Soluzioni basate sulla natura per cambiamenti climatici, catastrofi e benessere economico

Salvate pangolini e vaquite. Le prime priorità mondiali della conservazione

Attenti alla “'biologia sintetica” e al traffico internazionale di fauna selvatica

[8 Settembre 2016]

Le principali priorità globali della salvaguardia dell’ambiente definite al World conservation congress dell’International union for conservation of nature (Iucn) in corso alle Hawaii, 6 settembre sono: limitare il commercio illegale di specie minacciate, promuovere soluzioni basate sulla natura per i cambiamenti climatici, la contabilità e la conservazione della biodiversità e lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Le proposte vengono avanzate ogni 4 anni dalle parti Iucn per stabilire le priorità di lavoro dell’Iucn, che riunisce  217 agenzie statali e governative, 1.066 organizzazioni non governative e networks di oltre 16.000 esperti in tutto il mondo. Le 85 mozioni adottate dai governi da 1.300 associazioni della società civile che fanno parte dell’Iucn,  dopo il  voto espresso per la prima volta nell’agosto 2016, comprendono il divieto di pesca con reti da posta minaccia la vaquita (Phocoena sinus), la piccola e rarissima focena messicana,  e le restrizioni al commercio di pangolini.

Altre 14 questioni relative alla conservazione globale saranno discusse e votate nei prossimi giorni al Congresso Iucn, tra le quali emergono la protezione del mare aperto, la mitigazione degli impatti della espansione della palma da olio sulla biodiversità, la protezione delle foreste primarie e la chiusura dei tutti i mercati nazionali per la vendita di avorio.

Enrique Lahmann, direttore del Congresso Iucn, spiega che «Il nuovo sistema di votazione elettronica ha reso un’istituzione già democratica ancora più democratica. Dando tempo ai governi e alle Ong membri per riflettere e giungere a una convergenza su temi cruciali come il commercio illegale di animali selvatici, abbiamo utilizzato la tecnologia per aumentare la governance della natura».

Le parti dell’Iucn hanno sollecitato restrizioni sul commercio di specie minacciate pangolino ai soli casi eccezionali, come definito dalla Convention on international trade in endangered species (Cites). Nonostante le misure di protezione vigenti a livello globale e locale, la sopravvivenza della specie di pangolini  è a rischio a causa dell’eccessivo sfruttamento, del commercio illegale e del degrado del loro habitat.

Sierra Club dice che «I pangolini sono  probabilmente il mammifero più fortemente trafficato del mondo a causa della crescente domanda della loro carne e scaglie  in Cina e Vietnam» e Dan Challender, copresidente del Pangolin specialist Group Iucn stima che «Più di un milione di pangolini sono caduti vittime del commercio illegale di specie selvatiche negli ultimi dieci anni. La Convention on international trade in endangered species sta prendendo in considerazione un divieto globale per tutti gli scambi di pangolini e delle loro parti. Senza di essa, una delle creature più stranamente accattivanti della natura potrebbe fare davvero la fine dei dinosauri».

La pesca non sostenibile è stata di un’altra decisione che ha attirato l’attenzione sul pericolo di estinzione imminente per la vaquita, il cetaceo più raro del mondo è a rischio critico di estinzione in Messico: potrebbe estinguersi nel 2018. I governi e le Ong che fanno parte dell’Iucn hanno sollecitato un divieto permanente per la pesca con le reti da posta in tutto l’areale della vaquita, limitato all’ Alto Golfo de California. nell’Oceano Pacifico messicano. La Vaquita è una delle catture accessorie della pesca al  Totoaba (Totoaba macdonaldi).

Miguel Rivas, campainer oceani di Greenpeace México,  spiega che all’Iucn sono «Preoccupati perché alla più recente riunione del Comité internacional para la recuperación de la Vaquita (Cirva) si è concluso che attualmente ci sono meno di 60 esemplari della specie, si è insistito perché il governo messicano renda permanente la proibizione della pesca con reti da posta o da imbrocco nella zona , questo per evitare la morte accidentale che rappresenta più del 60% delle mortalità registrate di vaquita marina. L’organismo internazionale ha manifestato la sua preoccupazione perché la pesca di totoaba non è cessata nell’area e non si sviluppano le alternative di pesca necessarie  perché possa continuare ad essere sviluppata dalle comunità con la certezza che non danneggeranno il cetaceo messicano».

In un comunicato l’Iucn ha  presentato 6 osservazioni al governo messicano:  1.  Proibizione delle reti da posta i tutto l’areale di distribuzione della vaquita. 2.  Attuazione della Norma Oficial Mexicana NOM-002-SAG/PESC-2013 e  utilizzo di piccoli pescherecci per gamberi e aragoste come alternative alle reti da posta in tutta la pesca ai gamberoni nell’ Alto Golfo de California. 3. L’incremento dei finanziamenti per accelerare la ricerca in  materia di altre tecnologie e tecniche di  pesca per facilitare e accelerare la implementazione di alternative alle reti da posta in questo tipo di pesca e costituire un gruppo di controllo internazionale  per valutare il progetto e l’attuazione di questo programma.  4. Esaminare i programmi di compensazione attuali per garantire che si dia un risarcimento totale ai pescatori e alle comunità che appoggiano le alternative innocue per le vaquite. 5. Esorta tutte le organizzazioni, gli Stati, gli sponsor, i produttori di attrezzi da pesca e gli importatori di pesce e frutti di mare ad appoggiare il governo del Messico, a facilitare l’appoggio tecnico e finanziario per eliminare le reti da posta e promuovere alternative economiche e forme di pesca che siano innocue per le vaquite. 6. Invita tutti i governi e le organizzazioni internazionali competenti e in particolare la Cites e l’Interpol, ad aiutare tutti i Paesi nei quali si trovano prodotti di  totoaba nei mercati o in transito, tra i quali sono inclusi il Messico, gli Stati Uniti e altri Paesi, a combattere il commercio illegale di prodotti di totoaba.

Rivas conclude: «A seguito di queste raccomandazioni, da Greenpeace México facciamo eco alla richiesta internazionale degli esperti della conservazione e invitiamo i governi e le loro istituzioni a tenere in considerazioni che  tutti gli sforzi per conservare la vaquita devono includere l’opinione e le considerazioni delle comunità della zona, conosce le loro prospettive e appoggiare i loro sforzi socioeconomici perché la salvaguardia della vaquita marina sia un lavoro collaborativo di tutti i protagonisti».

I membri dell’Iucn hanno definito soluzioni basate sulla natura per proteggere e gestire gli ecosistemi, che possono anche efficacemente affrontare sfide sociali, come la sicurezza alimentare e idrica,  i cambiamenti climatici, la riduzione del rischio di catastrofi, la salute umana e il benessere economico. «Il concetto di soluzioni basata sulla natura è particolarmente rilevante per il raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile», dice l’Iucn.

L’energia rinnovabile è stata al centro di due decisioni adottate dai membri dell’Iucn che hanno incoraggiato i governi a «implementare l’efficienza energetica e i progetti di energia rinnovabile, tenendo conto la conservazione della biodiversità». Le parti Iucn hanno anche chiesto di «intensificare gli sforzi per ridurre al minimo gli impatti delle tecnologie off-shore di energia rinnovabile sulla vita marina».

Il World conservation congress Iucn hanno anche richiamato l’attenzione sul crescente utilizzo della “’biologia sintetica”, «le cui implicazioni sulla biodiversità e il benessere umano rimangono poco chiare». Secondo la decisione, «La comunità internazionale della conservazione deve valutare questo settore emergente e i suoi impatti».