Survival: complotto del governo brasiliano per aprire il territorio di una tribù incontattata

Invece di difendere gli indios, FUNAI si incontra con chi li vuole eliminare

[27 Gennaio 2022]

Nel 2021 la Coordenação das Organizações Indígenas da Amazônia Brasileira (COIAB) e l’Observatório dos Direitos Humanos dos Povos Indígenas Isolados e de Recente Contato l’organizzazione (OPI), in collaborazione con l’Articulação dos Povos Indígenas do Brasil API), l’Instituto Socioambiental (Isa) e Survival International, avevano lanciato la campagna “Incontattati o Distrutti” (Uncontacted or Destroyed) per fare pressione sul governo brasiliano affinché rinnovi tutti le Ordinanze di protezione territoriale che attualmente proteggono i territori di tribù incontattate. Ma a quanto pare è successo esattamente il contrario. Un nuovo rapporto, prodotto nell’ambito della campagna , dimostra che «Ituna Itatà è già soggetta a un furto di terra su vasta scala, tra cui insediamenti, traffico di legname, costruzione di strade ed elettrodotti».
E’ proprio Survival International a rendere noto oggi  che «In Brasile è appena stato svelato un incredibile complotto per aprire allo sfruttamento il territorio di un popolo incontattato e nascondere le prove dell’esistenza della tribù». L’insabbiamento coinvolgerebbe alcuni dei massimi funzionari della  Fundação Nacional do Índio  (FUNAI) il Dipartimento governativo agli affari Indigeni, scelti personalmente dal presidente neofascista del Brasile Jair Bolsonaro.

Survival denuncia: « Oggi possiamo affermare che i funzionari:  hanno organizzato un incontro segreto con il Senatore Zequinha Marinho (Partido Liberal, destra ndr), un famigerato politico, alleato di Bolsonaro, che guida la campagna per aprire il territorio allo sfruttamento; gli hanno permesso di vedere un rapporto confidenziale che dimostra con nuove prove l’esistenza della tribù e ne rivela l’ubicazione; hanno negato l’esistenza di tali nuove prove».

L’incontro segreto riguardava il territorio di Ituna Itatá (“Odore di Fuoco”), nello Stato brasiliano del  Parà,  il territorio indigeno che nel 2019 ha subito il più alto tasso di deforestazione del Brasile nonostante godesse di alcune misure di tutela grazie a un’Ordinanza di protezione territoriale, cioè misure d’emergenza utilizzate per proteggere i territori di tribù incontattate per i quali non si è ancora concluso il lungo iter di demarcazione ufficiale.

Survival spiega che «L’Ordinanza è scaduta il 25 gennaio 2022, ma ieri un giudice federale ha ordinato al FUNAI di rinnovarla. L’estate scorsa, prima della scadenza dell’Ordinanza, alcuni esperti del FUNAI avevano condotto una spedizione sul campo per confermare o meno la presenza della tribù incontattata nel territorio. Avevano trovato prove straordinarie a dimostrazione della presenza di una tribù incontattata – tra cui una ciotola, resti di cibo e una radura creata per un accampamento – e avevano poi redatto un rapporto dettagliato in merito. Nonostante il rapporto degli esperti, il FUNAI ha poi però negato l’esistenza delle prove della presenza della tribù, e contemporaneamente alcuni dei suoi massimi funzionari hanno incontrato segretamente il Senatore Zequinha Marinho che, come già rivelato in precedenza, preme loscamente per aprire il territorio di Ituna Itatá. Nel corso dell’incontro hanno mostrato al Senatore il rapporto completo, che indica anche i luoghi in cui sono state scoperte le prove. Informazioni simili, estremamente sensibili, sono già state utilizzate in passato da imprenditori agricoli e trafficanti di legname per attaccare e uccidere delle tribù incontattate e derubarle delle loro terre. Nel diario ufficiale del Presidente del FUNAI non c’è traccia dell’incontro avvenuto con il Senatore Zequinha.L’ufficio del Pubblico Ministero di Altamira, la principale città nei pressi di Ituna Itatá, ha aperto un’indagine e ha chiesto al FUNAI di consegnare il rapporto completo, che ora è nelle loro mani».

Per Fiona Watson, direttrice del dipartimento campagne di Survival International, «E’ impossibile immaginare un tradimento più grande della missione del FUNAI: l’organo ufficiale che esiste per difendere i diritti dei popoli indigeni sta ora attivamente lavorando per sterminarli. E’ in corso un genocidio. Se non fermeremo al più presto questo complotto, assisteremo alla distruzione completa di uno dei popoli più vulnerabili del pianeta».

Leonardo Lenin Santos di OPI, conclude: «Il modo in cui la direzione del FUNAI sta gestendo le Ordinanze di protezione territoriale è un’ulteriore prova delle azioni criminali del governo Bolsonaro nell’ambito del suo attacco ai diritti indigeni, garantiti dalla costituzione. Il caso del Territorio di Ituna Itatá è estremamente grave. L’anno scorso, una squadra qualificata, esperta nell’individuare e monitorare i popoli incontattati, ha trovato prove della presenza di una tribù incontattata nel corso di alcune missioni sul campo. Tuttavia, il FUNAI ha negato le prove documentate dal team, e ora lo sta minacciando e perseguitando per poter difendere i diritti di proprietà degli invasori. C’è il rischio di assistere a un altro genocidio per mano dello stato brasiliano».