Sentenza TAR su Monte Coronato: ripristino del sentiero e riapertura delle strade del Nocino e della Torre di Donoratico

Legambiente: dopo le nostre denunce e manifestazioni contro scempi e chiusure da parte di privati

[14 Ottobre 2019]

L’impegno del Circolo di Legambiente per la tutela del territorio e dei “beni comuni ambientali e storici” nel Comune di Castagneto Carducci ha ottenuto, nell’ultimo mese, importanti e significativi risultati a tutela dei diritti dei cittadini, dell’ambiente e dei “beni comuni e pubblici”.

E’ di pochi giorni fa, infatti, la sentenza del Tar della Toscana con la quale è stata respinto il ricorso dell’azienda agricola La Valle contro l’ordinanza del Comune di Castagneto Carducci che intima alla proprietà di ripristinare il sentiero di Monte Coronato/Romitorio. Su questa vicenda dal 2017 con manifestazioni, esposti e articoli sulla stampa locale e nazionale Legambiente Costa Etrusca ha denunciato lo scempio con il quale un sentiero è stato trasformato in una strada carrabile sul Monte Coronato/Romitorio.

Inoltre, nell’ultimo mese il Comune di Castagneto Carducci ha emesso due ordinanze di ripristino/riapertura relative a situazioni stradali irregolari, che come Circolo di Legambiente stiamo segnalando da almeno due anni.

Ci riferiamo alla strada vicinale di proprietà comunale del Nocino (quella che collega la via Bolgherese con il centro storico) e quella della Torre di Donoratico.

La prima strada, in seguito alla compravendita del terreno che la costeggia, è stata abusivamente assorbita da una proprietà privata, con atti che, vista l’ordinanza, sono da ritenere non validi e, in seguito a sopralluoghi dei Vigili Urbani, con veri e propri abusi edilizi.

La seconda, la strada vicinale che prosegue la strada comunale dei Cannoni che porta alla Torre di Donoratico e prosegue fino al confine con il Comune di San Vincenzo, da anni è “chiusa” con un cancello, messa da non si sa chi.

Su questa “chiusura” c’è un rapporto della Polizia Municipale del 2015 che, già da allora, ne segnala l’irregolarità Come Legambiente abbiamo sollevato questi casi sia perché erano palesemente abusivi, sia perché rispecchiano un modo di agire speculativo nei confronti di beni comuni e dell’ambiente (in questo caso strade), tutelati dall’art. 9 della Costituzione, che va a sottrarre alla comunità storia, territorio, ambiente e diritti. Riteniamo inoltre che da parte degli amministratori pubblici e degli uffici pubblici vi debba essere una rinnovata attenzione a vicende che toccano i “beni pubblici” del territorio, evitando distrazioni e potenziali “conflitti d’interesse”.

Accogliamo quindi con soddisfazione l sentenza del TAR e le due Ordinanze del Sindaco di Castagneto Carducci e ci attendiamo che, rispettando i tempi di legge, vengano applicate con correttezza e rispettandone le scadenze.

di Legambiente Costa Etrusca