Scoperte 6 nuove specie (e un genere) di spugne di vetro. Animali antichissimi finora sconosciuti

La biodiversità degli abissi al largo della Nuova Zelanda è più ricca del previsto

[21 Settembre 2021]

La zona afotica nella profondità degli oceani della Terra rappresenta un ambiente unico ma, anche sé è di immensa importanza per la salute degli oceani e vitale per gli importanti cicli biogeochimici del pianeta, la sua biodiversità è in grandissima parte non documentata e poco conosciuta. Per contribuire a colmare questa lacuna di conoscenze, all’inizio del 2017 la nave da ricerca tedesca Sonne è partita da Auckland (Nuova Zelanda) per una spedizione in acque profonde. Il principale strumento ad alta tecnologia a bordo era il remotely operated vehicle (ROV) KIEL6000, un dispositivo robotico per le immersioni. Sviluppato presso l’Istituto GEOMAR di Kiel, è progettato per esplorare gli oceani fino a una profondità di 6.000 metri. Lo scopo della spedizione della Sonne era quello di esplorare la fauna bentonica nelle profondità marine al largo delle coste neozelandesi. In particolare, l’obiettivo della crociera era documentare la biodiversità di spugne e coralli e di cercare di scoprire specie sconosciute e conoscere meglio i componenti naturali che contengono, nonché i microrganismi associati a questi animali filtratori che vivono a profondità estreme.

La crociera ha dato come risultato lo studio “Rossellid glass sponges (Porifera, Hexactinellida) from New Zealand waters, with description of one new genus and six new species”, pubblicato su ZooKeys da un team internazionale di scienziati, guidato dal geobiologo Gert Wörheide della Ludwig-Maximilians-Universität München (LMU) e Peter Schupp della Oldenburg Universität, che ha scoperto 6 nuove specie di spugne di vetro, tra le quali un genere nuovo per la scienza, e altre due specie che prima non erano mai state trovate nelle acque intorno alla Nuova Zelanda.

Wörheide sottolinea che «La spedizione è stata un grande successo per i ritrovamenti che quasi raddoppiano il numero di specie della famiglia di spugne Rossellidae trovate al largo della Nuova Zelanda da 9 specie in 5 generi a 17 specie che rappresentano 8 generi».

Wörheide evidenzia anche l’importanza della ricerca sulla biodiversità in acque profonde: «La nostra spedizione ha scoperto che il mare profondo al largo della costa della Nuova Zelanda è molto più ricco di specie di quanto si conoscesse in precedenza. Nel contesto dei piani per espandere l’estrazione mineraria e la pesca in acque profonde, questi risultati forniscono un’importante serie di dati che possono aiutare gli sforzi per proteggere questi habitat molto speciali».

Lo scienziato tedesco sottolinea che «La spedizione è stata un’esperienza molto intensa. Con 45 ricercatori a bordo, la crociera sul Sonne è durata 31 giorni e durante questo periodo ho visto solo una volta una nave in lontananza. Il carattere incontaminato della natura era affascinante».

Wörheide studia le primissime fasi dell’evoluzione degli animali sulla Terra, concentrandosi soprattutto  sulle comunità uniche di invertebrati che sono vissute nelle profondità degli oceani da oltre 550 milioni di anni. Per tracciare il corso della loro evoluzione, lui ei suoi colleghi utilizzano la biologia molecolare per ricostruire l’albero genealogico di questi organismi. I loro risultati suggeriscono «Le spugne sono tra i più antichi di tutti i gruppi animali».

Durante la spedizione Sonne, con l’aiuto del ROV KIEL6000, i ricercatori hanno raccolto oltre 200 esemplari di spugne dal fondo del mare fino a 4.800 metri di profondità. Tra queste c’erano rappresentanti delle Rossellidi , una famiglia di spugne di vetro (Hexactinellida) che hanno  scheletri fatti principalmente di silice, cioè vetro. Le loro spicole di silice sottili, simili a filamenti, sono spesso praticamente trasparenti. I ricercatori dicono che «Gli esemplari più antichi di questo gruppo di spugne compaiono per la prima volta nei reperti fossili dell’inizio del Cambriano, circa 535 milioni di anni fa. Una volta erano molto più ampiamente distribuite, e il motivo per cui ora sono essenzialmente limitati alle profondità abissali degli oceani è ancora controverso».

Le 6 specie precedentemente non descritte scoperte al largo della Nuova Zelanda potrebbero essere attribuite alla famiglia Rossellidae, e per due di loro è stato necessario denominare un nuovo genere. Di solito, specie e generi delle spugne di vetro sono differenziati principalmente in base alla morfologia delle loro spicole. Nel nuovo studio i campioni sono stati classificati da tassonomisti della Nuova Zelanda e del Canada, dopo un primo incarico sistematico basato su analisi del DNA effettuate da Martin Dohrmann, un post-doc del laboratorio di Wörheide. Alla LMU spiegano ancora che «Questo lavoro ha portato, ad esempio, alla definizione del nuovo genere – denominato Nubes – endemico delle acque neozelandesi».

Purtroppo, il principale specialista tassonomico mondiale sulle spugne di vetro, il dottor Henry Reiswig (dell’iniersità di Victoria, Canada), è morto all’età di 83 anni durante le ricerche. Era responsabile delle descrizioni delle specie nello studio che i suoi coautori hanno dedicato alla sua memoria.