Sterminate 11 cernie a Cerniopoli il paradiso dei sub di Capraia, nel Parco Nazionale

Legambiente: «Un crimine contro l’ambiente, la biodiversità e l’economia di un’isola». Istituire subito l’area marina protetta

[27 Ottobre 2015]

E’ toccato a Fabio Mazzei  assessore del Comune di Capraia (LI)  e istruttore subacqueo,    informare  il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano  del massacro di 11 cernia nel’area protetta del mare di Capraia, un sito che proprio  lui 13 anni fa battezzò “Cerniopoli”.

I bracconieri hanno colpito proprio quando “Cerniopoli”, ormai diventata famoso tra i subacquei, stava per diventare Zona B “speciale” con la nuova zonazione a mare di Capraia in corso di istituzione grazie alla collaborazione del  Parco e del Comune, che hanno portato avanti una lunga consultazione e concertazione  tra la comunità capraiese

«La nuova zonazione – spiegano all’Ente Parco – prevede che l’area di  Cerniopoli  sia  una zona B, lungo  la costa, dove sarà vietata la pesca. Attualmente l’iter di approvazione  è nelle mani  della Regione Toscana  per la richiesta di VAS  (Valutazione Ambientale Strategica,un procedimento di analisi preventiva dell’impatto ambientale derivante dall’attuazione degli strumenti di pianificazione, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile e proteggere l’ambiente.)»

Mazzei è molto e giustamente amareggiato e in una nota spiega cosa è successo: «Per tredici anni sono riuscito con grande fatica , prima a tenerla segreta e poi, diventato il sito più richiesto dal turismo subacqueo, a tutelarlo con le mie forze . Nove anni fa Donatella Bianchi ci volle fare la prima delle 5 puntate  di Linea Blu, seguita da Pianeta Mare della Tessa Gelisio. La pubblicità è stata un arma a doppio taglio,  creando invidie e stuzzicando, bracconieri ed ignoranti. Poi grazie a  Sammuri  finalmente è iniziato il faticoso percorso di tutela. Ma purtroppo due mesi fa,  saputo della imminente ufficialità del Parco a mare e della conseguente  chiusura di Cerniopoli,  si sono impegnati a distruggerla. Scrivo con grande dolore  della morte  di Tina e Gaspare,  attori e attrazioni principali del sito ed ovviamente delle altre censite ma ancora senza nome , per un totale di undici Cernie brune pescate… È rimasto per ora Ugo e altre tre cernie ovviamente con caratteri completamente diversi. Per capire meglio Ugo e Gaspare erano i due maschi predominanti delle due grandi  famiglie composte da circa sette Cernie ognuna… Quella di Gaspare è stata sterminata e nell’altra sono rimaste quattro Cernie.. Concludo per far capire la mia delusione, dolore ed amarezza che ieri  con  forza un gruppo  di subacquei venuto apposta , ha voluto lo stesso andare li malgrado li  avessi  avvertiti dello stato in cui si trovava Cerniopoli.  Beh, si sono divertiti malgrado la delusione grazie ad un grosso pesce Luna.. Ma io non ci tornerò per un bel pezzo!!»

I bracconieri hanno colpito duramente e anche il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e di Federparchi Giampiero Sammuri non nasconde il suo dispiacere: «Abbiamo fatto di tutto per accelerare i tempi della nuova zonazione ma non siamo arrivati in tempo, questo è un danno enorme alla biodiversità e  all’immagine dell’isola  che stiamo cercando di valorizzare con il   turismo sostenibile.  La variante al piano del Parco è rallentata da una richiesta di VAS della Regione Toscana che ho provato ad evitare senza successo. A mio parere la richiesta di VAS per  una variante al piano del Parco che migliora la tutela di un ‘area è assolutamente senza senso».

Effettivamente, sembra strano che si richieda la VAS per uno strumento di tutela in un Paese dove troppo spesso la VAS non viene richiesta o viene ritenuta una sorta di fastidioso “ingombro” per grandi progetti che hanno un forte impatto su ambiente, paesaggio e biodiversità… Da una parte, dove c’0è nulla o poco bisogno, si rallenta, dall’altra, dove ce ne sarebbe  bisogno, si fa di tutto per liberarsi di fastidiosi “lacci e lacciuoli”.

Anche Legambiente condanna con forza questo ennesimo atto di bracconaggio contro il mare del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. «L’assalto dei bracconieri a Cerniopoli è un crimine contro l’ambiente, la biodiversità e l’economia di un’isola – dice Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana e consigliere ambientalista del Parco Nazionale  – E’ un atto scellerato contro la bellezza e l’unicità del nostro mare e bisogna fare di tutto per individuare chi lo ha compiuto. Sterminare e poi far sparire 11 grandi cernie non può passare inosservato e chiediamo che chiunque sa qualcosa si rivolga alle forze dell’ordine e al Parco Nazionale per denunciare questi criminali. Uno scempio del genere non può passare impunito».

Anche Legambiente, come Parco Nazionale e Comune di Capraia, chiede che sia al più presto approvata la nuova zonizzazione, ma fa anche notare che «La strage della magnifiche cernie di Capraia rende ancora più vergognoso che non sia stata ancora istituita l’Area marina protetta prevista dal lontanissimo 1982 e confermata da tutte le leggi successive e negli accordi europei ed internazionali sottoscritti dall’Italia. Le miopi opposizioni localistiche, sempre tollerate dai vari governi succedutisi in 33 anni, hanno impedito di realizzare quella grande area marina protetta della quale l’Arcipelago Toscano ha bisogno e di darsi regole e strutture per impedire che i bracconieri del mare continuano a fare stragi, danneggiando il turismo subacqueo e i pescatori onesti»