Scoperti nei Pirenei i resti della più grande tartaruga marina d’Europa
La Leviathanochelys aenigmatica era lunga 3 metri e aveva caratteristiche uniche
[21 Novembre 2022]
Lo studio “A gigantic bizarre marine turtle (Testudines: Chelonioidea) from the Middle Campanian (Late Cretaceous) of South-western Europe”, pubblicato su Scientific Reports da Oscar Castillo-Visa, Àngel H. Luján, Àngel Galobart e Albert Sellés dell’Institut Català de Paleontologia Miquel Crusafont dell’Universitat Autònoma de Barcelona rivela il ritrovamento nel comune di Coll de Nargó (Alt Urgell) di resti fossili risalenti a 83 milioni di anni fa che appartengono a una “nuova” specie di tartaruga marina gigante, la Leviathanochelys aenigmatica, lunga 3,7 metri., il cui nome scientifico significa “l’enigmatica tartaruga leviatana” fa riferimento al Leviatano – una bestia marina biblica di enormi dimensioni – e alle peculiari caratteristiche scheletriche di questo animale, che hanno suscitato perplessità nei paleontologi che la hanno ritrovata.
Castillo-Visa conferma che «La sorpresa è stata enorme. La verità è che i resti di rettili marini non sono comuni nei Pirenei e ancor meno di queste dimensioni. I resti fossili di questo rettile, di cui si conosce solo una parte del carapace e del bacino, ci permettono di stimare una lunghezza totale del carapace di 3,7 metri. È la più grande tartaruga marina d’Europa e la seconda più grande del mondo, superata solo dal genere Archelon del Nord America, lunga fino a quattro metri e mezzo. Anche la morfologia dei fossili era molto curiosa, nel processo di ricerca è stato chiaro che si trattava di una nuova specie per la scienza».
Lo studio o suggerisce che Leviathanochelys sia uno dei più antichi rappresentanti dei Chelonioidea, il gruppo che comprende tutte le moderne tartarughe marine. I ricercatori spiegano però che «Al di là delle sue dimensioni colossali, la nuova specie di tartaruga presenta protuberanze nella parte anteriore del bacino mai viste in nessun’altra tartaruga, né terrestre né marina. Queste proiezioni ossee, legate ai muscoli che controllavano la contrazione del ventre dell’animale, avrebbero potuto contribuire a funzioni legate al sistema respiratorio di Leviathanochelys.
Le caratteristiche anatomiche di questa “nuova” specie suggeriscono che avesse uno stile di vita pelagico e fosse in grado di raggiungere grandi profondità.
I resti fossili sono stati trovati nel luglio 2016 nei pressi di Cal Torrades da un escursionista, che ha subito avvertito l’Espai Dinosfera, un centro di divulgazione della paleontologia dei Pirenei legato al Museu de la Conca Dellà, Un team composto da ricercatori e da personale del Servei de Patrimoni Arqueològic i Paleontològic de la Generalitat de Catalunya è andato subito sul luogo del ritrovamento e ha organizzato un intervento di emergenza per preservare i resti che erano stati esposti all’aria aperta. Successivamente i fossili sono stati portati al Museu de la Conca Dellà per essere studiat.
Dopo lo studio preliminare effettuato da Oscar Castillo nell’ambito della sua tesi di laurea, nel sito sono state effettuate nuove campagne di scavo che hanno permesso il recupero del dorso del carapace e di un bacino quasi completo di quasi 90 centimetri di larghezza
I resti fossili di Leviathanochelys saranno esposti in permanenza presso l’Espai Dinosfera de Coll de Nargó, centro che fa parte di Dinosaures dels Pirineus, una rete di musei e centri di interpretazione promossa dall’ Institut Català de Paleontologia Miquel Crusafont per diffondere lo straordinario patrimonio paleontologico dei Pirenei e che fa parte del Global Geoparc ORIGENS dell’Unesco.
La documentazione fossile dei Pirenei è conosciuta in tutto il mondo per i numerosi resti di dinosauri che sono stati scavati lì e che hanno permesso di descrivere nuove specie per la scienza. Negli ultimi anni in questa regione sono state descritte tre specie uniche di questi animali, come il gigantesco Abditosaurus , un titanosauro lungo oltre 15 metri, il minuscolo e subdolo carnivoro Tamarro e il primitivo Fylax adrosauro. Queste specie sono alcuni degli ultimi rappresentanti dei dinosauri vissuti in Europa circa 70 milioni di anni fa, poco prima che si estinguessero in tutto il mondo.
Durante il Mesozoico, i Pirenei non erano ancora sorti e il mare bagnava le pianure costiere. Fiumi, laghi e spiagge erano il paesaggio di molte zone di Berguedà, Alt Urgell, Pallars Jussà e Noguera. Nonostante i dinosauri siano la specie più rappresentativa di questo ecosistema, occasionalmente vi si trovano anche resti di animali marini.
Luján ha commentato: «Siamo ottimisti e crediamo che sia possibile trovare più specie di tartarughe giganti in Europa. Resti frammentari di grandi tartarughe marine sono stati precedentemente trovati in tutta Europa, ma nessuno di loro è completo come Leviathanochelys. E’ solo una questione di tempo prima che vengano scoperte nuove specie di tartarughe marine giganti risalenti all’epoca dei dinosauri».
La specie di tartaruga marina vivente più grande è la liuto, che vive geralmente ai tropici ma che occasionalmente può avventurarsi nel Mediterraneo e fino alla Norvegia. Animali che raggiungono comunemente circa 2 metri di lunghezza, ma si conoscono esemplari di 3 metri. Ma le specie moderne impallidiscono al confronto con i loro antichi parenti.
Per qualche tempo si è pensato che le antiche tartarughe marine giganti fossero strettamente imparentate con le liuto, ma ricerche più recenti mettono in discussione questa ipotesi: si pensa ora che Protostega e Archelon si siano invece antenate delle moderne tartarughe marine diversificatesi durante il tardo Giurassico, oltre 145 milioni di anni fa e che vivevano nel Western Interior Seaway che divideva in due quello che oggi è il Nord America. Mentre resti fossili di tartarughe marine giganti erano già stati trovati al di fuori del Nord America, in Marocco, Giordania e Russia, i reperti europei erano finora limitati e frammentari. La scoperta di L. aenigmatica fornisce una prova certa che erano presenti nei mari di quella che oggi è l’Europa.
Insieme, le caratteristiche di L. aenigmatica suggeriscono che sia uno dei primi membri della famiglia delle tartarughe marine, con il suo parente più stretto conosciuto, Allopleuron, che è una specie più piccola di tartaruga estinta trovata in Europa, Stati Uniti e Kazakistan. Questo significa che L. aenigmatica non è strettamente imparentato con Protostega e Archelon , suggerendo che le tartarughe marine sono diventate giganti più volte nel corso della loro evoluzione. La nuova specie rivela tuttavia che le tartarughe marine giganti fossero presenti su entrambe le sponde dell’Atlantico e che potrebbero esserci altre specie estinte ancora da scoprire.