Siria: lo Stato Islamico uccide i cercatori di tartufi

Da febbraio, in Siria sono state uccise dai jihadisti e dalle mine più di 250 persone mentre stavano raccogliendo tartufi

[18 Aprile 2023]

Il 16 aprile il Syrian Observatory For Human Rights (SOHR) ha reso noto che «Uomini armati sconosciuti hanno attaccato 12 civili della tribù “Al-Bosraya” che sono cercatori di “tartufi” nell’area di Duwaizin a sud-est di Salamiyah nella campagna orientale di Hama, dove 4 di loro sono riusciti a fuggire e gli altri rimangono dispersi».

Non è il primo episodio di questo tipo: da tempo i cercatori di “tartufi” continuano ad essere presi di mira da sconosciuti, miliziani dello Stato Islamico/Daesh  o saltano su vecchie mine antiuomo. Il 15 aprile il SOHR aveva riferito che «Uomini armati ritenuti appartenenti a cellule dello stato Islamico hanno aperto il fuoco contro i cercatori di tartufi della tribù Al-Bohasan vicino all’area di Sadd Duwayzen nel sud-est di Oqayrbat nella campagna orientale di Hama, uccidendone uno e ferendone gravemente due. I feriti sono stati portati all’ospedale di Salamiyah».

Per il SOHR fino al 17 aprile i cercatori di tartufi uccisi nel deserto a est di Hama  erano 36 e tra questi si contano 17 erano miliziani filo-Damasco. Per l’agenzia stampa statale Sana, nelle provincia di Hama sarebbero stati uccisi 26 cercatori di tartufi. Ma in un attacco separato nell’area di Deir ez-Zor i jihadisti del Daesh hanno ucciso 5 pastori e poi hanno sterminato 250 pecore. Nella stessa provincia sono stati ritrovati anche i corpi decomposti di due civili. Secondo il SOHR, «Due civili sono stati uccisi da mercenari IS mentre raccoglievano tartufi pochi giorni fa».

Per l’agenzia Sana nell’attacco del 15 Aprile nella provincia di Hama sono state uccise almeno 26 persone dai terroristi dello Stato islamico e una fonte della polizia regionale ha riferito all’agenzia di stampa che «I residenti locali stavano raccogliendo tartufi nel deserto nell’est della provincia quando sono stati assaliti dai terroristi». Per altri media siriani il bilancio dei morti sarebbe salito rapidamente a 30 e il direttore di un ospedale locale di Salamiyah ha detto ai media che la sua struttura aveva ricevuto i resti di 26 persone uccise nell’attacco.

La settimana scorsa, il quotidiano siriano Al Watan aveva avvertito le persone di non andare nel deserto di Hama alla ricerca di tartufi, citando gli alti rischi derivanti da mine e proiettili inesplosi e i cecchini del Daesh ancora presenti  nell’area.

Un funzionario della Mezzaluna Rossa Araba Siriana ha detto ad Al Watan che il bilancio ufficiale totale è di 47 persone che sono state uccise e 71 ferite durante la raccolta di tartufi tra il 5 febbraio e il 22 marzo, ma molte persone risultano scomparse e potrebbero anche essere state rapite anche dai miliziani neri dello Stato Islamico/Daesh. Uno dei maggiori attacchi del Daesh è stato effettuato a metà febbraio, quando 53 civili sono stati uccisi dai terroristi mentre raccoglievano tartufi.

In tutto, da febbraio a oggi, in Siria sono state uccise più di 250 persone mentre stavano raccogliendo tartufi e la maggior parte delle vittime erano civili.

I tartufi del deserto siriano non sono così rari e pregiati come i loro lontani cugini italiani, ma sono piuttosto richiesti in Medio Oriente. I tartufi del deserto siriano vengono raccolti tra febbraio e aprile e poi venduti tra i 22 e i 65 dollari al Kg e alcuni tipi possono costare fino a 237 dollari al chilo, un’enormità in un Paese in un Paese dove lo stipendio medio mensile è di 18 dollari e dove quindi la raccolta del tartufo è considerata una forte integrazione del reddito. Tuttavia, secondo Al Watan, «Quest’anno il raccolto è stato abbondante, il che ha portato a un calo dei prezzi del tartufo sui mercati siriani». MA l’abbondanza ha attratto altri cercatori anche nelle aree più pericolose, dove si rischia di morire saltando su una mina o per una pallottola dei jihadisti neri dello Stato Islamico/Daesh.