei predetti studi che attestano l’esistenza dei PIACI e istituiscono Riserve Indigene. Ora, è scandaloso che il disegno di legge 3518 cerchi di annullare questo riconoscimento ufficiale dell’esistenza stessa dei nostri fratelli e compatrioti , che vivono in Amazzonia da prima della creazione dell’attuale Stato. 5. Si sottolinea che AIDESEP non è “proprietaria” dei territori PIACI e non riceve alcun beneficio dalla creazione di tali riserve in quanto, secondo la normativa vigente, i PIACI che risiedono nelle Riserve Indigene sono gli unici e co-beneficiari del stesso. Allo stesso modo, respingiamo le dichiarazioni diffamatorie che ci accusano di presunti benefici derivanti dalla vendita di crediti di carbonio nei territori PIACI, il che è completamente falso. 6, Precisiamo che il riconoscimento formale dell’esistenza delle Popolazioni Indigene in Isolamento della richiesta Reserva Indígena Napo Tigre (D. S. N° 010-2022-MC) non pregiudica in alcun modo i diritti di alcuna comunità o azienda, poiché risponde all’obbligo dello Stato di garantire e tutelare i diritti fondamentali alla vita e alla salute di queste popolazioni estremamente vulnerabili. E non è possibile che questa presunta “lesione” sia presa a pretesto per ignorare l’esistenza dei nostri fratelli PIACI. 7. Chiediamo alle organizzazioni di base, alla Defensoría del Pueblo, alla società civile, alla chiesa, ai tutori dei diritti umani e all’opinone pubblica in generale di rimanere vigili e di non consentire l’approvazione di un disegno di legge che consentirebbe solo di finire al genocidio iniziato durante l’era della gomma con la sola scopo di avere una lasciapassare per sfruttare questi territori e arricchirsi a costo della vita di migliaia di connazionali più vulnerabili. Ricordiamo alle autorità e ai funzionari pubblici che il loro principale obbligo costituzionale è la difesa della persona umana e della sua dignità, in particolare delle fasce più vulnerabili della popolazione. In tal senso, vi esortiamo a non prestarvi ad appoggiare questo disastroso disegno di legge, la cui approvazione comporta la manifesta violazione dei diritti alla vita, all’integrità, alla salute e al territorio delle PIACI, oltre a mettere seriamente a rischio la loro stessa sopravvivenza».

Teresa Mayo di Survival International conclude: «Questo progetto di legge è un palese furto di terra da parte dell’industria del gas e del petrolio, e dei suoi alleati, e potrebbe distruggere completamente i popoli incontattati del Perù. Nulla di simile è mai stato tentato, in nessuna parte del mondo. Sarebbe un genocidio: è semplice, i popoli indigeni coinvolti non potrebbero sopravvivere a questa totale distruzione dei loro diritti. I loro territori sarebbero aperti ulteriormente allo sfruttamento industriale e poiché dipendono totalmente dalle loro terre per sopravvivere, potrebbero essere spazzati via. E’ un attacco sfrontato e scandaloso ai diritti umani dei popoli indigeni del Perù; non si può permettere che sia trasformato in legge».