Chi spara ai fenicotteri della Sardegna? Due esemplari abbattuti, uno è morto

Il Wwf presenta una denuncia alla procura della Repubblica di Oristano

[10 Giugno 2016]

Carmelo Spada Delegato Wwf per la Sardegna, ha annunciato che «Il Wwf depositerà, nelle prossime ore,  una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica di Oristano per l’uccisione avvenuta nei giorni scorsi di un fenicottero ritrovato oramai morto nel cortile della scuola elementare di Sa Rodia a Oristano e un altro ritrovato ferito alla periferia di Zeddiani (Oristano). Entrambi sono stati impallinati a distanza di poche ore l’uno dall’altro. Sono due episodi preoccupanti poiché il fenicottero è una specie particolarmente protetta dalle leggi nazionali e regionali».

Il fenicottero rosa morto è stato trovato la mattina del 5 giugno e probabuilmente, dopo essere stato colpito, si è trascinato fino a Sa Rodia, per poi cadere nel cortile della scuola.

Il fenicottero vivo era stato recuperato il 4 giugno nella zona di Zeddiani, non lontano dalla Statale 131.Le sue condizioni erano fortunatamente  non sono gravi e, dopo essere stato curato, il 9 giugno è stato rilasciato nella laguna di S’Ena Arrubia, frequentata da altri fenicotteri. Secondo l’anello di identificazione si tratta di un esemplare proveniente dall’Algeria che, alla fine del suo lunghissimo volo è stato accolto dalle fucilate.

Ci si chiede chi possa aver sparato a due animali protetti a caccia chiusa e soprattutto perché.

L’esponente sardo del Panda ricorda che «Secondo la normativa vigente chiunque, per crudeltà cagiona la morte di un animale può essere punito con la reclusione da quattro mesi a due anni; inoltre si rimarca che Legge Regionale 29 luglio 1998, n. 23 e s.m.i. (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna.) classifica il Fenicottero (Phoenicopterus ruber) come specie particolarmente protetta».

Ma Spada conclude amareggiato: «In Sardegna, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, il bracconaggio è piuttosto diffuso e questi due episodi si configurano come “Crimini di natura”, pertanto auspichiamo che i responsabili vengano identificati e sanzionati».