Sentenza storica in Kenya: risarcimenti alle popolazioni indigene Ogiek

Il governo del Kenya dovrà riconoscere gli Ogiek come popolo autoctono, risarcirli per gli abusi subiti e restituire loro le terre ancestrali nella foresta di Mau

[19 Luglio 2022]

Francisco Cali Tzay, relatore speciale sui diritti dei popoli indigeni dell’Onu, si è felicitato per la decisione della Corte africana per i diritti dell’uomo e dei popoli di concedere risarcimenti alle popolazioni indigene Ogiek per i danni subiti a causa di ingiustizie e discriminazioni.

La storica sentenza sui risarcimenti fa seguito a un’altra importante sentenza pronunciata dalla Corte il 26 maggio 2017, secondo la quale il governo del Kenya aveva «Violato il diritto alla vita, alla proprietà, alle risorse naturali, allo sviluppo, alla religione e alla cultura degli Ogiek, ai sensi della Carta africana sulla Diritti umani e dei popoli».

Per Tzay, un indio Cakchiquel Maya del Guatemala che ha rappresentato i popoli indigeni all’Onu dall’inizio degli anni ’80, «Questa sentenza e l’assegnazione di risarcimenti  segna un altro passo importante nella lotta degli Ogiek per il riconoscimento e la protezione dei loro diritti alla terra ancestrale nella foresta di Mau e l’attuazione della sentenza del 2017 della Corte africana».

La Corte ha infatti condannato il governo del Kenya al risarcimento di 57.850.000 di scellini kenyoti (KES) «Per il pregiudizio materiale per la perdita di proprietà e risorse naturali» e 100.000.000 KES «Per il pregiudizio morale subito dagli Ogiek a causa di violazioni del diritto alla non discriminazione, religione, cultura e sviluppo».

Inoltre, la Corte ha ordinato risarcimenti non monetari, inclusa la restituzione delle terre ancestrali degli Ogiek e il pieno riconoscimento degli Ogiek come popolazioni indigene. In particolare, la Corte ha richiesto al governo di Nairobi di avviare la delimitazione, la demarcazione e la titolazione delle terre indigene «Per proteggere i diritti di Ogiek sulla proprietà che ruotano attorno all’occupazione, all’uso e al godimento della foresta di Mau e delle sue risorse».

La Corte ha anche ordinato al governo del Kenya di «Adottare le misure legislative, amministrative o di altro tipo necessarie per riconoscere, rispettare e proteggere il diritto degli Ogiek di essere consultati in merito a progetti di sviluppo, conservazione o investimento nelle loro terre ancestrali. Agli Ogiek deve essere concesso il diritto di dare o negare il loro consenso libero e informato a questi progetti per garantire un danno minimo alla loro sopravvivenza».

Il relatore speciale Tzay, sulla base del suo impegno di lunga data del mandato nella promozione e protezione dei diritti delle popolazioni indigene Ogiek, ha fornito la sua testimonianza come esperto alla Corte in questo caso storico e conclude: «Accolgo con favore questa sentenza senza precedenti per i risarcimenti e riconosco che la decisione invia un forte segnale per la protezione della terra e dei diritti culturali degli Ogiek in Kenya e per i diritti delle popolazioni indigene in Africa e nel mondo. Esorto il governo del Kenya a rispettare la decisione della Corte e a procedere senza indugio all’attuazione di questa sentenza e della sentenza del 2017 della corte».