Scoperta la più grande popolazione di mante giganti conosciuta: prospera al largo dell’Ecuador

22.000 mante: una popolazione oltre di 10 volte più grande di qualsiasi altra conosciuta della specie

[17 Novembre 2022]

Lo studio “Demographics and dynamics of the world’s largest known population of oceanic manta rays Mobula birostris in coastal Ecuador”, pubblicato su Marine Ecology Progress Series da un team di ricercatori britannici, equadoregni e statunitensi, ha identificato al largo della costa dell’Ecuador una popolazione distinta di mante giganti (Mobula birostris) che è oltre di 10 volte più grande di qualsiasi altra sottopopolazione conosciuta della specie.

Uno degli autori dello studio, Joshua Stewart  del Marine Mammal Institute del College of Agricultural Sciences dell’Oregon State University (OSU),  evidenzia che «Mentre altre popolazioni di mante oceaniche sono solitamente piccole e vulnerabili agli impatti umani, questa popolazione è grande e potenzialmente abbastanza sana. E’ chiaro che qui sta accadendo qualcosa di diverso. Questa è una rara storia di ottimismo oceanico. In altre regioni, in genere abbiamo stime di popolazione da 1.000 a 2.000 animali, il che rende questa specie molto vulnerabile. In quest’area, abbiamo stimato che la popolazione sia di oltre 22.000 mante, il che non ha precedenti».

Le mante giganti, con un’apertura alare che può raggiungere i 7 metri, sono la specie più grande della famiglia dei  Myliobatidae: Sono filtratori che si cibano di grandi quantità di krill e altro zooplancton e tendono a vivere in piccole sottopopolazioni nelle acque tropicali, subtropicali e temperate, trascorrendo gran parte del loro tempo in mare aperto. Dal 2018, le mante giganti sono elencate come minacciate ai sensi dell’Endangered Species Act Usa e dal 2019 la loro categoria di minaccia è passata da vulnerabile a in pericolo nella Lista rossa dell’ International Union for the Conservation of Nature (Iucn) La più grande minaccia per le mante giganti è la pesca commerciale, sia perché sono il target di alcune attività di pesca per le loro branchie che vengono utilizzate nella medicina tradizionale asiatica, ia come cattura accessoria involontaria.

Il nuovo studio è stato condotto da Proyecto Mantas Ecuador della Fundación Megafauna Marina del Ecuador in collaborazione con The Manta Trust, Marine Megafauna Foundation e l’Ocean Ecology Lab dell’OSU de i ricercatori evidenziano che «Le mante giganti sono una specie difficile da studiare, in parte perché tendono a trascorrere il loro tempo in luoghi offshore ai quali è difficile accedere per i ricercatori e i loro schemi di visita possono essere imprevedibili». Ma alla fine degli anni ’90, i ricercatori di Proyecto Mantas Ecuador hanno scoperto che una popolazione di mante oceaniche si aggrega ogni anno –  in agosto e settembre –  intorno a Isla de la Plata al largo della costa dell’Ecuador, dove sono relativamente facili da individuare e studiare. Isla de la Plata è anche una famosa area di immersione e i visitatori scattano numerose fotografie delle mante e le postano sui social network, fornendo così ai ricercatori una miniera di dati.

La principale autrice dello studio, Kanina Harty, coordinatrice regionale di The Manta Trust, conferma: «Molte delle foto utilizzate nel nostro studio sono state fornite da subacquei sportivi he sono diventati citizen scientists quando hanno scattato foto di mante. Otteniamo un’enorme quantità di informazioni su ogni animale solo da queste fotografie». Infatti, ogni manta ha una macchia unica sul ventre, simile a un’impronta digitale umana, che consente ai ricercatori di identificare i singoli animali e tracciarne i movimenti e le posizioni nel tempo. Le foto delle singole mante possono anche essere utilizzate per documentare lesioni, accoppiamento e maturità sessuale.

I ricercatori hanno utilizzato i dati raccolti attraverso le loro osservazioni e dalle foto di subacquei ricreativi tra il 2005 e il 2018, identificando più di 2.800 singoli esemplari di mante giganti e stimare una popolazione totale di oltre 22.000 individui. Guy, Stevens, amministratore delegato e fondatore di The Manta Trust, gfa notare che «Questo è significativamente più grande di quello che abbiamo visto altrove nelle popolazioni di mante oceaniche. Questa è di gran lunga la popolazione più numerosa che conosciamo».

I risultati dei ricercatori suggeriscono che le condizioni nella regione sono particolarmente favorevoli per permettere che prosperi una popolazione di mante numerosa e sana. Le mante tendono a frequentare la regione interno al confine tra l’Ecuador meridionale e il Perù, anche se si è scoperto che una manciata di loro ha viaggiato fino alle Isole Galapagos.

Michel Guerrero di Proyecto Mantas Ecuador sottolinea che «Questo lavoro consolida Isla de la Plata, e l’Ecuador più in generale, come un hot spot importante a livello globale per questa specie in via di estinzione. Sebbene questa popolazione possa essere sana grazie in parte alle sue grandi dimensioni, è essenziale che prendiamo le misure necessarie per proteggerla  prevenire il declino che molte altre popolazioni di mante hanno dovuto affrontare».

Le mante sono probabilmente attratte dall’area intorno a Isla de la Plata grazie alla disponibilità di cibo e Stewart spiega ancora: «Grazie all’acqua fredda e ricca di sostanze nutritive che sale in superficie in un processo chiamato upwelling, l’oceano al largo delle coste dell’Ecuador e del Perù è uno dei più produttivi al mondo, Sembra che questa regione produttiva di upwelling sia in grado di sostenere enormi popolazioni di animali anche molto grand».

La cattura delle mante è illegale in Ecuador dal 2010 e dal 2016 anche in Perù, ma secondo Guerrero  «La specie probabilmente deve ancora affrontare minacce derivanti dall’attività di pesca, tra cui l’impigliamento nelle lenze, gli scontri con le imbarcazioni  e le catture accidentali. Nello studio sono state identificate 563 mante con ferite o cicatrici visibili e più della metà di queste erano rimaste impigliate negli attrezzi da pesca o mostravano segni di precedenti cicatrici da lenze».

Stewart. Conclude: «E’ necessario un monitoraggio continuo della popolazione per capire in che modo l’attività umana e il cambiamento climatico possono influenzare la disponibilità di cibo, la distribuzione e la salute generale della popolazione. Sebbene ci siano buone notizie su questa popolazione, la nuova scoperta è un ammonimento. Le mante sembrano essere sensibili alle perturbazioni ambientali come i cambiamenti delle temperature degli oceani e la disponibilità di cibo. Probabilmente, se la forza dell’ upwelling   l’abbondanza di cibo cambieranno insieme alle temperature oceaniche, saranno influenzate da un clima più caldo».